Skip to content
  • About me
  • Duemilaecredici
  • Startup Mon Amour
  • Contattami

We For Wedding

  • Facebook
  • Twitter
febbraio 1, 2013

E se non ci fosse più tempo?

  • Strettamente personale
  • Uncategorized

Dedicato a te. Manchi.

 

Franco aveva il sole negli occhi, e anche un velo di tristezza, ma appena accennato, visibile solo a chi non poteva mentire perché lo conosceva troppo bene. Franco amava stare in compagnia e condividere tutto: il cibo, le esperienze, la vita che passava, anche le paure e le delusioni. Amava gli abbracci, perché quando lo faceva non ti lasciava andare più, stringeva e stringeva, come se avesse dovuto essere l’ultimo. E se l’avessi saputo che quello sarebbe stato il nostro ultimo, non ti avrei più lasciato andare. Franco se n’è andato in una gelida notte d’inverno, ormai due anni fa, a bordo della sua auto. Amava guidare, vivere veloce e così se n’è andato. Uno schianto, e poi la notte.

Franco era un mio amico, un amico di famiglia, poi diventato un fratello per me. Entrò nella mia vita, dopo essere entrato in quella di mia sorella, era il suo ragazzo, il suo ‘morosino’ alle superiori, ma per lui sebbene così piccolo, lei non fu mai solo una storiella da liceo. Le voleva bene, col senno di poi, potrei dire che l’amava davvero. Sempre presente, forse troppo per una ragazzina di 14 anni, con progetti troppo grandi per un ragazzo di 17 anni, per un amore così acerbo. Lei si voleva solo divertire, classici tira e molla tra un ragazzo e un altro, tipici di quell’età, lui invece a lei ci teneva davvero. Per lui, lei era l’amore della vita, quello che trovi presto e non lo maledici, perché ti sembra una benedizione poter aver incontrato la compagna con cui condividere tutto, proprio quando sei sul punto di poter perdere tutto. Ma lei a un certo punto lo lasciò, perché lui era troppo tutto e perché voleva altro. E lui rimase sempre lì sull’uscio della sua vita, ad aspettare, ad aspettarla, come un cane aspetta il padrone, come un uomo aspetta il suo amore. Si accontentò di rimanerle accanto anche solo come amico, convinto chissà di cosa, che il tempo avrebbe lenito le ferite, fatto dimenticare il dolore, l’avrebbe riportata da lui.

Ricominciò a vivere, poco a poco, senza di lei, ma non la dimenticò mai completamente. E anche tutte le volte che la rivedeva, c’era sempre un briciolo di speranza nei suoi occhi, una fiamma mai sopita e che sarebbe stata accesa per sempre. Anche quel Natale, l’ultimo che passammo insieme, lui sì parlava con i miei, sì rideva e scherzava con me, ma aveva sempre un’attenzione in più per lei, una lei sempre più distante, un’‘amica’ che voleva estrometterlo dalla sua vita, forse per rispetto all’attuale compagno. E fu il momento dei saluti, forse, quello che segnò la fine, il suo epilogo: dopo un lungo abbraccio, in cui ci dicemmo tutto senza bisogno di parole, trovò un muro in mia sorella, una parete gelida contro cui sbattere. Uno schianto, appunto. Appena tornato a casa, postò sulla sua bacheca di Facebook il video della canzone “Un attimo ancora” dei Gemelli DiVersi: “Dammi solo un minuto, un soffio di fiato, un attimo ancora. Stare insieme è finito, l’abbiamo capito, ma dirselo è dura”. Emblematico, per uno che avrebbe dovuto averla dimenticata già da un pezzo.

Un mese dopo, tutto era finito: il rimpianto di lui, il rancore di lei, sul pavimento solo sogni spezzati e tanto dolore. Di quell’attimo, ho solo un ricordo nitido e pulito: mia sorella che in silenzio mi si avvicina e scoppia in un pianto colpevole e insieme liberatorio. “Non l’ho salutato, non gli ho detto che mi dispiaceva, che gli volevo bene”. Già, non l’ho fatto, non gli ho detto, NON c’è più tempo.

Quante occasioni sprecate per liberarsi di un peso, quante opportunità per essere felici lasciate cadere per orgoglio, vergogna o rancore? Quanta vita ammuffita solo perché non abbiamo avuto il coraggio di viverla, quante parole uccise per paura di rovinare qualcosa che non c’è? Tutto quel silenzio forzato, quelle lacrime mi hanno insegnato che non c’è niente di peggio che non dire a una persona quello che proviamo davvero, e soprattutto non dirglielo subito. Lo amate? Correte da lui e diteglielo! Non potete star senza di lei? Fate le scale a due a due pur di afferrarla in tempo per il braccio e fermarla, prima che quella porta si richiuda. Per sempre. Spesso pensiamo che ci sarà tempo, che avremo un’altra occasione per vedere i nostri figli crescere, per fare l’amore con il nostro compagno, per festeggiare l’anniversario, per dirgli “Ti amo” e così rimandiamo e rimandiamo e ci dimentichiamo di vivere, scegliendo un’esistenza mediocre, che non avremmo mai voluto. E invece, la vita migliore è proprio quella vissuta d’impeto, come se non ci fosse domani, come se non avessimo altri secondi da scandire sull’orologio, così come gli amori migliori sono quelli senza rimorsi né rimpianti. Franco me l’ha insegnato con la sua storia, fatta di purezza, lealtà ed affetto.

Forse, come ha detto Niccolò Fabi in una sua intervista a Vanity Fair qualche settimana fa, “Bisogna solo ricordarsi che ogni volta che l’amore si è nascosto, o l’hai trovato eppure non l’hai detto, non è mai troppo tardi per farlo. Per dire tutte le parole che ti son rimaste in testa, e ripartire senza lasciare indietro niente”. Ecco.

amore mancanza morte Niccolò Fabi tempo vanity fair
by Francesca Favotto | 1 comment
share

Related Posts

  • Cambio taglio, cambio vita

    Cambio taglio, cambio vita

    giugno 5, 2020
  • Come musica

    Come musica

    luglio 9, 2019
  • Love songs

    Love songs

    febbraio 19, 2016
  • Piccole cose

    Piccole cose

    gennaio 15, 2016
  • L’insegnamento più bello

    L’insegnamento più bello

    aprile 15, 2016
  • Una storia coraggiosa

    Una storia coraggiosa

    maggio 13, 2020

One Comment

  1. #5: Dire, fare, baciare… vivere | DuemilaeCredici says:

    […] rimpianti appesi alle nostre lacrime? Tutto è partito ricordando un amico che non c’è più (da qui è arrivata l’ispirazione per questo esercizio della felicità) e che avrebbe tanto voluto […]

    13 anni ago · Rispondi

Leave a Reply Cancel Reply

Chi sono

"...Non è Francesca", recita la canzone di Battisti. E invece sì, son proprio io.
Nasco a metà degli anni Ottanta, la settimana in cui i Dire Straits dominavano le classifiche mondiali con il loro successo ‘Money for nothing’, sotto il segno della Bilancia, ascendente Leone. Determinata e tenace, innamorata della vita e del bello, appassionata di musica fino al midollo (grazie ai Dire Straits nel mio trigono), sin da piccola preferisco i temi di italiano alle equazioni di algebra, inclinazione che mi porta a intraprendere studi a carattere umanistico. Linguista per necessità, ma giornalista per passione, ben presto scopro quant’è bello e divertente girare come una trottola in cerca di notizie. La serie tv ‘Sex and the city’ dà il colpo di grazia al mio destino: la vita di Carrie Bradshaw è troppo bella per non provare a realizzarla!

Un’insana passione per lo shopping unita alla curiosità per il fashion biz mi aiutano quindi a ‘masterizzarmi’ in Giornalismo di Moda, titolo che mi apre la strada in un settore pieno di sogni e di amore: quello del matrimonio! Fidanzata da quindici anni, cerco di apprendere più nozioni possibili sull’argomento, applicandole nella vita a due. A un rimpianto preferisco un rimorso, a un muso lungo un sorriso, al bicchiere mezzo vuoto sempre quello mezzo pieno, a una vita senza sogni per paura di non riuscire ad avverarli, ne preferisco una piena di cicatrici e sudore nel tentativo di esaudirli. Sognavo la vita di Carrie… e intanto non mi accorgevo che la mia è pure meglio.

  • Facebook
  • Twitter

Articoli recenti

  • Ossessione
  • Non sono Cappuccetto, sono il lupo
  • Un giorno
  • Jaguar
  • 5 mesi

Categorie

  • Cartoline dal mondo
  • Faccio cose vedo gente…
  • Gineforum
  • I libri del cuore
  • I sondaggi della Francina
  • Noi caregiver
  • Racconti… a due
  • Real Wedding
  • schegge
  • Startup Mon Amour
  • Storie di tutti i giorni
  • Strettamente personale
  • Uncategorized

Commenti recenti

  • Francesca Favotto su #StartupMonAmour – Grammo Milano: un atelier di… biscotti!
  • patrizia su #StartupMonAmour – Grammo Milano: un atelier di… biscotti!
  • Francesca Favotto su About me
  • Stella Ufficio Stampa Promax Communication (Lugano) su About me
  • Francesca Favotto su Le coppie felici

©2025 Designed with love in beautiful island.

Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Puoi accettarli, non fanno male.Va beneNo grazieDimmi di più