Esistono degli attimi più attimi di altri. L’attimo in cui ci si scontra con un’altra macchina, in cui si ricevono brutte notizie dal medico, in cui si muore. A cosa si pensa in quegli attimi? Lester Burnham rivide la sua giovinezza, il viale alberato di casa sua, sua moglie. Ai genitori capita lo stesso, dicono: e se mi succede qualcosa, chi penserà ai miei figli? L’altra sera mi sono accartocciata sulla mia caviglia, niente di grave. Ma ero in ansia: la casa da mandare avanti, la malattia che non c’è, Teo che non sta bene e che non può prendersi cura anche di me. Teo. Ho sentito un dolore dentro, l’ansia salire, il respiro farsi corto. La caviglia non c’entrava nulla, della caviglia non mi fregava niente. Era il senso di colpa di non poter più aiutare, ma di dover essere aiutata. Io che ho sempre odiato le stampelle – emotive e materiali -, ora mi ritrovo a dover dipendere…
Tag Of morte
Assenza = presenza
“Ogni aereo, ogni macchina fotografica sono desideri che non sono stati concessi. A cosa è servito?”. Mogwai – Take me somewhere nice Erano anni che non avevo più i nonni. Un’assenza che si fa presenza. Ma avevo te, che mi amavi come fossi nipote tua. Ora anche tu hai deciso di incamminarti nel viaggio più lungo, tu che non camminavi più da tempo ormai. E ci lasci orfani di sorrisi accennati, di verità mai nascoste, del tuo carattere fintamente burbero. Teo mi diceva sempre che ci somigliavamo molto: schiette, veraci, a volte grossolane, ma mai capaci di mentire. E per questo mi volevi bene: perché amo Teo quanto lo amavi tu. Lo terrò da conto, come mi chiedevi sempre tu, puoi contarci. Ma anche tu dacci un occhio e continua a tifare Juve per lui, anche se di fianco a quell’interistaccio del nonno sarà più dura. Il rimpianto di non aver potuto condividere gioie più grandi ci sarà sempre,…
Una mano sugli occhi
Grazie Niccolò Sono una Bilancia, anche se con la bilancia non ci vado affatto d’accordo. Oscillo tra la gioia e il senso di abbandono, la luce fortissima che ti acceca e il buio che ti confonde, sono capace di momenti leggeri e di riflessioni pesanti. Amo il sole, ma anche la notte. Sono caciarona ma anche insospettabilmente profonda, profondissima. Un oceano. Più passa il tempo, più ne sento ineluttabile il peso. Sono giovane, eppure mi trovo spesso a pensare alla fine. Lo dico spesso scherzando, ma nemmeno poi troppo: “Me ne andrò presto, a 35 non ci arrivo”. Può darsi. Sto per fare 32 anni, me ne sento addosso almeno 120. I pensieri e le preoccupazioni non sono state certo commisurate all’età: quando gli altri in settimana pensavano solo a cosa fare nel weekend, io pensavo a se riuscivo a incastrare tutto quanto per poter andare in ospedale con il mio compagno. Gli altri tuttora hanno come unica preoccupazione…
Lettera a un Amico
Stamattina mi sono alzata e con un forte mal di testa, d’istinto ho guardato fuori dalla finestra: la neve riluceva al sole, un sole cristallino, limpido, come quelli di primavera. “Era oggi, quattro anni fa”. Mia madre: “Sai che non mi ricordo mai, se oggi o domani…”. “Era oggi”. Oggi che era una giornata pesante, cominciata con una testa pesante, piena di pensieri, affollata dai ricordi, tu hai deciso di rendermela leggera. Oggi che avevo bisogno della luce, tu mi hai donato il sole. Oggi che avevo bisogno di un segnale che andrà tutto bene, indecisa ma felice per il mio futuro, tu mi hai fatto arrivare la telefonata che aspettavo. Oggi che avrei voluto raccontarti tutto quello che mi sta succedendo, mi sono messa a parlare al cielo. Lo faccio spesso, sai? Perchè so che tu sei là e mi ascolti, e mi consigli, e mi proteggi. Mi sorprendo a volte, facendo i cambi di stagione o frugando negli…
Una serie di coincidenze
Una serie di coincidenze che trovano ordine nel puzzle cosmico. Ecco cosa sono stati per me gli ultimi giorni. Canzoni, avvenimenti, frasi, cui ora e solo ora, dopo aver elaborato la cosa, riesco a dare un senso. Dal nulla, quasi tre settimane fa, compare nella mia testa una canzone di almeno una quindicina di anni fa, poco conosciuta, che avevo masterizzato su un cd pieno di altre canzoni più famose. Eppure. Proprio quella si è fissata nella mia mente ed è diventata un’ossessione, tanto che sono dovuta ricorrere all’ausilio di Internet e laddove anche l’onnipotente Google ha fallito, ho dovuto cercarla tra centinaia di cd impolverati. “My sacrifice” dei Creed: credo, sacrificio. Due cose interconnesse, legate a doppio filo. Perché se credi in qualcosa o in qualcuno, sei disposto anche a rinunciare a qualcosa, a tutto. Anche a farti da parte, a farti piccola, ad allontanarti. A modificare le tue abitudini, a fare un passo indietro. Se il prezzo da…
Vittoria!
Avete mai sentito nei film quella frase ad effetto, tipo “Sono rinata dopo aver conosciuto lui” o “Non ho mai vissuto finché non ho incontrato te” o ancora “Non mi ricordo nemmeno com’era la mia vita prima di lui”? Ecco. I più cinici avranno pensato: “Frasi da film, che cazzata!”, i più romantici (o semplicemente innamorati): “Dio, com’è vero!”. Ecco, io appartengo a quest’ultima categoria. Non mi ricordo più com’era la vita prima di aver conosciuto lui, com’era uscire la sera, mangiare la pasta, respirare… Niente. Mentre di questi ultimi dodici anni ricordo tutto, o quasi. Ogni singolo istante: di quando lo vidi per la prima volta, com’era vestito, di com’è avvenuto il primo bacio, la nostra prima volta, il primo viaggio, la nostra prima vera litigata… Tutto. E forse è per questo che l’altro giorno mi ha assalito il panico, a un certo punto mi è mancato il respiro e le gambe si sono messe a tremare: al tiggì…
La domanda che non ti aspetti
L’altro giorno sono andata a trovare la mia amica Ele, compagna di treno e di precariato, e parlando del più e del meno, tra una tazza di tè fumante e un pudding al cioccolato, lei mi ha chiesto di Teo. Chiacchierando sulla malattia e sul fatto che ora stesse bene, mi fa: “Però che coraggio! Ti ammiro… Una mia amica, sapendo che il suo ragazzo aveva un’aspettativa di vita molto bassa a causa dell’anemia mediterranea, l’ha lasciato. Oggi lui sta con un’altra e aspettano una bambina. Come si fa?”. Un brivido mi ha attraversato la schiena perché quella era la domanda che nessuno mi aveva mai fatto, ma che tutti vorrebbero pormi. Anzi, non è vero: anni fa, per la precisione sette, quando tutto è iniziato, una delle mie più care amiche, Aly, mi gelò con un’affermazione: “Ma come fai ad accettare tutto questo? Io non ce la farei e me ne andrei”. Anch’io a volte mi sono fatta questa domanda, come tutti coloro…
Una carezza in un pugno
Ogni due giorni muore una donna. Questo soltanto in Italia, figuriamoci nel mondo. E non per cause naturali o incidenti, ma per mano di coloro che avrebbero dovuto proteggerla da tutto e da tutti, sia esso colui che le ha dato la vita, un amico o la persona che davanti a Dio promise di amarla e rispettarla per il resto della vita. Ma c’è poco da promettere se si scambia la possessività per amore, la violenza per passione. I fatti sono sotto gli occhi di tutti: donne sfigurate con l’acido dal marito solo perché avevano alzato la voce, uccise a forbiciate perché sospettate di tradimento, malmenate durante un litigio solo perché lui ha perso un po’ il controllo, uccise da quattro colpi di pistola nella notte di San Valentino solo perché lui è geloso. Nella migliore delle ipotesi, sopravviviamo a questa scarica d’odio, magari lui ci chiede scusa e noi lo perdoniamo. Ma sappiamo che non basta perché i segni…
E se non ci fosse più tempo?
Dedicato a te. Manchi. Franco aveva il sole negli occhi, e anche un velo di tristezza, ma appena accennato, visibile solo a chi non poteva mentire perché lo conosceva troppo bene. Franco amava stare in compagnia e condividere tutto: il cibo, le esperienze, la vita che passava, anche le paure e le delusioni. Amava gli abbracci, perché quando lo faceva non ti lasciava andare più, stringeva e stringeva, come se avesse dovuto essere l’ultimo. E se l’avessi saputo che quello sarebbe stato il nostro ultimo, non ti avrei più lasciato andare. Franco se n’è andato in una gelida notte d’inverno, ormai due anni fa, a bordo della sua auto. Amava guidare, vivere veloce e così se n’è andato. Uno schianto, e poi la notte. Franco era un mio amico, un amico di famiglia, poi diventato un fratello per me. Entrò nella mia vita, dopo essere entrato in quella di mia sorella, era il suo ragazzo, il suo ‘morosino’ alle…
P.S. Ti amo
Vi siete mai trovate a vedere un film tra amiche, uno di quei film strappalacrime, melensi, che necessitano per forza di un pacchetto di Kleenex lì di fianco? Sicuramente sì! Ecco, oggi voglio inaugurare una nuova sezione del mio blog, una sezione che accomunerà molte di noi per certi versi, perché almeno una volta nella vita ci sarà capitato tutte insieme di soffiarci il naso a ripetizione e di lacrimare come nemmeno un’allergica alle graminacee in un campo di grano, quel momento in cui ci si gusta un bel film ‘vietato agli uomini’: il momento del Gineforum, ovvero il cineforum delle Gine, delle amiche di sempre o di quelle conosciute da poco, delle donnine sensibili e di quelle che hanno il ‘cuore di pietra’ e che non piangono nemmeno a picchiarle. Un film gettonato tra amiche e che con il Club delle Gine ho provato a vedere più volte è ‘Ps I love you’ con Hilary Swank e Gerard Butler,…