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marzo 27, 2012

Un foglio bianco

  • Strettamente personale

Foglio a quadretti.

Era questo che mi fregava, il quadretto. Piccolo o grande che fosse, rappresentava sempre una minaccia. Per me, il mio equilibrio mentale e la mia media. Non so voi, ma per me era sempre una nuova sfida, una lotta con il mio cervello a vedere chi era il più forte. Potevo stare lì ore a studiare, capire le formule, fare esercizi, ma poi durante la verifica, il foglio a quadretti mi faceva salire un’ansia che non vi dico. Del resto, mi ripetevo sempre, come un mantra, “La matematica non sarà mai il mio mestiere”, come cantava Venditti in ‘Notte prima degli esami’. E avevo ragione.

Il mio destino era tutto racchiuso in un foglio a righe. Pedissequamente piegato a tre quarti, la parte più piccola riservata alle correzioni in rosso. E per fortuna, ce n’erano sempre poche. Mi piaceva scrivere. Tanto, tantissimo. Ho imparato a leggere all’età di quattro anni, troppo curiosa di sapere cosa si celava oltre il mio naso. Viaggiavo tanto, sempre tra le pagine dei libri e sulle ali della fantasia. Ero l’unica bambina che invece della Barbie, a Babbo Natale chiedeva sempre l’ultima Treccani o l’ultimo libro per bambini uscito. Un po’ sfigatella, penserete voi. Può darsi. Ma questo mi ha aiutata molto a sviluppare un mio stile e un mio bagaglio culturale. Nei temi poi, non ne parliamo. Prolissa fino allo sfinimento, mettevo tutto il mio mondo, tutte le mie conoscenze, tutta me stessa.

Oggi è ancora così, nonostante debba rispettare le battute che mi vengono imposte dall’alto. Tutto quello scrivere, quel leggere mi hanno portato oggi a fare un lavoro che amo. Posso dire che non erano parole scritte a vuoto, con il senno di poi. Scrivo per mestiere, scrivo di ciò che amo, ma scrivo anche per passione. Ed ecco il perché di questo blog. Non voglio certo seguire le mode, aggiungere un’ulteriore voce all’esercito di blogger là fuori, solo usarlo per quello che è: un diario telematico, un’importante vetrina sul web dove dar vita ai miei pensieri, alle mie opinioni e condividerli con voi.

Bianco.

Ancor più delle righe, amo il foglio bianco. Le righe ti imbrigliano, ti incanalano, ti obbligano a seguire dei binari già registrati. Invece, volete mettere la soddisfazione di riempire un foglio bianco? Potete scrivere in obliquo, in verticale, ondulato… potete disegnare, dipingere. O lasciarlo semplicemente in bianco.

Bianco è anche il colore del matrimonio. Il colore dell’abito da sposa, della purezza dei sentimenti, della luce che irradia il volto di due innamorati, quando decidono di scegliersi per sempre. Ho scelto di parlare di sentimenti. Che noia, direte voi… Può darsi, ma è quello di cui so meglio, su cui mi esercito ogni giorno, e che desidero di più. Che desideriamo tutti, alla fine. Anche chi è cinico, chi è scettico e chi ha deciso che non crederà mai più nell’amore. Alla fine, ci si trova tutti lì.

Amo il bianco perché mi dà la sensazione di una nuova vita, di una nuova partenza, di una rinascita. Bianco come un foglio su cui scrivere una vita insieme: non è questo forse il matrimonio?

Blog Foglio Matrimonio scrivere Venditti
by Francesca Favotto | 9 comments
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9 Comments

  1. Matteo says:

    Brava Trottolino, sono fiero di te.. Ti amo.. Teo

    13 anni ago · Rispondi
  2. Vanessa says:

    Bravissima, sempre le lacrime agli occhi a leggerti…Vane

    13 anni ago · Rispondi
  3. Cristina says:

    Super Franci! Brava! 🙂

    13 anni ago · Rispondi
  4. Valentina says:

    Mitica Fra! Un passo alla volta il sogno diventa realtà!

    13 anni ago · Rispondi
  5. Francesca Favotto says:

    Grazie a tutti! Il vostro supporto e affetto sono fondamentali per me!

    Grazie davvero di cuore!

    Continuate a seguirmi! 😉

    13 anni ago · Rispondi
  6. Sandra says:

    Chapeau! Ti auguro tantissimi fogli in bianco da riempire con bei pensieri.

    13 anni ago · Rispondi
  7. Francesca Favotto says:

    Grazie Sandra! I fogli bianchi della vita sono quelli più belli da scrivere! un abbraccio

    13 anni ago · Rispondi
  8. Lorena says:

    I sentimenti puri, semplici, veri e pure veraci non sono mai noiosi. Danno aria, rinnovano, riempiono il cuore. Ebbrava Francy! Riempi i nostri fogli bianchi con i tuoi post. Mi danno arria, mi rinnovano, mi riempiono il cuore. Appunto! Un abbraccio….

    13 anni ago · Rispondi
    1. Francesca Favotto says:

      Grazie Lori, sono completamente d’accordo con te. Viva l’Amore, con la A maiuscola! Un bacio a te!

      13 anni ago · Rispondi

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Chi sono

"...Non è Francesca", recita la canzone di Battisti. E invece sì, son proprio io.
Nasco a metà degli anni Ottanta, la settimana in cui i Dire Straits dominavano le classifiche mondiali con il loro successo ‘Money for nothing’, sotto il segno della Bilancia, ascendente Leone. Determinata e tenace, innamorata della vita e del bello, appassionata di musica fino al midollo (grazie ai Dire Straits nel mio trigono), sin da piccola preferisco i temi di italiano alle equazioni di algebra, inclinazione che mi porta a intraprendere studi a carattere umanistico. Linguista per necessità, ma giornalista per passione, ben presto scopro quant’è bello e divertente girare come una trottola in cerca di notizie. La serie tv ‘Sex and the city’ dà il colpo di grazia al mio destino: la vita di Carrie Bradshaw è troppo bella per non provare a realizzarla!

Un’insana passione per lo shopping unita alla curiosità per il fashion biz mi aiutano quindi a ‘masterizzarmi’ in Giornalismo di Moda, titolo che mi apre la strada in un settore pieno di sogni e di amore: quello del matrimonio! Fidanzata da quindici anni, cerco di apprendere più nozioni possibili sull’argomento, applicandole nella vita a due. A un rimpianto preferisco un rimorso, a un muso lungo un sorriso, al bicchiere mezzo vuoto sempre quello mezzo pieno, a una vita senza sogni per paura di non riuscire ad avverarli, ne preferisco una piena di cicatrici e sudore nel tentativo di esaudirli. Sognavo la vita di Carrie… e intanto non mi accorgevo che la mia è pure meglio.

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