Eccoci con la seconda puntata del progetto “Startup Mon Amour”, il viaggio alla scoperta di realtà innovative legate al mondo del wedding, ideato da #giovaniconlapiva. Dovete sapere che la nostra #consulenteatipica Carolina Casolo è una vera ‘borgo addicted’: già ci aveva portati alla scoperta de Il Canto del Maggio; questa volta è andata alla scoperta di Borgo Cadonega Relais & Spa, una location da favola situata in Emilia Romagna. Ecco il racconto della nostra Carolina, buona lettura!

“Sì, lo ammetto: adoro scovare antiche location – rigorosamente in Italia e per lo più borghi – che sono state ristrutturate e riadattate, mantenendo però la propria origine e tradizione. Questa volta ho scoperto una vera chicca! Si tratta di Borgo Cadonega Relais & Spa, a Viano vicino a Reggio Emilia. Ex dimora di una famiglia nobile della zona, oggi è un favoloso borgo dove ritrovare la quiete e la pace sensoriale. Sensoriale è il termine corretto: ogni senso, infatti, trae puro godimento e la mente si rigenera.
Ho conosciuto questa location sul web: dopo aver spulciato il sito e scorso molte Instagram Stories (di blogger ed ospiti), mi sentivo preparata e sufficientemente pronta per intervistare la direzione. E invece niente è stato come mi aspettavo!
Scesa dalla macchina, trafelata per la giornata di lavoro assurda, stressata dal traffico in autostrada e stanchissima, sono stata avvolta da una leggera nebbiolina e dal profumo del prato bagnato (solo dopo ho scoperto che il prato contava più di 3.000 metri quadrati!). Questa combinazione mi ha sciolto all’istante ogni tensione.

Entrata nella hall l’impatto visivo mi ha ulteriormente rilassato. È stato un mix di sensazioni: trovarsi a casa e nel contempo in un luogo elegante, fine e ricercato. Entrata in camera da letto ho abbandonato ogni riserva entrando in una bolla di made in italy che fonde insieme tradizione ed innovazione di arredamento. Così sono iniziate le mie 24 ore a Borgo Cadonega”.


Qual è la storia di Borgo Cadonega? “Borgo Cadonega, realizzato all’interno di una delle più antiche e significative dimore patrizie della collina reggiana, nel Comune di Viano, è stato per secoli la residenza della nobile famiglia degli Spadoni, imparentati con il Cardinale Toschi, che nel Conclave del 1605, sfumò per poco l’elezione a Papa. Giambattista Spadoni rivestì, invece, nella prima metà del XIX secolo, l’importante ruolo di Cancelliere del Duca di Modena”.
Che cos’è oggi Borgo Cadonega? “Borgo Cadonega è l’ unione tra la bellezza della Storia e il buongusto dell’antico con le più attuali esigenze di accoglienza. Si è cercato di creare un riferimento di primaria rilevanza nel panorama dell’ospitalità di alto prestigio, presente nei dintorni reggiani e modenesi (lo è a livello nazionale, non solo regionale, ndr)”.


Come nasce il progetto di Borgo Cadonega? “Borgo Cadonega è stato acquistato da una proprietà italiana e sottoposto a una ristrutturazione/restaurazione durate circa 6 anni. L’investimento è stato importante non solo dal punto di vista economico, ma anche per la finestra temporale impiegata. Le scoperte artistiche hanno arricchito il patrimonio del borgo, come per esempio l’inaspettato apparato di decorazioni policrome sei-settecentesche in gesso e stucco all’interno della cappella. Un “unicum” nel panorama delle cappelle patrizie appenniniche emiliane. Queste scoperte hanno però rallentato ulteriormente il processo di rinnovamento”.
Quali sono la filosofia e la mission di Borgo Cadonega? “La filosofia e la mission sono state quelle di creare un luogo dove l’ospite potesse sentirsi completamente coccolato e viziato in una cornice di tradizione e innovazione che non stonasse mai. Una location dove l’ospite potesse considerarsi una priorità e potesse rigenerare corpo e mente, entrando in una bolla”.




Che priorità ha per voi il Made in Italy? “In netta controtendenza con il settore alberghiero degli ultimi anni, Borgo Cadonega traspira Made in Italy in ogni dove. Ad iniziare da un investimento italiano doc, passando per l’utilizzo di prodotti totalmente del territorio. Non solo dal punto di vista eno-gastronomico, ma anche dal punto di vista strutturale e operativo”.
Qualche curiosità su Borgo Cadonega e il territorio? “Borgo Cadonega è situato nella patria del tartufo. In pochi ne sono a conoscenza e purtroppo non è ben sponsorizzato, ma il territorio offre tartufo di alta qualità e noi qui in location organizziamo gite con i cavatori per donare un’esperienza sensoriale ai nostri ospiti”.
Borgo Cadonega e il settore wedding: come si conciliano? “Abbiamo diverse richieste per matrimoni ed eventi privati. Il nostro plus è sicuramente la possibilità di sfruttare un ampio e rigoglioso giardino e di disporre di una cappella consacrata. Inoltre siamo autorizzati a svolgere matrimoni con rito civile sia all’interno del giardino che in una delle sale del borgo. Cercando però di mantenere un alto livello di standard, sottolineiamo sempre che il wedding non è uno dei nostri core business e pertanto è importate disporre di un professionista del settore (wedding planner) che supporti la coppia durante l’organizzazione e il grande giorno”.



Qualche nodo al fazzoletto per il futuro? “Sicuramente la possibilità di realizzare altre camere. Oggi le camere, oltre alla piccionaia, sono in numero ridotto, ci piacerebbe poterle aumentare per poter ospitare più clienti, sempre nell’ottica però di rimanere un luogo tranquillo e di pace”.
Questo mese, l’appuntamento raddoppia: la prossima puntata sarà tra due settimane! Dove ci porterà questa volta la nostra Carolina? Stay tuned e lo scopriremo presto!
Chi è Carolina: Carolina Casolo, ovvero #carolinaconsulente, è una consulente un po’ atipica, che ama poter assistere aziende o persone fisiche che iniziano una propria attività seguendo un sogno, fornendo punti di vista differenti e trovando soluzioni innovative per rispondere alle sempre più particolari esigenze dei clienti. Ecco da dove è nato il suo interesse per il settore del wedding e in particolare per le startup. È la founder di #giovaniconlapiva, la società di servizi e consulenze dedicata ai giovani under 35 che si approcciano al lavoro autonomo.
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