Sono qui sul divano sola, fisso il vuoto, inebetita, anestetizzata. Non sento più nulla. L’altra sera guardavo le scene più crude di “Ratched” e non provavo nulla, né paura né ribrezzo. Ho chiesto alla mia migliore amica se fossi diventata insensibile. Insensibile no, stanca forse. Sembro forte, no, lo sono. Ma mi sono rotta il cazzo. E adesso che vorrei solo essere fragile e piangere e urlare, il dolore non mi scende dagli occhi. Perché non me lo posso permettere. Perché non ho nessuno qui al mio fianco che mi può sorreggere se mai avessi un crollo psicologico, se mai dovessi svenire, se mai dovessi vomitare. Perché chi mi ama potrebbe venire qui al mio fianco solo per comprovate esigenze, portando alcool entro le 18 e andandosene alle 22.59. Però il mio bisogno di essere fragile non è una comprovata esigenza, no. E devo mandare avanti la casa e pagare le bollette, ma non posso uscire di casa se non…
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Ascolta il tuo cuore
Mi manca da morire il contatto fisico. Non sono un’abbracciona, ma se decido di ammetterti nel mio spazio prossemico, allora ti voglio accogliere totalmente. Voglio aprire le braccia e donarti il mio calore. Voglio sentire i nostri cuori che battono all’unisono. O il mio in battere e il tuo in levare. E se non siamo così intimi, quantomeno voglio stringerti la mano, sentire se la mia energia è in armonia con la tua. O scambiare i canonici due baci, quelli che mescolano gli odori e ti dicono se di quella persona puoi fidarti. Gli abbracci che davo e ricevevo avevano il potere di riattaccarmi insieme. Non poter abbracciare mia sorella, gli amici, una collega che non vedo da tempo, mi toglie qualcosa. E adesso che avrei bisogno di ricompormi, di sentirmi intera, la vita ancora mi strappa brandelli di cuore. Come faccio a individuare la strada da seguire, se non posso ascoltare il mio cuore? Ma non in senso letterale,…
Tenetevi strette le vostre piccole cose
Avevo bisogno di un pensiero felice prima di addormentarmi ieri notte. Me ne sono arrivati migliaia, che mi hanno cullato tutto il giorno. “Ditemi una cosa positiva di questo 2020”, vi ho chiesto. A dispetto di quanto potessi credere, ho visto più persone positive di quanto pensassi. Chi ha partorito in piena pandemia, chi si è sposata, chi ha ritrovato se stessa, chi l’amore, chi ha imparato ad apprezzare il silenzio, chi ha capito l’importanza di avere tempo, chi quella di avere una famiglia… Siamo “gente che spera, cercando qualcosa di più in fondo alla sera”, per dirla come vent’anni fa. È bello avere speranza, perché ti fa credere di non poter perdere mai, al massimo impari. Ne so qualcosa, io, che ho continuato a sperare anche quando non c’era motivo apparente per farlo. Ho continuato a credere che ce l’avrei potuta fare anche da sola. Ma ora sto vacillando. E non perché non credo più in me stessa. Ma…
Covid-19 e solitudine
Son stati giorni difficili, pesanti. Il Covid-19 ha sfiorato molto da vicino la mia vita e mi ha fatto pensare. Adesso che la minaccia di un nuovo lockdown ricomincia a farsi pressante, mi è salita una certa ansia. La precedente chiusura è stata pesante, ma un sogno, perché c’era Teo con me. Ora se ricapitasse, sarei completamente sola in una casa troppo grande. Io sto bene da sola, ma se posso scegliere di esserlo. Già la vita mi ha precluso la possibilità di continuare a vivere con chi amo. E faticosamente sto cercando un mio equilibrio per essere quantomeno serena. Ora spero non infierisca. Perché la solitudine è una benedizione se scelta, se imposta è una prigione. Pensiamoci.…
Ritorno alla vita?
A quanto pare domani si torna alla normalità, riapre quasi tutto, riparte la vita. C’è gran fermento da parte di molti, chi scalpita per tornare nei negozi, nei ristoranti, nelle botteghe. Io non mi sento pronta. Io potrei uscire, ma ho paura. E paura non ne ho avuta mai. Ma quando non ci sono regole chiare, c’è confusione. E laddove ci sono (poche) regole, vige l’anarchia. Perciò non c’è rispetto, e dove non c’è rispetto, non c’è tutela né libertà. Non è un Paese per fragili.…
Save the wedding: Angelo Garini salva il tuo matrimonio!
Il coronavirus ha stravolto le nostre esistenze. E ad alcune sposine anche il giorno del matrimonio. Sono migliaia i matrimoni saltati tra marzo, aprile e maggio, e migliaia quelli ‘congelati’ nei mesi estivi, in attesa di capire come potersi muovere, per una perdita di indotto di svariati miliardi (ebbene sì, il wedding è ancora prima che una fabbrica di sogni, un settore del business parecchio redditizio e prima i nostri governanti se ne accorgeranno, meglio sarà per tutti, Italia compresa). Nel mentre, moltissimi wedding planner si sono reinventati per mandare avanti la propria azienda, chi con dei corsi online, chi con delle iniziative benefiche. Come Angelo Garini, uno dei più famosi professionisti del settore, l’architetto dei sogni, che ha dato vita a “Save the wedding”. Sposina, se hai dovuto rimandare il tuo matrimonio, cambiando data e magari anche location, e ora non sai come affrontare un matrimonio al chiuso quando sognavi cieli stellati; se volevi sposarti a giugno e invece…
Cambia gli occhi
Io capisco chi dice che avrebbe preferito una quarantena vista mare. Ma posso dire che a me non manca niente? Forse è tempo di cambiare lo sguardo e di chiudere la bocca. La difficoltà ti deve cambiare gli occhi e il cuore, altrimenti è solo un’occasione sprecata.…
Fare della prigione un paradiso
Ogni giorno è identico all’altro. Sveglia, colazione, pc, pranzo, pc, cena, divano, letto. E si ricomincia daccapo. Eppure sto amando tutto, tutto. Le nostre sveglie posticipate, i nostri pranzi cucinati insieme, i nostri pisolini nel prato con Nara che ci saltella intorno, le nostre cene indovinando le età di sconosciuti, le nostre serate a divorare serie tv – ma quanto ci è piaciuta “La casa di carta”, eh quanto? -, le nostre chiacchiere nel letto. “Quando ricomincerà tutto, sarò felice per te perché potrai uscire di nuovo e andare agli allenamenti e fare la tua vita di prima – mi ha detto serio Teo oggi – Ma mi dispiacerà perché amo averti con me nella mia vita. Per me questa quarantena é stato un upgrade. Son proprio felice con te, tanto”. È proprio vero che avere accanto la persona giusta nei momenti sbagliati può farti sembrare il paradiso anche la più terribile delle prigionie. [Now playing: Depeche Mode – “Home”]…
Un passo verso l’altro
In questo momento drammatico ognuno aiuta, facendo il suo: i medici soccorrono e guariscono, i politici amministrano, i commessi fanno in modo che gli scaffali non siano mai sforniti. E noi comuni mortali? Oltre a rispettare le regole – che è già tutto quello che possiamo fare perché il pericolo rientri -, possiamo mettere al servizio i nostri talenti. Ieri sera al telefono con una mia carissima amica e collega, che tra le tante cose è anche food blogger, mi ha detto: “A me non va di dire la mia o di dare il bollettino dei morti al posto della Protezione Civile, io so cucinare, quindi continuo a ispirare le persone con i miei piatti. Perché è quello che so fare con più amore”. Proprio oggi mi hanno scritto persone diverse per diversi motivi: una ha scritto a Teo, ringraziandolo per le nostre dirette a base di meditazioni e riflessioni; una mi ha scritto, ringraziandomi di averle fatto scoprire la…