E così anche quest’anno è Natale. Che ci crediate o no, è bello che sia così: quantomeno è una certezza, torna sempre e puntualissimo, il 25 di dicembre. Torna anche se non vi piacciono le feste, torna anche se non credete in Gesù Bambino, torna anche se state soffrendo, torna anche se siete incazzati, torna anche se non avete motivi per festeggiare. Torna, e in questo mondo così precario, che bello sapere che qualcosa o qualcuno torna sempre per noi.
Quest’anno ho rischiato di appartenere alla schiera appena descritta: all’inizio dell’Avvento ero davvero incazzata nera, e già stanca, prima di cominciare a lottare. Sentire la parola cancro per l’ennesima volta nella storia di un ragazzo di appena 33 anni e per l’ennesima volta sotto Natale non è un rospo facile da ingoiare. Eppure. Ho passato i primi tempi a urlare contro il cielo e a chiedere: “Ehi, che cazzo, ce l’hai con me? Ce l’hai con noi? Che ti abbiamo fatto di male?”, per poi capire che non aveva senso. Non c’è un vero colpevole, un vero motivo per cui prendersela con qualcuno: certe cose capitano e basta. Capitano anche se non vuoi, anche se non hai più le forze per andare avanti, anche se vorresti mollare tutto. Non c’è molto da capire, ma solo rimboccarsi le maniche e darsi da fare per sopravvivere.
Ma se proprio vuoi provare a capire, qualche lezione tutto questo dolore, questa sofferenza te la può dare. Ecco quello che ho capito io.
Fate festa appena potete: una promozione, un bel voto a scuola di vostro figlio, il compleanno, l’anniversario, Natale, San Valentino: ogni scusa è buona per fare festa. Commerciale o no, chi se ne frega: portate a casa una torta, il vostro sorriso e abbracciate chi amate. Gratificatevi e stringetevi uniti: il tempo non è infinito e l’orologio potrebbe spaccarsi anche ora.
Chiedete solo quello che siete in grado di restituire: L’amore non è solo questione di ricevere, bisogna anche saper dare in cambio. Perciò non chiedete mari e monti, se poi siete aridi come deserti. Insegnate ai vostri figli che quello che conta è saper donare, senza riserva, e a essere con gli altri come vorrebbero che gli altri fossero con loro. Non c’è insegnamento più grande.
Stringetevi stretti con i vostri cari: Non c’è cosa più bella della famiglia, e vedere una famiglia unita, che si vuol bene, riempie il cuore. Per questo Natale, mettete da parte l’orgoglio, infrangete le barriere del cuore e ricongiungetevi con chi amate. È il regalo più bello che potete farvi.
Pensate a chi non c’è più: Ricordare chi non c’è più, ci aiuta a vivere meglio il presente. Cosa sto facendo per chi è qui con me ora? Sono felice con loro? Cosa non dare per riabbracciare i miei nonni e il mio migliore amico! Non aspettiamo di perdere qualcuno per capire la sua importanza nella nostra vita: diamo valore ai legami ora.
Imparate a essere luce: Che dove andiate, possiate sempre portare la luce: con un sorriso, con una battuta, con un abbraccio, con un bel canto, con la voglia di vivere. Non esiste davvero giorno più buio e sprecato di quello in cui si perde tempo a lamentarsi di quello che non si ha o non si è: forza, rimboccarsi le maniche e darsi da fare per averlo o esserlo! Cosa ti impedisce questo?
Io per questo Natale non voglio niente, niente davvero: solo la salute per chi amo e la forza di sorridere, per e per chi sta lottando, sempre e nonostante tutto. Nessuno ottiene mai tutto quello che desidera, ma è anche vero che sono solo i desideri desiderati con tutto il cuore che vengono esauditi davvero. E allora, imparate a chiedere, selezionate davvero solo una cosa, la cosa che desiderate davvero e chiedetela con tutto il cuore: che questo Natale possa esaudirvi. Ma se così non fosse, non maledite nessuno e continuate a sorridere: quello sarà il vero miracolo.
Buon Natale!
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