Aridaje. Arieccome. Ennesimo test su Style, ennesimo risultato, ennesima verità… forse. Stavolta l’argomento è uno di quelli tosti: conosci davvero il tuo lui? Azz. Mi appropinquo al mouse con un po’ di titubanza, un po’ di timore per quello che potrebbe svelarmi, rispondo a tutte le domande con la massima sincerità, “In vacanza una ragazza davvero carina fa la maliziosa con il tuo partner. Tu, mentre cerchi di controllare il tuo istinto omicida…”, (perché controllarlo? Lasciamogli libero sfogo e poi quello che succede, succede!), “Ti ha comunicato che questa sera giocherà a calcetto con gli amici e il suo cellulare è scarico…”, (mpfff, sai che novità! Succede sempre!)… Alla fine, delle otto domande, il risultato è “Libro aperto”: pare che di lui conosca tutto, che non abbia segreti per me, ma mi mette anche in guardia di non essere troppo sicura del mio rapporto con lui, di non darlo per scontato.
Tutto vero… in parte. Dieci anni sono dieci anni: ormai so capire quando non gli va di fare qualcosa e lo fa solo per compiacermi dall’intonazione della voce, o quando è arrabbiato con me dalle risposte che mi dà, anzi spesso evito di dirgli o chiedergli determinate cose proprio perché so già che potrebbero indispettirlo. Ora sono bravissima anche ad azzeccare i regali ai vari Natali e compleanni, so addirittura sorprenderlo… e pensate che sono partita da dei banalissimi maglioncini, che col senno di poi ho capito essere odiati da lui! So qual è il suo piatto preferito, so cosa lo fa felice se è un po’ giù di morale, cosa lo manda su di giri e cosa invece gli smorza l’entusiasmo, quali cd posso osare sulla sua macchina e quali invece rischierebbero di essere defenestrati all’istante, quali sono i momenti in cui è meglio non disturbarlo e quelli invece in cui non aspetta altro che un mio cenno per distrarsi… Insomma, posso dire di conoscerlo bene, davvero bene, ma non che non abbia più segreti per me, anche perché non lo vorrei mai. Per esempio, non so come è stata la storia con la sua ex o perché lui l’abbia lasciata per me; non so nemmeno se quando è stato male, ha avuto davvero paura di morire o c’è stato un momento in cui ha pensato di non farcela; non so nemmeno se ha mai dubitato solo per un attimo che io avessi potuto lasciarlo proprio quando aveva più bisogno di me; ignoro anche se nel momento in cui gli confessai quel mezzo tradimento di nove anni fa, voleva mettermi le mani addosso oppure davvero continuava ad amarmi, come mi disse… Ci sono cose che forse in un rapporto è meglio non dire, cose che devono rimanere personali e non essere condivise, non per un alone di mistero ma per riserbo, per delicatezza, per rispetto anche, nei confronti del nostro compagno. Tante sono le cose che lui non sa di me e chissà mai se le saprà… ma sono convinta che la parte più bella di un rapporto sia proprio quel conoscersi costante, giorno dopo giorno, quel senso di adeguatezza, di comfort, che ti fa sentire ‘giusta’ nella coppia. Quel conoscersi perché ci si è vissuti, e non perché ce lo si è detti.
E poi, basta con questa storia del ‘darlo per scontato’. Spesso le storie non funzionano proprio perché non è che diamo per scontato lui, ma diamo per scontate noi. Focalizziamo tutta la nostra attenzione, la nostra morbosa ricerca dell’errore e del minimo difetto sull’altro, scordandoci che spesso siamo le prime a sbagliare. Se c’è una cosa che non posso davvero recriminarmi è il fatto di aver voluto essere sempre il meglio per lui, per noi, seppur con tutti i passi falsi che questo può comportare. Ho sempre pensato e penso ancora che là fuori c’era e c’è tuttora una donna che sicuramente è meglio di me, che può renderlo più felice, che lo faccia disperare di meno, insomma la sua donna ideale e perfetta. Per questo, ogni singolo giorno mi sforzo di essere migliore di ieri, non solo, dell’istante precedente, perché lui sia orgoglioso di me.
Lui mi ha resa una persona migliore: non sono cresciuta solo per naturale decorso dei tempi, ma perché avevo lui al mio fianco a ricordarmi che ogni giorno valeva la pena di sorridere, che tutto si può risolvere, che niente deve farmi paura e che se la vita ti rende stronza, non vuol dire che devi esserlo anche con chi ti sta a fianco.
Perché non è scontato che lui rimanga accanto a noi, anche se ci si è fatti una promessa. Perché l’amore richiede passione e impegno, dedizione e costanza, determinazione e sacrificio, attimi vissuti, molti non detti ma pochi segreti. E un sorriso e un ‘Ti amo’, tutti i giorni.
Il matrimonio è molto complicato. Basta cominciare con entusiasmo e animati da una buona dose di passione e di rispetto. Sicuramente nel percorso ci saranno molti ostacoli e quindi è bene cominciare come avete fatto voi! Mi piace questo blog perchè la sposa ha più o meno la mia età. Io ho 28 anni. Queste testimonianze aiutano i giovani che ragionano con la mentalità di un 50enne quando non di un ultra 60enne. Questo è amore! Leggo passione e progettualità di ragazzi che si amano veramente e solo per amore… non leggo compromessi o amore in funzione di… invece nei miei coetanei spesso riscontro una certa senilità nei sentimenti. Nessuno si dice totalmente innamorato dell’altro: ci si tiene compagnia e non si prendono impegni! Grazie ancora per questi bei post, spero di avere la sua stessa fortuna… noi giovani dobbiamo tener duro perchè meritiamo il vero amore; il lavoro ci vede così precari che almeno nei sentimenti dobbiamo cercare il massimo. Infatti molti hanno problemi con il sesso e cercano un modo per superare l’imbarazzo perchè non hanno mai conosciuto l’amore! L’amore non ha pudore, chi si svela nell’anima non teme il sesso e non lo vede come un banco di prova!
🙂
Cara Rossella, ti auguro di trovare l’amore vero, o perlomeno quello che ti rende felice, senza doppi fini, doppi sensi, proprio come dici tu. Ci meritiamo il meglio, non smettere di cercare. Un abbraccio!