Non amo mai parlare “per sentito dire”, né per esempi negativi. Amo portare alla luce la luce, perché c’è. C’è sempre. Oggi si parla di donne, di violenza sulle donne. Di donne violente con le altre donne, di uomini. Di uomini violenti in un milione di modi. E non tutti hanno a che fare con gli schiaffi. Spesso basta una parola: un vaffanculo, un grazie mancato, uno “scusa” mai arrivato. E il buco nel cuore è fatto. E si allarga, come quando l’acqua plasma la roccia. Poco a poco.
Ecco, io avevo al mio fianco un uomo che amava le donne. Tanto, profondamente, intensamente. Ha amato me più di tutte. Mai una parola fuori posto, mai un insulto, nemmeno quando era incazzato con me. Una carezza, un abbraccio, quello sempre. E con le parole, come ci sapeva fare. Mi ha scavato dentro, ma erodendo la muffa che mi si era attaccata all’anima.
Credevo di essere meno di ciò che sono, frutto di parole subdole che negli anni mi avevano soffocata. Mi ha elevata. Non sono la cicciona, la secchiona, la sfigata, la bruttina, la stronza. Sono solo io, in tutta me stessa.
Di uomini così là fuori ce ne sono, capaci di amare se stessi, quindi gli altri. Di uomini così ce ne saranno. Li cresceremo noi, tutti insieme. Mi manca quello sguardo su di me. Per fortuna, non ho più paura di guardarmi dentro. L’amore è sempre e solo rispetto. Non una parola di più.
Non una di meno.
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