Nella vita ci vergogniamo di tante cose. Chi di ciò che pensa, chi di ciò che ha fatto, chi delle proprie idee, chi del proprio corpo. C’è stato un momento della mia vita in cui sono appartenuta a quest’ultima categoria. Sono arrivata a pesare quasi 90 kg: mi rifugiavo nel cibo perché vedevo Teo deperire, così mangiavo per due perché inconsciamente pensavo di nutrire anche lui. Ero pesante, affaticata, rallentata. Poi qualcosa è scattato: Teo non migliorava, io intanto morivo. E allora ho deciso di fare qualcosa per me. Ho preso coscienza di essere troppo e ho capito che amarmi significava avere cura di me e del mio tempio. Oggi non sono una silfide, ma riesco a guardarmi allo specchio senza vergognarmi. E riesco anche a mostrarmi senza pensare che possa apparire ributtante. Il nero lo indosso solo quando voglio sentirmi seducente e non più per mascherare. I tubini non mi sembrano più così sbagliati addosso a me. La scollatura…
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Rispetto
Non amo mai parlare “per sentito dire”, né per esempi negativi. Amo portare alla luce la luce, perché c’è. C’è sempre. Oggi si parla di donne, di violenza sulle donne. Di donne violente con le altre donne, di uomini. Di uomini violenti in un milione di modi. E non tutti hanno a che fare con gli schiaffi. Spesso basta una parola: un vaffanculo, un grazie mancato, uno “scusa” mai arrivato. E il buco nel cuore è fatto. E si allarga, come quando l’acqua plasma la roccia. Poco a poco. Ecco, io avevo al mio fianco un uomo che amava le donne. Tanto, profondamente, intensamente. Ha amato me più di tutte. Mai una parola fuori posto, mai un insulto, nemmeno quando era incazzato con me. Una carezza, un abbraccio, quello sempre. E con le parole, come ci sapeva fare. Mi ha scavato dentro, ma erodendo la muffa che mi si era attaccata all’anima. Credevo di essere meno di ciò che sono,…
Benvenuta al mondo
Sto piangendo. Senza strilli. Credo che si venga al mondo così nella seconda vita. I neonati urlano la loro presenza per farsi notare, ma ancor più per dilatare al massimo la capacità dei loro polmoncini. Un adulto ha già fatto milioni di respiri, ha i polmoni stanchi e non deve farsi notare da nessuno quando rinasce a nuova vita. 35 anni, di cui 18 trascorsi a imparare l’amore per gli altri. Gli ultimi 9 mesi per me stessa. Mi sono concepita, la mia anima ha fatto l’amore col mio corpo e la consapevolezza ha cominciato a farsi spazio dentro di me. Nove mesi duri, dilanianti, in cui sono stata costretta a letto più volte ad ascoltare il mio dolore, ma tutto sommato quella che si potrebbe dire una gravidanza bella. Ho rischiato di venire al mondo prematura, quando il 6 agosto un dolore più grande di me ha rischiato di strapparmi il cuore. Ma l’ho portata a termine. E ora…
Fallo per te
Amore mio bellissimo, sono andata ad Arese alla fine e ho trovato i pantaloni che avevamo preso insieme online, ma che non mi andavano bene. Ci ho abbinato una maglietta bianca, che prima mai avrei preso, perché “troppo per me, ma poi quando la metto?”. L’ho presa perché secondo me mi dona, perché adesso la sento più mia. Così come ho comprato un paio di pantaloni zebrati: l’avresti mai detto? Ma mi va di osare, di provare qualcosa di nuovo per vedere se si abbina alla nuova me. E alla nuova me tutto questo piace. Sei stato tu a spronarmi a uscire dal mio guscio. Mi dicevi: “Sei bellissima, scopriti, mostrati”. Eri tu a farmi quegli scatti maliziosi, ed eri l’unico a sapermi leggere dentro. Perché in quelle foto mi vedevo bella anch’io. Mi hai educato alla consapevolezza di me stessa, a essere sicura di me perché non c’è davvero nessun’altra che può eguagliarmi. Mi dicevi che ero unica, che…
Voglio essere leggera
Nell’armadio ho un paio di shorts e una salopette di jeans, messi una volta e poi accantonati perché non mi salivano più. Li conservavo nella speranza che mi sarebbero riandati a pennello un giorno. Li tenevo lì come monito a prendermi cura di me, senza in realtà trovare mai la spinta per farlo. Il solo fatto che fossero tra i miei pezzi preferiti non bastava come sprone. Fino a che una cinta che non si allacciava più e l’inasprirsi della malattia di Teo non mi hanno fatto scattare qualcosa. Gli ultimi mesi sono stati l’inferno: sapete, il cancro è un’enorme montagna di merda che ti piove addosso, e più cerchi di spalarla via da te, più cresce e ti sommerge. E la combo cancro più pandemia è stata un incubo. Così mentre il mio cuore e la mia testa si facevano sempre più pesanti, io ho capito che per contrasto dovevo diventare più leggera. Perché aggiungere zavorre a un’anima pesante…
Risplendo
Non vivrò fino alla vecchiaia. Spesso mi trovo a dirlo come battuta, ma non troppo. A 10 anni avevo responsabilità di una ventenne, a 20 i pensieri di una cinquantenne, a 35 le preoccupazioni che non augurerei a nessuna età. Sono sempre stata misurata, dentro le righe, responsabile. I miei coetanei mi definivano seria, in realtà volevano dire vecchia. Anche sfigata a tratti: tra le amiche non ero mai quella che spiccava, nascosta sotto maglioni lunghi, occhiali spessi e pile di libri. Ho sempre saputo contrastare però la mia serietà con la battuta pronta e una voglia innata di ridere, nonostante tutto. Infatti, ero anche quella simpatica. Simpatica, seria e un po’ sfigata: Teo mi ha sempre detto che ero bella, ma ho finito per credere alle voci dentro di me. Mi bastava essere bella per lui, ma per me? Continuava a dirmi che ero bella anche quando sono arrivata a sfiorare l’obesità. Mangiavo per lenire il dolore: prendendo i…
Nuova Milano, nuova Franci
Oggi è stata una giornata piena ma bella. Ho fatto interviste, ho rivisto delle colleg-amiche, ho rivisto il mio dietista. A pranzo, una di queste mi ha chiesto: “Ma vacanze?”. Io: “Non so se riusciremo…”. “No, anche un weekend solo per te. Dovresti”. Dopo pranzo, avevo tre ore libere. Una volta mi sarei portata dietro il pc e mi sarei messa a lavorare all’addiaccio. Questa volta no. Mi son detta: “Perché non cominciare le mie vacanze ora?”. Era una vita che volevo vivere Milano da turista: camminarla in lungo e in largo, scoprendo angolini mai visti. Così ho fatto: invece di correre come una pazza, ho attraversato Milano con calma. Dai Navigli a Gioia: partendo da Ripa di Porta Ticinese e dalla Darsena, ho ammirato le Colonne di San Lorenzo, ho rivisto il Duomo splendente, poi la maestosa Galleria, poi il grazioso quartiere degli artisti di Brera, approdando infine all’avveniristico grattacielo di UniCredit, con la nuovissima piazza Gae Aulenti e…
Wēijī
L’ultima volta che sono stata a Milano è stato 4 mesi fa per un aperitivo su un progetto fichissimo. Poi questa quarantena mi ha portato via tante cose: appena prima del lockdown avevo fatto dei colloqui per un lavoro per cui sarei stata presa, ma con la pandemia l’opportunità è svanita. Ieri sera sono tornata a Milano dopo 4 mesi per un aperitivo su quel progetto fichissimo. Tante cose sono svanite, ma questo progetto no. Durante la pandemia son cresciuti. Io son cresciuta. E a breve le nostre strade si incroceranno. Sono tornata a casa piena di energia, di idee, di vita nuova. Nonostante la vita ci metta del suo a scoraggiarmi, io sono carica. Mi sento bene, mi sento forte. Sicura di me. Ho cominciato dai capelli, ma non è mai solo questione di look, si sa. Ieri Teo mi ha detto: “Non credere a chi ti apprezza e ti stima solo per quello che fai per me. Tu…
Non voglio scegliere
Ci vogliono o madri o figlie. O amiche o nemiche. O sensuali o pudiche. O amanti o amate. O mascoline o femminili. O sogni o incubi. O sante o puttane. Questo periodo di difficoltà mi ha regalato una consapevolezza mai avuta prima. Posso essere tutto. Sono sempre stata tutto. E non voglio scegliere.…
Cambio taglio, cambio vita
Cambio taglio più o meno come cambio uomo. Teo lo amo da quasi 18 anni, il mio taglio con capello lungo scalato lo ho credo da più di 20. Sono abitudinaria, sono monogama: se mi affeziono, se ci sto bene, ci sto per sempre. Questa quarantena mi ha tolto tanto, ma mi ha dato altrettanto: una nuova consapevolezza, una nuova forza, una nuova voglia di dedicarmi a me. Perché sarò tutto quello che mi rimarrà fino alla fine. Si è innescato un processo di cambiamento dentro di me che presto si manifesterà in qualcosa di nuovo anche al di fuori. Intanto ho cominciato a sgretolare quelle piccole certezze che mi accompagnavano da decenni, come i miei capelli lunghi. Ci ho dato un taglio, per ricordarmi della svolta che voglio dare alla mia vita, da adesso in poi. Si dice che quando una donna cambia, parte dai capelli. E non c’è nulla di più vero. Per alcune cambiare look è facile…