Il dizionario definisce questa parola: “idea, nozione, immagine che si conserva nella mente di cose, persone, avvenimenti”, il suo sinonimo è ricordo, ma non sono esattamente la stessa cosa. Mai come oggi è importante capire bene il significato di questa parola: ieri è stata la “Giornata della memoria”, appunto, in cui si commemorano le vittime del nazismo, dell’Olocausto e coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.
Riportare alla mente o rivivere attraverso le testimonianze, gli scritti e le foto, quegli errori, o meglio orrori, aiuta a sensibilizzare, a sperare che tutto quel dolore non si ripeta più. Ma l’umanità è imprevedibile, così come il male, che trova sempre una via per colpire chi è più debole e indifeso. Sta a noi crescere persone consapevoli, responsabili e sensibili, sta a noi difendere difendere il ricordo di chi non c’è più in nome di un bene più grande, sta a noi imparare dai nostri errori.
Perché è vero che di passato non si deve vivere, ma sicuramente il passato insegna: a essere migliori, a conoscere i nostri limiti, a non aver paura, a crescere. E a cambiare le cose, adesso nel presente, per un futuro a misura di tutti.

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