“Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi, alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice. Col passare dell’ora aumenterà la mia felicità. Quando saranno le quattro, incomincerò ad agitarmi e a inquietarmi; scoprirò il prezzo della felicità!”.
Ogni giorno lo vedo lì fuori in giardino, che aspetta di vederla, anche solo di adocchiarla con la coda dell’occhio. Ogni giorno, la stessa scena si ripete, da ormai qualche mese a questa parte. E non importa se fa freddo oppure caldo, se c’è il sole o una pioggia battente. Per esempio, l’altra mattina era lì, nel solito posto, ad aspettarla, sotto l’acqua. E quando la vede è un tripudio di gioia, e quando si incontrano è felicità senza pari. Lui aspetta solo lei, nessun’altra, ogni mattina, con la pioggia o con il sole.
“Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica”.
Ogni volta che sente la sua voce, vuole uscire. Comincia a scodinzolare insistentemente, e a guaire, finchè non gli apri. E si posiziona davanti al cancelletto, in piedi, imperterrito. Tira su le orecchie e si mette in ascolto: e tra tanti abbaìi diversi, scodinzola e si emoziona solo a quello di lei. Perché per lui esiste solo lei, e non ha occhi né orecchie per nessun’altra.
Lui è Buzz, che mi sta insegnando cos’è l’amore.
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