Per lavoro mi capita di dover stare molto su Facebook e anche tra la gente, così a volte ‘perdo’ del tempo, osservando ciò che dicono e fanno, le frasi e i gesti, perchè poi attraverso di essi traspaiono i desideri e i rimorsi. Negli scorsi giorni gli innamorati hanno festeggiato San Valentino, o quantomeno avrebbero dovuto, perchè poi ho scoperto che San Valentino è il santo più denigrato proprio… dai suoi protetti. Lasciando da parte i single, che ovviamente tirano l’acqua al loro mulino, decantando quanto è bello stare da soli, non dover dipendere da nessuno, non dover fare i regali etc., sono proprio gli innamorati che sostengono che San Valentino sia una festa inutile, con il solo scopo di indurre a svuotare i portafogli i poveri malcapitati e che due persone si debbano amare ogni giorno, non solo alle feste comandate.
Tutto vero, per carità, però più che un insegnamento morale e illuminante mi sembra più una scusa per non fare nè a San Valentino nè però tutti gli altri giorni. Perchè tutti quelli che me l’hanno riportata come obiezione al mio entusiasmo e che conosco bene, poi li ho osservati e tutti gli altri giorni si sono comportati esattamente come a San Valentino: non hanno fatto nulla. Troppo facile quindi trincerarsi dietro i luoghi comuni e le frasi fatte per continuare a giustificare la propria immobilità e il proprio menefreghismo. Io ho detto “Ti amo” a San Valentino, ma lo dico anche tutti gli altri giorni; ho fatto una sorpresa a chi amo a San Valentino (non solo al mio fidanzato, eh) e le faccio anche ogni volta che ne ho occasione: voi che sostenete il contrario e giocate a fare i radical chic, cosa state facendo?
Che poi questo andare controcorrente mi sembra proprio una richiesta d’attenzioni, d’amore urlata al mondo, con la paura che non venga ascoltata. Perchè forse non sappiamo ascoltarci noi per primi. Una mia amica ha fatto così: ha comprato settimane prima una maglietta al suo ragazzo, sostenendo che no, mai gliel’avrebbe data a San Valentino, salvo poi donargliela proprio quel giorno lì e sciogliersi in brodo di giuggiole, quando lui si è presentato a casa sua con un mazzo di fiori. Che avesse paura di sbilanciarsi, perchè non sapeva se l’avrebbe fatto anche lui? Che non volesse cedere al romanticismo per non mostrare la parte più dolce di sè? Che siccome pensava di non meritare nulla, allora era giusto che anche lui non ricevesse nulla?
E invece. L’amore è bello perchè va contro ogni logica, smonta le nostre teorie, le fa a pezzetti e le butta in aria come coriandoli. L’amore è fatto di follia, di voli dallo scoglio e di passi nel vuoto; l’amore è fatto di vulnerabilità svelate e di lati nascosti di sè dati in pasto senza sapere se verranno apprezzati; l’amore è donare senza riserva, senza aspettarsi davvero nulla in cambio. Non è faccio un passo io, se lo fai anche tu: è farlo e basta. È amarsi un giorno e quello dopo ancora, è anche celebrarlo, approfittando di una ricorrenza che ci ricorda quanto è bello fare festa.
Perciò, SeDici di voler essere amato, impara ad amare per primo. E a dimostrarlo, senza paura di rimanerci male. Perchè chi ama davvero, mette in conto anche la delusione di non essere ricambiato. E impara ad amarti per primo. Che solo chi non si vuol bene, allora pensa di non meritarlo. E pensa che anche gli altri non debbano meritarlo. E se non ce la fai tu, lascia che qualcun altro, che ti vede con occhi diversi, ti insegni come si fa. Cominciando da un cioccolatino a San Valentino.

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