Questa foto è nata così, senza un perché. Forse come tutte le cose migliori. Era da un po’ che ammiravo quei campi di colza, era da un po’ che avevo voglia di immergermi in tutto quel giallo. Ne avevo bisogno. Oggi ho sentito che era il momento giusto. Di strada per andare a yoga, ho inchiodato sul ciglio della carreggiata e mi sono tuffata in quel mare, facendomi baciare dal sole del tramonto. Mi sono sentita in pace, benedetta perché consapevole di essere al posto giusto, nel momento giusto. C’è stato tanto giallo nella mia vita, nonostante il cielo grigio. Ma ho lottato per questo. Il giallo è una scelta. Brava me.…
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Le coppie felici
Non è vero che le coppie felici sono quelle che non discutono o che non desiderano mai separarsi. Sono quelle che un giorno sì e l’altro anche vogliono mandarsi a quel paese. Ma poi gli basta guardare l’altro di soppiatto, seguire i suoi occhi tesi verso l’infinito per innamorarsi di nuovo.…
Negli occhi il mare
“Abbiamo fatto bene a venir via di casa due giorni?”. Lo sapevo che mi avresti fatto questa domanda. Perché quando non stai bene tu e soprattutto non sta bene chi ami, l’unica cosa sensata da fare ti sembra rimanere a casa, rimanergli accanto. Ma arriva un punto in cui rimanere immersi nella sofferenza rischia di farti impazzire, di farti sbattere contro il vetro come una mosca disperata. Ed è così che devi salvaguardarti, anche allontanandoti. Com’è che dicono? Durante i disastri aerei, prima di aiutare gli altri, bisogna indossare per primi la mascherina dell’ossigeno. Per non mettere in pericolo sé e gli altri. Ecco, in queste 48 ore siamo tornati a respirare: abbiamo parlato, abbiamo camminato nell’acqua, abbiamo fatto nuove conoscenze, scherzato, abbiamo visto posti nuovi. Abbiamo rivisto il mare. Ora che non siamo nemmeno tornati a casa, ma siamo ancora sul treno, siamo già stati risucchiati dalle preoccupazioni e dai problemi e il tuo viso è già crucciato di…
La bellezza della normalità
L’altro giorno eravamo al parco, un normalissimo pomeriggio, di una normalissima domenica, in una normalissima città. C’era tanta gente normale, che faceva cose normali, come leggere un libro, prendere il sole o giocare a pallone con gli amici. L’altro giorno lo guardavo. Lo fissavo come si fissa un miracolo. Come un bambino che sta muovendo il primo passo, da solo. Giocava a calcio con i nostri amici, una cosa normale che fanno le persone normali. Era una vita che non lo vedevo con un pallone tra i piedi. Le cure e il fiato corto non glielo permettevano. Ma l’altro giorno stava bene, l’altro giorno sorrideva. Era felice come un bambino, con il pallone tra i piedi. È bravo ancora, com’era bravo quando la malattia non era un fottutissimo niente. Lo fissavo ammirata. E felice. Era un ragazzo normale, tra ragazzi normali. Mi è scesa una lacrima, come a una madre che vede suo figlio al saggio della scuola. Orgogliosa ed emozionata.…
Un lunedì dal sapore di un venerdì
Il lunedì è il mio giorno spreferito, come dico io. Ricominciare a lavorare, a pensare alle fatture, alle bollette, dopo un weekend passato a zonzo o in panciolle, non mi è mai andato a genio. Ma questo lunedì è stato diverso: non mi sembrava nemmeno lunedì. Ero troppo felice, l’adrenalina stava a mille: il giorno prima abbiamo realizzato un sogno di Teo e dopo settimane pesanti, finalmente l’ho rivisto sorridere a 36 denti. Nel suo parchetto, quello dove è diventato grande e ha tirato grandi i sogni suoi, si sono radunati ad ascoltarlo in centinaia: chi l’ha visto crescere, chi l’ha conosciuto già adulto e chi non lo conosceva per niente. Eravamo tutti lì, tutti insieme, in un posto che per noi è casa. E alla fine siamo diventati famiglia. Non contava più chi conosceva chi, era tutto un sorriso, un abbraccio, un bacio, una stretta di mano. Abbassando le difese, abbiamo abbattuto i muri. E abbattendo i muri, si…
Campanellino
“Perché ora non sai più volare mamma?”. “Perché sono grande tesoro. Quando si diventa grandi ci si dimentica di come si fa”. “Perché ci si dimentica di come si fa?”. “Perché non si è più spensierati, innocenti e senza cuore. Solo chi è spensierato, innocente e senza cuore può volare”. James Matthew Barry “Ciao ragazzi, benvenuti”. Stavo per darle la mano, ma non ho fatto in tempo. Io ed Elena ci siamo abbracciate, un abbraccio lungo un secolo, stritolante, emozionante, energetico. Elena è la padrona di casa dell’evento a Formigine, ma io non l’ho mai conosciuta prima. “Sono felice di avervi qui, avevo bisogno di conoscervi, della vostra energia e del vostro supporto”. Il bambino di Elena ha rischiato la vita nei giorni passati, “così questo è un incontro per più di un guerriero”. Arriva anche Monica, la giornalista che dovrà presentare Matteo: ex collega di redazione, sono quasi dieci anni che non ci vediamo. Ma l’abbraccio è quello…
Il cuore dagli occhi
Nella nostra casa potenzialmente avrebbe potuto esserci tanta tristezza, tanto dolore, tanta sofferenza. O almeno, a questo ero preparata. Convivere ogni giorno con la malattia è qualcosa che alla lunga sfibra. E non nascondo che non mancano i giorni bui, quelli in cui è anche solo difficile trovare il modo di parlarsi, talmente pesa il cuore. Ma sorprendentemente in casa nostra si ride. E tanto. Di quelle risate che ti manca il respiro, che ti scendono le lacrime dagli occhi, che non riesci a smettere. Quando ci inseguiamo per casa, quando ci facciamo il solletico, quando non ci prendiamo sul serio. Rido tanto che mi esce il cuore dagli occhi. “Una risata vi seppellirà”, urlavano cinquant’anni fa. Per ora, mi sta solo salvando, perché ho la consapevolezza che se dovessi morire adesso, morirei felice. Ma felice davvero.…
Ikigai
Voi lo sapete cos’è l’ikigai? Ikigai è una parola giapponese che vuol dire “un motivo per cui vale la pena vivere”, “un motivo per cui svegliarsi la mattina con il sorriso”. Questa filosofia giapponese sostiene che se uno lo trova, può vivere anche più a lungo perché felice di esserci. Il mio ikigai credevo di averlo trovato: per me è scrivere. Scrivere è come l’aria, come l’ossigeno che respiro: potrei farlo sempre, in continuazione, senza nemmeno pensarci. Come il polmone lavora in silenzio e mantiene in vita il mio corpo, così la penna nella mia mano mantiene in vita il mio spirito. Io scrivo per vivere ed è proprio questo che ultimamente offusca il mio ikigai: la mail di lamentela, il cliente che non paga, le richieste assurde su pezzi già approvati… È un attimo svegliarsi la mattina e avere voglia di rimanere a letto, per non pensare. Ma poi, arriva un suo messaggio, una telefonata: è felice, sta scrivendo…
L’importanza di NON fare buoni propositi
“C’è chi dice no, c’è chi dice no, io non ci sono”. Vasco Rossi Quando ho iniziato yoga, provai a fare anche una lezione di Nidra. Lì, inerme, stesa a terra, dissero: “Pensate a un mantra, un desiderio forte che avete, e ripetetelo per tre volte nella vostra mente, vedrete che lo conquisterete nella vostra vita”. A me venne in mente istintivamente: “Imparare a dire di no”. A chi, a cosa non mi era chiarissimo. Quando mi risvegliai dalla trance e tornai a casa, mi aspettavo che dall’indomani cominciassi a dire no a chi mi chiedeva troppo. Ma così non fu. Ho continuato a dire di sì a chi mi chiedeva aiuto, comprensione, ascolto, consigli, lavoro fuori orario o fuori budget. Il tutto a costo del mio esaurimento psico-fisico e creativo, perché concedersi costa. E spesso la perdita non è solo economica. Quest’anno l’ho cominciato senza grandi aspettative nè facendo la solita lista dei buoni propositi: finora non ne…
Birthday girl
“Never was a cornflake girl” Tori Amos L’abbraccio di mio padre. Mia sorella che si sveglia alle 7 per andarmi a prendere la mia brioche preferita. Lo sguardo amorevole di mia madre. I pensieri degli amici. L’affetto di chi ti conosce soltanto, ma sembra conoscerti davvero. La distanza di chi dovrebbe conoscerti davvero, e invece. Lui che ti stupisce in mille maniere, ancora dopo tutti questi anni. Una pastasciutta e il mio programma preferito. Sono arrivata a un’età in cui invece di maledire chi se ne va, ringrazio chi resta. Quindi grazie a tutti voi che siete nella mia vita: mi sento amata e non è affatto poco.…