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aprile 12, 2013

Per-dono

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Lo sapete qual è la causa maggiore di litigi o separazioni? Non è lui che lascia i calzini in giro per tutta la casa e nemmeno la mamma di lei, che si palesa nei momenti meno opportuni. No. È la mancanza totale di saper chiedere scusa quando si sbaglia, è l’orgoglio. La convinzione di essere dalla parte giusta sempre e comunque, la non voglia di mettersi in discussione anche solo per un secondo e l’addossare all’altro tutte le colpe e la responsabilità di far crescere il rapporto, l’arroccarsi nella propria torre, aspettando che sia lui a venire implorante da noi e non scendere dal proprio piedistallo per cercare di capire: questo ci frega.

Quante volte è capitato anche a me, orgogliosa fino al midollo, di essere convinta di aver ragione, quando poi analizzando bene i fatti tutta quella ragione non ce l’avevo? O quante volte, discutendo ma sempre con il sorriso, facevo capire a Teo che aveva sbagliato nei miei confronti, che mi aveva ferito e che un simile comportamento non l’avrei più tollerato? Pianti, recriminazioni, urla magari, ma ogni volta ne siamo usciti grazie a un “Ti chiedo scusa”, magari sussurrato, magari detto sottovoce – perché mettere da parte l’orgoglio non è sempre facile – ma prezioso come oro per l’equilibrio del nostro amore. Io, volitiva, determinata, convinta, mai avrei pensato di poter essere capace di farlo, ma tant’è, s’impara, se lo si vuole. Fino a qualche anno fa, avrei potuto tranquillamente affermare che chi s’inginocchia per chiedere perdono è un debole, uno zerbino, uno che non sa cosa vuole nella vita. Ma oggi non ne sono più così sicura.

Uno che sa chiedere perdono è uno che sa talmente bene cosa vuole nella vita, che è disposto a non perdere l’altro per nessuna ragione al mondo, se questo lo completa e dà un senso ai suoi giorni. Non c’è ragione di rimanere sulle proprie posizioni solo perché lo abbiamo visto nei film o perché nostra madre ci ha insegnato da piccole che non bisogna farsi mai mettere i piedi in testa. Un costo è farsi sottomettere o rinunciare al rispetto, un altro è saper riconoscere quando si ha sbagliato, mettere da parte il proprio ego e far posto all’altro nel proprio cuore.

Del resto, lo cantava anche Titti Ferro in tempi non sospetti: perdonare è una questione di dare e avere, di scegliere l’altro prima di noi stessi, di mettere quello che abbiamo insieme prima di quello che da soli potremmo mai avere. Per-dono: “Regalami un sorriso, io ti porgo una rosa”. E si ricomincia a camminare insieme, più consapevoli e leggeri di prima.

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by Francesca Favotto | 4 comments
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4 Comments

  1. Rossella says:

    Il perdono e’ un concetto ambiguo.
    Quando si vive come un potere non produce frutti.
    In coppia spesso diventa un sopportarsi. Anche quando tutto funziona alla fine ti rendi conto che nei dettagli c’e’ sempre un quadro, un mobile vecchio, la penna a sfera di una sua amica delle medie, un libro sospetto con una pagina strappata, un profumo che non vuole cambiare, un amico che non sopporti, una cena in cui ti sforzi di essere di compagnia-
    Un tacito sopportarsi: ovvio! Non c’e’ niente di romantico nell’amore: solo la gioia di stare insieme! Da questo si arriva ad un patto di non belligeranza. E con il tempo cambi anche l’arredamento.
    Preferisco il sopportarsi all’imperativo perdonare.
    Se parliamo di un tradimento vero e proprio dipende tutto dalle circostanze.
    Non sempre ci sono i margini per un recupero.

    13 anni ago · Rispondi
  2. elena uboldi says:

    io penso che il perdono si da’,si offre,perche’ e’ un atto di generosita’ di amore,soltanto quando ti rendi conto che quello che l’altra persona ,dice o fa,non e’ cosi’ importante,per te,altrimenti non e’ facile.il rancore,il risentimento ritorna a galla,allora preferisco prendere le distanze!!!pero’ anchio posso sbagliare e se mi rendo conto chiedo scusa,sperando di esser accolta,a volte si e’ perdonati,altre volte no,allora l’orgoglio rimane ferito,ma poi col tempo lasci andare e ti perdono tu in primis!!!come sono complicata!!!devo dire che per fortuna fino ad ora nel mio rapporto di coppia ci siamo sempre capiti,perdonati e amati!!!ciaoo!!!

    13 anni ago · Rispondi
  3. elena uboldi says:

    ciao,sto leggendo un libro ,che ho comprato ieri sul perdono ed e’very intersting,il titolo e’ “il perdono assoluto”di Colin C. Tipping edizioni Essere Felici………..c’e’ un punto in cui dice tra le tante cose che la vita e la morte violenta della principessa Diana ha aperto il chakra del cuore dell’Inghilterra……….!!!se lo volete leggere e’ bello!!!ciaooo!!!

    13 anni ago · Rispondi
  4. Francesca Favotto says:

    Rossella, può darsi che abbia ragione anche tu. Ma in fondo sopportarsi non è già un po’ perdonarsi? Un abbraccio.
    Elena, grazie per la segnalazione. Continua a seguirmi, ti abbraccio!

    13 anni ago · Rispondi

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Chi sono

"...Non è Francesca", recita la canzone di Battisti. E invece sì, son proprio io.
Nasco a metà degli anni Ottanta, la settimana in cui i Dire Straits dominavano le classifiche mondiali con il loro successo ‘Money for nothing’, sotto il segno della Bilancia, ascendente Leone. Determinata e tenace, innamorata della vita e del bello, appassionata di musica fino al midollo (grazie ai Dire Straits nel mio trigono), sin da piccola preferisco i temi di italiano alle equazioni di algebra, inclinazione che mi porta a intraprendere studi a carattere umanistico. Linguista per necessità, ma giornalista per passione, ben presto scopro quant’è bello e divertente girare come una trottola in cerca di notizie. La serie tv ‘Sex and the city’ dà il colpo di grazia al mio destino: la vita di Carrie Bradshaw è troppo bella per non provare a realizzarla!

Un’insana passione per lo shopping unita alla curiosità per il fashion biz mi aiutano quindi a ‘masterizzarmi’ in Giornalismo di Moda, titolo che mi apre la strada in un settore pieno di sogni e di amore: quello del matrimonio! Fidanzata da quindici anni, cerco di apprendere più nozioni possibili sull’argomento, applicandole nella vita a due. A un rimpianto preferisco un rimorso, a un muso lungo un sorriso, al bicchiere mezzo vuoto sempre quello mezzo pieno, a una vita senza sogni per paura di non riuscire ad avverarli, ne preferisco una piena di cicatrici e sudore nel tentativo di esaudirli. Sognavo la vita di Carrie… e intanto non mi accorgevo che la mia è pure meglio.

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