Non so se sia mai capitato anche a voi, ma tutte le volte che alla domanda: “Qual è il tuo sogno?”, io rispondo: “Sposarmi e avere una famiglia con il mio attuale compagno”, la controbattuta che scatta in automatico è sempre: “Uuuh, spusas no!” (traduzione dal dialetto milanese all’italiano: Non sposarti!), come se il matrimonio fosse il male peggiore che ti possa capitare e come se io fossi completamente matta a rovinarmi la vita con pargoli e… pargolo cresciuto! Non so se tutte queste persone fossero serie, ma so per certo che sono molte e tutte le volte, mi lasciano un sapore amaro in bocca. Per fortuna che io sono una bastiancontrario, ovvero tu dimmi di non fare una cosa ed io ce la metterò tutta per riuscirci. “Non riuscirai mai a diventare giornalista!”: fatto. “Non riuscirai a organizzare quella tal cosa in così poche ore”: fatto. “Non ti sposare”: è nella to do list. E ci riuscirò (questione di convincere il moroso che sono una brava bimba e di sistemare due o tre cose sul lavoro!).
Ma c’è stato un incontro che mi ha illuminato, che mi ha fatto venire ancor di più la voglia di sposarmi e di credere nel potere di due anime che si incontrano e si uniscono. Si chiamano Heidi e Devid e li ho conosciuti grazie al mio lavoro, dapprima solo telefonicamente per un’intervista, e poi di persona ad una festa, dove ho avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con lei. Già amici su Facebook, mi aveva colpito per quanto lei fosse sempre positiva nei confronti della vita e di come, anche se solo attraverso un schermo, sapesse trasmettere il sorriso tipico di chi è innamorato. Ipotesi confermata poi da alcuni suoi status, da cui traspariva tutto l’amore per suo marito e i suoi figli. Da subito, ho pensato: “Ma va che bello! Una persona che, come me, ama sopra ogni cosa i suoi affetti ed è felice di camminare mano nella mano con suo marito!”. Quella sera, quando conobbi Heidi di persona, mi rimase impressa in particolar modo una frase, a proposito di un lavoro a cui dovette rinunciare non per colpa sua: “Io avendo una situazione a casa serena e un rapporto felice con mio marito, non ho avuto problemi a farmi da parte”. Una folgorazione: ecco l’esempio che se si ha la persona giusta a fianco, anche la vita la prendi nel verso giusto! Finalmente qualcuno che è felice di essere sposato e che riconosce l’immensa fortuna che ha. Da lì, un’idea non mi ha più mollato: “Se mai dovessi riuscire ad aprire il blog dei miei sogni, li voglio intervistare, perché nel mare magnum della nostra società, piena di tira-e-molla e di divorzi, una bella storia d’amore con la A maiuscola non può che fare bene!”.
Ed eccomi qui. Heidi e Devid hanno acconsentito all’intervista ‘doppia’ a mò di Iene, non perché pensino di essere la coppia più bella del mondo, ma con la ‘presunzione’ di poter dire che con l’amore si può tutto, basta avere la pazienza e il coraggio di saperlo coltivare, insieme. Non fanno niente di speciale, non sono vip, ma credono fermamente, giorno dopo giorno, alla promessa che si sono scambiati otto anni fa, e non hanno vergogna a dire che sono la cosa più bella l’uno per l’altra.
Perché i buoni sentimenti non fanno venire il diabete. E chi lo afferma, è solo invidioso.
Quando vi siete conosciuti? Come, soprattutto? Amore a prima vista o a fuoco lento?
Heidi: “Ci siamo incontrati in un locale nel quale entrambi ci siamo recati per la prima volta. Era l’undici dicembre di dieci anni fa e nevicava. Devid era lì con i suoi amici per una festa di compleanno, io invece sapevo di un evento a cui partecipavano studenti europei. Appena entrata ho incrociato il suo sguardo e lui mi ha fermato confondendomi con un’altra ragazza. Abbiamo iniziato così a parlare, a raccontarci un po’ di noi e un colpo di fulmine ci ha incenerito l’anima”.
Che cosa ti ha colpito di lui/lei? Cosa ti ha fatto innamorare?
H: “Io sono rimasta affascinata dal suo dialogo, dal modo di porsi nelle situazioni. Devid è un uomo dotato di un grande senso dell’umorismo ed è capace di far nascere un sorriso anche nei momenti più difficili”.
Devid: “Di Heidi mi ha fatto innamorare l’intelligenza, l’amore per la libertà e l’intraprendenza. Riesce a stupirmi con le sue idee, con la sua capacità così unica di concretizzare i sogni”.
Qualche aneddoto carino sul fidanzamento? Com’è avvenuta la fatidica proposta?
D.: “Durante il nostro fidanzamento abbiamo deciso di intraprendere un viaggio di tre mesi per l’Europa. Volevamo conoscerci davvero, assaggiare una fetta di mondo. Ed è stato bellissimo, sebbene pieno di imprevisti. Ci siamo così ritrovati in una birreria olandese con degli anziani che cantavano a squarciagola “Heidi”, in lingua tedesca; abbiamo dormito ovunque, compresi tenda, macchina, motel, hotel, ostelli per la gioventù fino ai bed and breakfast. Abbiamo visitato le abbazie trappiste e pranzato con italiani incontrati per caso sulla nostra strada. È stato un viaggio che ci ha legato molto, fin nel profondo. Tornati dall’avventura europea ho chiesto ad Heidi di sposarmi. Eravamo nell’affascinante Innsbruck e alla mia domanda lei ha risposto: “Ma ti sei rincoglionito?”.
E ora fatemi sognare: quando e com’è stato il vostro matrimonio? Qualche particolare della cerimonia/della festa? Cosa ricordate con più affetto di quel giorno?
D.: “Il nostro matrimonio è stata un’altra avventura. Non volevamo una festa classica, poichè sentivamo che non ci apparteneva. Visto l’amore per l’Irlanda di Heidi e la mia passione per i Balcani, alla fine abbiamo optato per una festa danzante, con violinisti e birra alla spina, circondati da un fitto bosco. Nessuna tensostruttura. Nessun piano B. Siamo stati fortunati e i nostri ospiti hanno cenato a lume di candela, accompagnati da musica irlandese e balcanica sotto un cielo pieno di stelle. Gli ospiti indossavano un abbigliamento informale ed io ero vestito con un completo di lino. Heidi invece indossava un abito da sposa etereo, degno di una fata. Siamo molto legati al ricordo di quel giorno, alla luce calda e avvolgente e alla gioia con cui abbiamo brindato aprendo una magnum di birra belga!”.
Dopo un bel pò di anni di matrimonio, due figli… è ancora come il primo giorno per voi due?
H. e D.: “Qualcosa sì: la voglia di stare insieme non si è per nulla affievolita. Dialoghiamo e condividiamo molte ore al giorno, ma nonostante questo continuiamo a cercarci. È cambiata sicuramente la modalità di rapportarsi, poiché ci conosciamo in profondità e questo ci permette di trovare la strada giusta per comunicare. Ad otto anni dal giorno del matrimonio siamo molto innamorati, ed i figli hanno rinsaldato la coppia grazie alla loro capacità così unica di farci sentire una famiglia”.
Qual è la ricetta della felicità di coppia? O perlomeno, della vostra? Come si fa a essere felici in due, nonostante i problemi, nonostante tutto?
H.: “L’ironia è un ingrediente fondamentale. Devid è il mio sorriso quotidiano, è la mia capacità di ridimensionare i problemi, di accettarli per superarli. Siamo un uomo e una donna che coltivano il loro bambino interiore, che hanno trovato un respiro più profondo l’uno nell’altra, che hanno ben chiara l’importanza di rendere ogni giorno un po’ speciale!”.
Senza pensarci troppo: Heidi, tre cose che ami di Devid? Devid, tre cose che ami di Heidi?
H.: “Di Devid amo: l’ironia, l’intelligenza emotiva e la capacità di dialogo”.
D.: “Di Heidi amo: l’intelligenza, la capacità di concretizzare i sogni e la praticità”.
In questi tempi in cui se ne sentono di ogni sul matrimonio e in cui è più facile divorziare che provare a comprendersi, voi consigliate il matrimonio? Se sì, perchè?
H. e D.: “Se due persone sono unite nel profondo, il matrimonio diventa una grande forza per crescere e costruire insieme un sacco di progetti. Per noi è stato un’amplificazione delle potenzialità e delle libertà individuali, perciò per noi è naturale consigliarlo…”.
Uno slogan per il matrimonio: il matrimonio è come…
H. e D.: “Un contenitore, in cui mettere tutto ciò che ti piace per condividerlo con l’altro. Il vero matrimonio è un manifesto alla vita, alla libertà che si guadagna giorno dopo giorno, camminando l’uno insieme all’altro”.
Le favole d’amore esistono. Ora ne abbiamo la prova.
Per fortuna le favole d’amore esisono! Le vogliamo, ne abbiamo bisogno, ci fanno sognare… Grazie Francy!
Ciao Francesca complimenti per il bellissimo articolo e intervista….io conosco Heidi ed è una donna veramente speciale, non puoi non essere felice accanto a lei, sprizza gioia da tutti i pori….. Io sono sposata da quasi 11 anni….due figli e un amore per mio marito che cresce ogni giorno di più….il matrimonio per me? Una condivisione al 100 %….. Darsi forza l’uno all’altra….il cuore che batte all’incrocio del suo sguardo tra la gente…anche dopo tanto tempo! Sentire che quando sei da sola ti manca un pezzo di cuore! W il matrimonio! W l’amore vero! W la ricerca della propria metà! Cito una frase di Heidi…non me ne vorrà: “Il Principe Azzurro esiste io l’ho trovato!!!….. A presto Manuela
@Lorena: Grazie a voi! Siete il materiale da cui traggo continua ispirazione!
@Manuela: Anche per me il matrimonio è tutto questo! Abbiamo bisogno di favole quotidiane, per continuare a sperare! Grazie mille!!!