Oggi è stata una giornata piena ma bella. Ho fatto interviste, ho rivisto delle colleg-amiche, ho rivisto il mio dietista. A pranzo, una di queste mi ha chiesto: “Ma vacanze?”. Io: “Non so se riusciremo…”. “No, anche un weekend solo per te. Dovresti”.
Dopo pranzo, avevo tre ore libere. Una volta mi sarei portata dietro il pc e mi sarei messa a lavorare all’addiaccio. Questa volta no. Mi son detta: “Perché non cominciare le mie vacanze ora?”. Era una vita che volevo vivere Milano da turista: camminarla in lungo e in largo, scoprendo angolini mai visti. Così ho fatto: invece di correre come una pazza, ho attraversato Milano con calma.
Dai Navigli a Gioia: partendo da Ripa di Porta Ticinese e dalla Darsena, ho ammirato le Colonne di San Lorenzo, ho rivisto il Duomo splendente, poi la maestosa Galleria, poi il grazioso quartiere degli artisti di Brera, approdando infine all’avveniristico grattacielo di UniCredit, con la nuovissima piazza Gae Aulenti e la Biblioteca degli Alberi.
Mi sono buttata nell’erba, orgogliosa di me. La vecchia Franci avrebbe scelto il dovere al piacere, soprattutto non si sarebbe fatta 12 km sul tacco 12. E ciliegina sulla torta, non ho preso un grammo in cinque mesi di reclusione e gozzoviglie alimentari, perdendo addirittura massa grassa.
La vecchia Franci sarebbe lievitata. Ma forse quella Franci se n’è andata per sempre. Forse davvero non esiste più.
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