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febbraio 26, 2015

La lezione che ho imparato dal matrimonio

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Il matrimonio è come le Superga: o lo odi o lo ami. Inteso proprio come grande passo, come accordo, come contratto, molti sono contrari e lo reputano inutile, perché “tanto se c’è l’amore, basta quello, no?”; altri, invece, sono favorevoli perché lo reputano il coronamento di un sogno, una tappa importante in un cammino insieme, un percorso verso la felicità, una tutela dei propri diritti e di quelli del coniuge. In ogni caso, sia che si conviva o si decida di sposarsi, il matrimonio è sicuramente un’avventura, un’esperienza con tante lezioni da imparare.

Una settimana fa, mi sono imbattuta in un articolo riportato sull’Huffington Post (questo), in cui Justin Ricklefs, sales manager, blogger e autore, elencava tutte le lezioni che ha imparato sul matrimonio, dopo 12 anni di unione e ben cinque figli. Un trattato di belle intenzioni e di ottime riflessioni da fermarsi a leggere per un attimo e poi meditare: ma a me cosa ha insegnato il matrimonio, nel bene e nel male? Ho girato questa domanda ad alcune delle mie lettrici e amiche su Facebook e queste sono le loro risposte: tanti buoni spunti su cui riflettere di persone che il matrimonio non l’hanno solo sentito dire, ma lo vivono in prima persona tutti i giorni, nonostante le difficoltà. E che quindi, rimane una scelta: non solo quella che è stata fatta davanti a Dio o all’officiante anni orsono, ma quella che si compie ogni giorno e che rinnovano insieme, tutti i giorni della loro vita.

“Ti racconto una storia, quella che ha cambiato la vita mia e di mio marito in questi 25 anni di matrimonio: anni fa abbiamo adottato una bambina bielorussa, dopo i progetti di risanamento dal disastro di Chernobyl, che ci ha chiesto, dopo averci conosciuti, di restare per sempre con noi. Oggi Olga ha 24 anni e lo scorso 3 ottobre ha sposato felicemente Leo. Ora vivono a Milano e non importa la distanza dalla mia Puglia, perché in aereo ci raggiungiamo spesso per vivere e continuare a condividere dolci momenti. Ti dirò di più: per il matrimonio di Olga abbiamo ospitato sua sorella che viveva in Bielorussia con una bimba di cinque anni. Da quattro mesi sono a casa nostra e ci stiamo prodigando per esaudire le volontà di mia figlia di farle restare in Italia con il permesso di soggiorno. Cosa ho imparato, quindi? Che l’amore che doni ti torna indietro sempre e che in due, se si trova la persona giusta, si può toccare davvero con mano la felicità” – Elisabetta
“Non sono ancora sposata (manca poco!), ma convivo e sto con Mattia da nove anni. Lo so che non sono molti, ma una cosa l’ho capita: se c’è come fondamento l’amore, tutto il resto si supera: le incomprensioni, i brutti periodi, i problemi… perché non esistono giornate senza lui accanto, anche se è una brutta giornata. Perché con la persona giusta si ride, ci si diverte anche a casa a sfidarsi alla Wii o guardando la tv, senza il bisogno di parlare, ancora meglio quando lui rimane anche se urli, quando sei isterica e dai il peggio di te e ti ama nonostante i difetti! Come si dice: “casa è ovunque ci sei tu”: niente di più vero per me” – Valentina
“Non so chi diceva che “la vita è un viaggio: non dire mai sono arrivato!”. Credo che per il matrimonio valga la stessa lezione: il matrimonio dev’essere un nuovo punto di partenza, mai dare per scontata la presenza, l’aiuto, i desideri dell’altro, continuando con quei piccoli gesti che in fondo ci hanno fatto innamorare. Un bigliettino romantico, cucinare i suoi piatti preferiti, fare cose insieme (non solo quelle che piacciono a noi, ma anche quelle che piacciono al nostro amore), ricordargli che è speciale, irresistibile, unico anche quando magari è stanco, frustrato, nervoso… Sì, credo proprio che il matrimonio mi abbia insegnato che bisogna prendersi cura dell’Amore, se vogliamo che ogni anno fiorisca. E anche quando arrivano i bambini non bisogna dimenticarsi di essere coppia, continuando a desiderarsi” – Serena
“Cosa mi ha insegnato il matrimonio? Be’, che era meglio prima, era meglio non sposarsi. Forse perché io non ho mai creduto nel matrimonio e non era una delle mie priorità, però che sia matrimonio o convivenza (che è la stessa identica cosa, nel secondo caso manca solo una firma su un pezzo di carta), ci vuole solo una cosa: pazienza e tanto tanto impegno. Una relazione è un lavoro e l’amore non c’entra niente; come dicono Gazzè, Fabi e Silvestri: “L’amore non esiste, ma esistiamo io e te”. Di solo amore non si vive, anche perché inevitabilmente si trasformerà in qualcos’altro, bisogna lavorare su se stessi e e su se stessi con l’altro per andare avanti. Non bisogna mai dare nulla per scontato o per dovuto. Una cosa che odio del matrimonio è quando dicono che ci sono diritti e doveri. L’affetto dell’altra persona non ti spetta di diritto e non voglio sentirmi in dovere di fare qualcosa per l’altro (i doveri coniugali, che stronzata!). Il matrimonio è una conquista” – Daniela
“Stavo pensando a cosa mi avesse insegnato il matrimonio fino a questo momento e mi sono resa conto che in realtà è la mia metà ad avermi insegnato moltissimo. Quindi, forse l’insegnamento è proprio questo: trovare una persona che ti arricchisca giorno per giorno” – Pamela
“A quasi due anni dal fatidico sì, posso dirti che ogni giorno il matrimonio mi dona una lezione di vita. Forse la più bella è quella di “sposarsi” ogni giorno, di rendere nuove anche le piccole cose, la routine è il peggior nemico della coppia” – Mariangela
“A proposito di ciò che ho imparato in 17 anni di matrimonio (23 complessivi) per far durare la coppia… Potrei dirti che avere valori e obiettivi comuni è la base, poi la pazienza, il dare senza pretendere, sapersi ritagliare uno spazio personale di “decompressione”, sapere dialogare e stare zitti secondo le circostanze, saper riconoscere e accettare i limiti dell’altra persona. Last but not least, il sesso, fattore determinante da non trascurare mai, ma da alimentare al meglio con seduzione e giocosità. Il sesso talvolta può rivelarsi un autentico salvamatrimonio!” – Alice

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by Francesca Favotto | no comment
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Chi sono

"...Non è Francesca", recita la canzone di Battisti. E invece sì, son proprio io.
Nasco a metà degli anni Ottanta, la settimana in cui i Dire Straits dominavano le classifiche mondiali con il loro successo ‘Money for nothing’, sotto il segno della Bilancia, ascendente Leone. Determinata e tenace, innamorata della vita e del bello, appassionata di musica fino al midollo (grazie ai Dire Straits nel mio trigono), sin da piccola preferisco i temi di italiano alle equazioni di algebra, inclinazione che mi porta a intraprendere studi a carattere umanistico. Linguista per necessità, ma giornalista per passione, ben presto scopro quant’è bello e divertente girare come una trottola in cerca di notizie. La serie tv ‘Sex and the city’ dà il colpo di grazia al mio destino: la vita di Carrie Bradshaw è troppo bella per non provare a realizzarla!

Un’insana passione per lo shopping unita alla curiosità per il fashion biz mi aiutano quindi a ‘masterizzarmi’ in Giornalismo di Moda, titolo che mi apre la strada in un settore pieno di sogni e di amore: quello del matrimonio! Fidanzata da quindici anni, cerco di apprendere più nozioni possibili sull’argomento, applicandole nella vita a due. A un rimpianto preferisco un rimorso, a un muso lungo un sorriso, al bicchiere mezzo vuoto sempre quello mezzo pieno, a una vita senza sogni per paura di non riuscire ad avverarli, ne preferisco una piena di cicatrici e sudore nel tentativo di esaudirli. Sognavo la vita di Carrie… e intanto non mi accorgevo che la mia è pure meglio.

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