In questo momento drammatico ognuno aiuta, facendo il suo: i medici soccorrono e guariscono, i politici amministrano, i commessi fanno in modo che gli scaffali non siano mai sforniti. E noi comuni mortali? Oltre a rispettare le regole – che è già tutto quello che possiamo fare perché il pericolo rientri -, possiamo mettere al servizio i nostri talenti.
Ieri sera al telefono con una mia carissima amica e collega, che tra le tante cose è anche food blogger, mi ha detto: “A me non va di dire la mia o di dare il bollettino dei morti al posto della Protezione Civile, io so cucinare, quindi continuo a ispirare le persone con i miei piatti. Perché è quello che so fare con più amore”.
Proprio oggi mi hanno scritto persone diverse per diversi motivi: una ha scritto a Teo, ringraziandolo per le nostre dirette a base di meditazioni e riflessioni; una mi ha scritto, ringraziandomi di averle fatto scoprire la figura dell’antropologa Margaret Mead, che le serve per i suoi studi; e un’altra ancora per averle fatto scoprire il Gasbusca, un modo di fare la spesa sostenibile, equo e solidale.
E dire che abbiamo solo condiviso cose che a noi hanno aiutato e migliorato la vita… Ma se le avessimo tenute solo per noi, adesso non avremmo potuto innescare il cambiamento nelle vite degli altri.
Quando vi chiedete come potete cambiare il mondo, guardatevi allo specchio, aprite il cuore e poi guardatevi i piedi. E muovete il primo piccolo passo verso gli altri.
[Now playing: “Man in the mirror” – Michael Jackson]
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