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settembre 3, 2020

Fallo per te

  • Strettamente personale

Amore mio bellissimo,

sono andata ad Arese alla fine e ho trovato i pantaloni che avevamo preso insieme online, ma che non mi andavano bene.

Ci ho abbinato una maglietta bianca, che prima mai avrei preso, perché “troppo per me, ma poi quando la metto?”. L’ho presa perché secondo me mi dona, perché adesso la sento più mia. Così come ho comprato un paio di pantaloni zebrati: l’avresti mai detto? Ma mi va di osare, di provare qualcosa di nuovo per vedere se si abbina alla nuova me. E alla nuova me tutto questo piace.

Sei stato tu a spronarmi a uscire dal mio guscio. Mi dicevi: “Sei bellissima, scopriti, mostrati”. Eri tu a farmi quegli scatti maliziosi, ed eri l’unico a sapermi leggere dentro. Perché in quelle foto mi vedevo bella anch’io.

Mi hai educato alla consapevolezza di me stessa, a essere sicura di me perché non c’è davvero nessun’altra che può eguagliarmi. Mi dicevi che ero unica, che ero il tuo capolavoro e che adesso che ero come mi sognavi, ti faceva incazzare l’idea di non esserci più per godermi.

Mi hai fatto un regalo grande: mi hai insegnato l’amore per me stessa, perché sapevi che a breve avrei dovuto imparare ad amarmi da sola.

Son giorni che ossessivamente sento in ogni dove la canzone “Un dia” con Dua Lipa. Dice: “Un giorno mi amerai di nuovo, abbracciami di nuovo fino alla fine”. Mi fa pensare a te e mi viene voglia di ballare, proprio come quando ballavamo insieme in salotto.

Così ieri mi son messa a ballarla nel parcheggio, con i passanti che mi guardavano male, e oggi l’ho ballata da sola qui in casa. Mi fai fare cose strane, matte, quasi da non essere più me stessa, ma in realtà non sono mai stata più me stessa di così.

E ti ringrazio perché mi hai fatto capire due cose fondamentali. La prima è: scopritevi quanto volete. Perché voi non siete sua, siete vostre. E solo chi si appartiene, può decidere di farsi dono all’altro, altrimenti è appropriazione indebita.

E la seconda è: non trovatevi un uomo che vi cambi la vita. Trovatevene uno che vi insegni come si fa e vi spinga a farlo da voi.

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by Francesca Favotto | no comment
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Chi sono

"...Non è Francesca", recita la canzone di Battisti. E invece sì, son proprio io.
Nasco a metà degli anni Ottanta, la settimana in cui i Dire Straits dominavano le classifiche mondiali con il loro successo ‘Money for nothing’, sotto il segno della Bilancia, ascendente Leone. Determinata e tenace, innamorata della vita e del bello, appassionata di musica fino al midollo (grazie ai Dire Straits nel mio trigono), sin da piccola preferisco i temi di italiano alle equazioni di algebra, inclinazione che mi porta a intraprendere studi a carattere umanistico. Linguista per necessità, ma giornalista per passione, ben presto scopro quant’è bello e divertente girare come una trottola in cerca di notizie. La serie tv ‘Sex and the city’ dà il colpo di grazia al mio destino: la vita di Carrie Bradshaw è troppo bella per non provare a realizzarla!

Un’insana passione per lo shopping unita alla curiosità per il fashion biz mi aiutano quindi a ‘masterizzarmi’ in Giornalismo di Moda, titolo che mi apre la strada in un settore pieno di sogni e di amore: quello del matrimonio! Fidanzata da quindici anni, cerco di apprendere più nozioni possibili sull’argomento, applicandole nella vita a due. A un rimpianto preferisco un rimorso, a un muso lungo un sorriso, al bicchiere mezzo vuoto sempre quello mezzo pieno, a una vita senza sogni per paura di non riuscire ad avverarli, ne preferisco una piena di cicatrici e sudore nel tentativo di esaudirli. Sognavo la vita di Carrie… e intanto non mi accorgevo che la mia è pure meglio.

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