Voi lo sapete che cos’è l’amore? Lasciate che vi racconti una storia. M. è sposata da 37 anni e qualche anno fa suo marito è stato paralizzato da un aneurisma, che l’ha costretto su una sedia a rotelle. Qualche anno fa, il loro paese è stato stravolto dal sisma. In piena notte una violenta scossa ha sballottato le mura della loro casa. “All’1 c’è stata una prima avvisaglia, ma poi alle 4 il finimondo. Le mura si muovevano visibilmente. In preda al panico, sono corsa giù dalle scale e sono uscita in strada. Ma poi illogicamente ma razionalmente sono tornata in casa, su in camera. Mio marito non poteva muoversi, come potevo portarlo fuori? Così mi sono sdraiata accanto a lui e mi son detta: sarà quel che sarà“. I miei occhi si son velati. Conosco bene quella sensazione: sapere che tutto crollerà, come un castello di carte, ma avere il coraggio di rimanere a puntellare le mura con le…
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Se stai male tu, sto male io
Quando sta male chi ami, tremi. Quando sta male chi ami, sapendo che già sta male, lontano da casa, in un Paese in cui sei straniero, muori. Letteralmente. Ieri non è stata una buona giornata. Teo non è stato per niente bene, così ci siamo dovuti fermare una notte in più in un posto che da paradiso si è presto trasformato in inferno. Perché quando sei in vacanza e va tutto bene, essere tra le montagne a respirare aria pulita ti sembra la cosa più bella, ma quando stai male e hai bisogno di aiuto, essere a 50 minuti di tornanti dall’ospedale più vicino, è la notizia che mai avresti voluto sentire. Ieri in una bettola trovata all’ultimo momento, in una fredda hall, con di fianco un karaoke che proiettava lucine sui muri e in cui vi erano dei giapponesi stonati, ho pianto le lacrime più amare della mia vita. Ho temuto di non farcela: è una vita che mi…
Il mio sole
Lasciate che vi racconti una storia. Ieri a Milano e dintorni era una giornata davvero uggiosa, pioggia e vento, fuori e dentro. Un freddo che nemmeno a dicembre. Teo stranamente era su di morale, fino a ieri sera, poco prima di andare a letto. “Che c’è?”. “Sono agitato”. “Nooo, come mai?”. “Pensieri brutti”. Maltempo, fuori e dentro, dicevo. Stamattina, come sempre, mi sono svegliata di buon’ora, ho fatto colazione, ho lavato i piatti e rassettato la cucina, la mia routine di meditazione prima di cominciare a lavorare. Lavo i piatti e penso, o meglio non penso. Fuori c’era un bel sole, inaspettatamente. Le previsioni si sono sbagliate stavolta, pensai. Avevo paura di come si sarebbe svegliato Teo, se fossi stata in grado di tirargli su il morale, oggi. Mentre sono assorta nel lavoro, sento tirar su la tapparella della camera, poi quella del suo studio. Poi, lo sento camminare veloce verso il mio studio: “Ecco che ora mi cazzia perché…
Mancanze
Le mie amiche stanno programmando un weekend lungo a Ibiza. A giugno. “Vieni?”, mi hanno detto. E io che non so nemmeno se domani sera riuscirò a uscire a mangiare un panino con la squadra, mi trovo a dover dire l’ennesimo no. Non che si tratti del dispiacere della rinuncia, ma più del peso di una vita tranquilla che manca. Ma che ne sanno loro della fatica di poter programmare anche solo la spesa al supermercato, quella grossa, intendo, fatta in famiglia; dei biglietti dei concerti regalati a denti stretti perché c’è sempre l’incognita di doverli rivendere; del non saper nemmeno quando poter proporre una data per l’inaugurazione di casa tua, che già è vecchia e forse a questo punto un’inaugurazione non l’avrà mai. Ma che ne sanno loro degli appuntamenti saltati all’ultimo minuto, dei viaggi mastodontici che non riusciamo mai a organizzare per tempo, dei biglietti aerei prenotati last minute, a prezzo pieno, che prima è come buttar via soldi,…
Tutto il mio folle amore
“Che io possa esser dannato se non ti amo e se così non fosse, non capirei più niente”. Domenico Modugno Anni Trenta Lidia è una donna dolce e mite ma forte. Quando il suo fidanzato Oscar parte per il Nord Africa per la guerra, l’unico modo che i due innamorati hanno per comunicare sono delle lettere che ci mettono settimane ad arrivare. Altroché WhatsApp, settimane di vero strazio in cui la paura prende il sopravvento su tutto, in attesa di un cenno di vita. In quelle lettere, lui le confida il suo timore di tornare senza una gamba, un braccio o un occhio, la sua preoccupazione che lei non lo voglia più o che sia costretta a vivere con un invalido. Ebbene, lei per tutta risposta gli manda una domanda di nozze con un documento speciale e dopo tre anni che non si vedevano – sì, tre anni! – riescono a sposarsi per procura, lui nel deserto in divisa…
Il coraggio di scegliere l’Amore
“Te lo voglio dire una volta sola, non l’ho mai detto prima d’ora: questo genere di certezza si ha soltanto una volta nella vita”. Dal film “I ponti di Madison County” Ve la ricordate Francesca, la protagonista del film “I ponti di Madison County”, interpretata da una strepitosa Meryl Streep? Una ‘semplice’ donna di origini baresi, che per amore si trasferisce nelle sperdute campagne dell’Iowa e per la famiglia si annulla fino a vivere una vita fatta di ‘piccole cose’. Poi, a un certo punto, nella sua vita irrompe un tornado: si innamora, come mai aveva fatto prima. Come mai aveva fatto. In quattro giorni conosce la passione, l’amore vero, che le consuma il cuore e l’anima. Davanti alla scelta se continuare a essere una brava moglie e madre o una donna libera e innamorata, sceglie la prima condizione: emblematica la scena in cui lei sul furgone accanto al marito, in coda al semaforo, ha la mano sulla maniglia della…
Facciamo festa
«Ho una malattia, ma non sono malato. È questa malattia che mi ha fatto entrare nella mia dodicesima stanza. Era buia. Per il solo fatto di esserci entrato, ho disimparato tutto: a parlare, camminare, suonare. E poi ho imparato tutto di nuovo. È come se fossi rinato. È stato sulla sua soglia che hanno cominciato a sbocciare delle cose, a cadere delle reti. […] Non ho più guardato al futuro, solo alla fine della giornata. Fa paura, il futuro. Fa paura pensare di averlo, e per questo ho imparato a ridisegnare il mio orizzonte. So che il mio corpo cade, e io cado. Si dice che se si cade ci si rialza, ma io non lo so se un giorno mi rialzo più. Però non mi importa. Non è una difesa, davvero non mi importa. Io sono fortunato: ogni giorno che ho guadagnato, ogni sguardo che ho ricevuto, ogni affetto che ho saputo dare, ogni piatto che ho cucinato è…
Come farfalle
Rido. Canto e ballo in macchina, alzo gli occhi al cielo e li strizzo per godermi appieno i timidi raggi di sole invernali, saltello dandogli la mano, uscendo dall’ospedale. Rido. E le persone mi prendono per pazza. Sia chi non mi conosce che chi sì. I primi perché in questa società tendente al lamento continuo e all’autocommiserazione, una che ride sarà una dissociata; i secondi perché con tutti i problemi e i pensieri che ha, cazzo c’avrà mai da ridere? Ebbene, vi racconto una storia: la conoscete la vita di una farfalla? Uno degli insetti più belli, forse l’unico, che da bruco poi diventa crisalide, un periodo di incubazione necessario per infine dispiegare le ali e provare a dare il meglio nel tempo che le resta da lì all’eternità. Sì, perché le farfalle non durano moltissimo: alcune pochi mesi, altre pochi giorni, qualcuna solo poche ore. E in quel breve tempo non hanno modo di fare progetti, vivono, vivono forte,…
Un’attesa che sa di per sempre
Avete mai assaporato l’eternità? “Le faremo sapere” e il telefono che non squilla mai, una sala d’attesa vuota e qualcuno che amate in sala operatoria, uno sposo all’altare e una sposa in ritardo, un esame importante e un esito che si fa desiderare, un padre nervoso perché sua moglie è in sala parto… I minuti, le ore, i giorni che ci separano dal verdetto non somigliano forse all’eternità? Perché sappiamo che da lì in poi sarà tutto diverso, nel bene o nel male, che dovremo ricominciare, che ci aspetterà una nuova vita, che dovremo reinventarci, assumere nuovi ruoli, vestire nuovi panni, affrontare nuove sfide. A me l’attesa mi mette ansia, mi fa diventare malinconica e anche un po’ intrattabile perché so di non poter avere il risultato sotto controllo, che in parte quello che succederà non dipenderà da me. Queste sono state settimane d’attesa e in parte, ancora non è finita: ho atteso risposte per il lavoro che non sono…
A casa
Per voi, la casa dov’è? Essere a casa cosa vuol dire? Avere quattro mura intorno e un tetto sopra la testa, certo, ma forse per me è di più. In questi giorni ero a casa mia, ma non mi sentivo a casa. Ero insofferente, perché lui era via. È andato a Madrid per quattro giorni, una cazzata, è stato via per molto più tempo di così, ma stavolta era tutto diverso: lui che ha affrontato la paura di volare da solo, lui che è stato male là e non aveva nessuno che lo potesse aiutare, io qui preoccupata per lui a tenere tranquilla me stessa e sua mamma. Ma forse non era nemmeno questo a rendere tutto diverso: forse è il fatto che ormai senza di lui non riesco più a stare, senza sapere che sta bene, che si sta divertendo. Mentre lui affrontava i suoi fantasmi, io affrontavo i miei: la paura di perderlo negli anni non si è…