Dicono che quando sei stanco fisicamente, ma soprattutto psicologicamente, si mal sopportano le più piccole cose. Può darsi. Può darsi invece che le cose così come stanno, non vadano bene non perché le si acuisce per via dello stress accumulato, ma proprio perché essendo frutto dell’egoismo e della maleducazione, così come sono non vanno bene. Stop.
Nell’ultimo periodo, mi sto rendendo conto sempre di più che questo mondo va a rotoli, perché manca una cosa essenziale, che negli anni si è persa: il rispetto. No, non è colpa delle famiglie tradizionali, né delle famiglie tradizionali che divorziano, né di quelle omosessuali che vogliono adottare; non è colpa né di quelli che a un appuntamento arrivano in anticipo, in ritardo o non arrivano proprio; né di quelli che ti pagano le fatture dopo due giorni o di quelli che fanno passare mesi. È colpa, invece, di quelli che definiscono le famiglie tradizionali “bigotti di merda”, quelle arcobaleno “froci ricchioni”; è colpa di chi non avvisa per niente quando dà buca, figuriamoci quando è in ritardo; di chi oltre a non pagare le fatture, nemmeno ti chiama per fornirti la motivazione o trovare una soluzione. Si insulta e si sentenzia, si limitano le libertà altrui, e senza più nemmeno chiedere scusa. Quando si è perso il rispetto? Perché mi sembra che le vecchie care regole del “grazie, scusa e per favore” valgano ancora, però può darsi che mi sia distratta…
In questa società che ci vuole tutti efficienti come automi, ma senza una prospettiva di ritorno, tutti velocissimi e multitasking, ma senza una meta, tutti sempre connessi, ma sempre più isolati, stiamo perdendo di vista l’altro, che è poi il nostro prossimo, quello che ci cammina a fianco. È bene volere per sé sempre il meglio, io stessa sono molto ambiziosa e non mi accontento e sovente coltivo il desiderio di staccarmi da tutto e da tutti e andarmene lontano dal mondo, senza dimenticare però che le mie azioni, le mie scelte sugli altri si ripercuotono, quindi esse devono ledere il meno possibile l’altrui libertà.
Perciò, SeDici di meritare rispetto, comincia con il darlo: discuti civilmente, non alzare la voce, non insultare, avvisa se sei in ritardo, chiedi scusa se sbagli, quando vuoi che gli altri facciano qualcosa per te, chiedi “per favore…”, rispetta le regole e confrontati, ammettendo le mancanze. E poi, prima di puntare il dito, chiediti se tu hai già fatto abbastanza per poter essere in pace con la coscienza. Sono le regole della convivenza, valide oggi come un tempo: alcuni le trovano obsolete, io credo che se tutti le rispolverassimo e le mettessimo in pratica un pochino tutti i giorni, questo mondo sarebbe un posto migliore. Ma per tutti, non solo per pochi furbetti.

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