Siamo strani. O meglio, lui è sempre stato più strano, più fuori dagli schemi di me. Io son partita con un’impostazione più tradizionale: trovi il moroso, lo tieni per sempre, poi a una certa età ti sposi, matrimonio in pompa magna, niente convivenza, per carità, dei figli e ciaone. Ho tenuto fede solo al tenere il moroso per sempre, per il resto ho stravolto tutti i miei credo. E non perché mi sia stato fatto il lavaggio del cervello, anzi.
Ho quasi 32 anni, non sono ancora sposata, figli per ora non ce ne sono e non ne voglio, tra pochissimo andrò a convivere e semmai mi dovessi sposare, il nostro matrimonio sarà quanto di più lontano dal tradizionale ci potrà essere. Io, lui, i due testimoni, i nostri genitori. Buzz sicuramente. Poi invito a tradimento per una festa insieme agli amici più stretti, ci si troverà tutti intorno a una tavolata lunghissima, con spaghetti aglio olio e peperoncino, musica e allegria in quantità. Niente cose studiate, niente regali e annessi inutili, niente parenti stronzi, soprattutto. Solo chi ha voglia davvero di esserci. Perché quando non ti senti obbligato (e a un matrimonio uno si sente sempre obbligato a esserci!), se ci sei, è perché ci vuoi essere.
Strano? Aspettate di sentire questa. Stiamo arredando casa: nella mia forma mentis ancora in parte tradizionalista, io sarei partita dalle cose materiali, tipo divano, letto, armadi… Queste cose qui. Lui no. Lui sta curando la parte spirituale: studiando il feng shui, ha scoperto che piazzare una fonte d’acqua a nord favorisce la ricchezza. Quindi, insieme al suo amico, si è messo a costruire una Shishi Odoshi, le fontane giapponesi in bambù basculanti, da noi considerate ornamentali. Poi, ha riorganizzato la vetrinetta, riempiendola secondo il principio del bagua, per sapere dove riporre gli oggetti secondo la loro funzionalità. Non abbiamo ancora un letto, ma abbiamo quasi una fontana. Quando lo racconta, tutti lo guardano come se fosse un pazzo. Lo ammetto, anch’io fino a qualche mese fa lo pensavo: “Va sto pirla che invece di pensare alle cose importanti, costruisce le cose inutili”.
Poi, quando uno ha avuto il coraggio di dirmelo in faccia: “Ma tu stai con un pazzo scriteriato”, ho realizzato che forse la cretina sono io, siamo noi che ci consideriamo normali, nel giusto. Più di duemila anni fa, un altro pazzo andava cambiando il mondo, pregando, invece che continuando a fare il falegname come suo papà. Forse il paragone è azzardato, ma forse aveva ragione lui.
Tutti che ci affanniamo a mettere le basi materiali, ma nessuno che bada a mettere quelle che servono davvero: quest’estate ho quasi rischiato l’esaurimento nervoso affannandomi a lavorare il più possibile e a guardare e scegliere i mobili e a mandare avanti la casa… Quando ho rallentato e ho cominciato a pensare più a me e al mio spirito, le cose sono andate a posto da sole. Non avrò ancora un letto, ma ho un uomo che quando mi spiega la vetrinetta contenente tutti i nostri successi, la nostra carriera e il nostro futuro, la racconta con gli occhi che brillano e con un fervore che mi fa capire che per lui la nostra casa è tutto quello che conta.
Mentre arredate casa, mentre organizzate il vostro matrimonio, chiedetevi se state curando la parte più importante del giardino. Perché è molto bello e d’effetto piantare rose, azalee e begonie della migliore specie e con il colore più sgargiante, ma se poi non v’è nessuno che le bagna quotidianamente o non mettete un impianto d’irrigazione automatico, dopo poco non resterà niente.

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