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giugno 28, 2013

Picnic wedding: ed è subito festa!

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È bello realizzare che la realtà corrisponde all’idea che ci si era fatti di una determinata cosa, che è meravigliosa proprio come la si immaginava. Per il mio matrimonio ho sempre sognato un ricevimento easy, disinvolto, spontaneo, tra pochi intimi e persone che a me, a noi tengono davvero. Perciò ho pensato che un picnic wedding potesse fare al caso mio, tanto più che quando il mio Boss ci propose un pezzo sui ricevimenti alternativi, io non ebbi alcun dubbio e scelsi immediatamente il picnic (leggi qui il pezzo!). Perché mi dà l’idea di un momento sincero, familiare e amichevole, proprio come sono io.

È stato bello quindi lo scorso weekend avere la conferma di tutto questo. In trasferta a San Lazzaro di Savena, in provincia di Bologna, sono stata ospite del Podere San Giuliano per il primo wedding picnic della mia vita. In questa country house deliziosa immersa nel verde a pochissimi minuti da Bologna, sono stata accolta con un sorriso e un abbraccio, tipico dell’accoglienza e dell’ospitalità emiliana, dai proprietari Federica Frattini e Andrea Monteguti e dal loro staff, che non trattano come dipendenti ma come amici, familiari, uno dei punti di forza degli eventi che realizzano. Appena arrivata, erano tutti presi ad allestire la location, il parco dei vasi, con alberi secolari e circondato da roseti, con plaid immacolati, cuscini, cestini shabby chic e tavolini, in attesa degli sposi.

Il Podere San Giuliano
Federica Frattini - Photo by Marta Sansonetti Photographer

“L’idea mi è venuta più di dieci anni fa, ma poi ha preso vita solamente tre anni fa – mi racconta Federica, ideatrice del progetto, mentre sorseggiamo uno dei vini prodotti dalla sua azienda – Una tipologia di cerimonia molto in voga negli Stati Uniti e che ora si sta affermando anche in Italia. Avendo a disposizione questa struttura immersa nella natura, con due parchi delimitati da frutteti e fiori, mi sono chiesta come avrei potuto sfruttarla al meglio e questa mi è sembrata la soluzione migliore”.

Menu a km, addirittura a metro zero, con ingredienti prodotti in loco o poco distante, servito a buffet con piatti tradizionali ma rivisitati in chiave moderna, e tanti plaid sparsi sul prato, dove gli sposi e gli ospiti possono godere della compagnia e dell’ottimo cibo, servendosi delle posate e dei piatti in mater bi, offerti nei graziosi cestini decorati con composizioni floreali personalizzate.

“Oltre al menu a buffet, offriamo anche la possibilità di un barbecue con carne alla griglia selezionata e l’aiuto di una wedding planner, la bravissima Maria Pia, per mettere a punto ogni dettaglio della festa”.

La nostra chiacchierata viene interrotta dall’arrivo degli invitati, che non appena vista la scena, ne approfittano per levarsi le scarpe e sentire tra le dita i fili d’erba. Perché l’atmosfera che si crea è di quelle rilassate, informali, di quelle che ti invogliano ad essere solo te stesso. Tempo mezz’oretta ed ecco arrivare gli sposi, Mara e Stefano: lei splendida nel suo minidress doppiato in tulle e con applicazioni floreali e velo, che subito viene sostituito da un grazioso cerchietto con particolare in strass; lui in giacca e papillon, ma la prima finisce subito sul plaid, chissà perché! Ad accoglierli, i Musicanti di San Crispino, una banda di dieci elementi, suonati con un pizzico di simpatia, che stavano nella festa come il cacio sui maccheroni, perfetti.

I Musicanti di San Crispino

“Ho sempre sognato un picnic party per il matrimonio e quando ho scoperto che lo organizzavano vicino a casa mia, mi sono fiondata subito qui al San Giuliano”, racconta Mara, con gli occhi luminosi, pieni d’amore, radiosa come solo una sposa sa essere. Non smette di guardare il suo Stefano, che dall’alto dei suoi quasi 2 metri d’altezza – gioca a basket, ovviamente! – la abbraccia, quasi proteggendola.

Mara e Stefano

Punti di forza, oltre al menu interamente fatto in casa e al barbecue, il buffet di dolci, curato in ogni dettaglio dallo chef Riccardo Facchini e l’angolo delle foto ricordo, abbellito dalle lampade create dal designer Pietro Travaglini, dove ogni invitato poteva lasciare una Polaroid con dedica agli sposi.

Federica e lo chef Riccardo Facchini
L'angolo foto

Cala il buio, ed ecco entrare la wedding cake, una torta american style ricoperta di glassa bianca e lavanda, il fiore preferito dalla sposa, pensata anche come bomboniera per gli invitati. Gli sposi tagliano la torta nuziale e non posso fare a meno di emozionarmi, osservando quanto belle possono essere due persone innamorate. L’atmosfera si fa ancora più rilassata, le stelle fanno capolino da una notte tersa, è il momento ideale per scatenarsi in balli di gruppo sul prato. Tutti insieme, senza distinzione tra invitati e non, in un clima di divertimento e amicizia.
“Questo è quello che succede quando ci si sente a proprio agio, di essere nel posto giusto al momento giusto. Il ‘format’ di picnic party lo esportiamo in tutta Italia, basta che ci sia la location giusta e tanta voglia di creare insieme!”, commenta Federica.

La wedding cake
Le bomboniere

Arriva la mezzanotte, la festa finisce: sono sfinita dal viaggio e dai balli sfrenati al chiaro di luna, ma felice. Felice di aver conosciuto persone e professionisti eccezionali e appassionati, di aver fatto un’esperienza nuova, di essermi emozionata pur non conoscendo gli sposi di persona, ma se l’amore è amore, è coinvolgente sempre. Federica e Andrea festeggiano i dodici anni di matrimonio e lasciano agli sposi una Polaroid ricordo con scritto “Guardate noi” e a me sembra di non aver mai sentito augurio più bello e sincero, di una coppia che si è scelta nella vita e nel lavoro.

Di questo weekend mi porterò dentro: il vento tra i capelli, la sensazione immediata di sentirmi a casa, il buon vino in compagnia, l’ospitalità tutta tipica degli emiliani, il senso di pace e serenità tra i colli bolognesi, il sorriso degli sposi, gli occhi luminosi di felicità della sposa, il ballare a piedi nudi nel prato fino a notte fonda, la sensazione di non sentirmi fuori posto e che quello che ho fatto finora ha un senso, le risate, l’ottima cucina, la pacatezza e la gentilezza di Federica e Andrea, l’aver trovato una nuova amica – Maria Rosa, la pr. Grazie per avermi invitata! – e avere come la sensazione di conoscerla da sempre, l’aver trovato ispirazione per il mio matrimonio.

Sono ripartita l’indomani con il cuore colmo di gratitudine, gli occhi pieni di gioia e una nuova determinazione nel volere che il mio lavoro assomigli sempre più a una cosa… così.

Polaroid ricordo

PS. Se volete raccontarmi e raccontarci il vostro matrimonio, contattemi all’indirizzo mail: francesca.favotto@gmail.com.

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by Francesca Favotto | 6 comments
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6 Comments

  1. Filippo says:

    e se dovesse piovere?

    10 anni ago · Rispondi
    1. Federica Frattini says:

      Ahimé la magia del ricevimento dovrà spostarsi all’interno. I mesi ideali sono dal 15 giugno al 15 settembre. E’ più facile avere caldo e sole

      10 anni ago · Rispondi
      1. Filippo says:

        Con la vostra professionalità, anche all’interno, sono sicuro che il giorno sarà ugualmente luminoso.

        10 anni ago · Rispondi
  2. Angela says:

    Bellissimo racconto. Auguri agli sposi 🙂

    10 anni ago · Rispondi
    1. Francesca Favotto says:

      Grazie Angela! Auguri a Mara e Stefano, che ora sono a Bali, beati loro! 😉 Un abbraccio

      10 anni ago · Rispondi
  3. Vanitiy Fair – Picnic Party says:

    […] Vanitiy Fair 1 aprile 2013 by admin In Senza categoria No Comments […]

    9 anni ago · Rispondi

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Chi sono

"...Non è Francesca", recita la canzone di Battisti. E invece sì, son proprio io.
Nasco a metà degli anni Ottanta, la settimana in cui i Dire Straits dominavano le classifiche mondiali con il loro successo ‘Money for nothing’, sotto il segno della Bilancia, ascendente Leone. Determinata e tenace, innamorata della vita e del bello, appassionata di musica fino al midollo (grazie ai Dire Straits nel mio trigono), sin da piccola preferisco i temi di italiano alle equazioni di algebra, inclinazione che mi porta a intraprendere studi a carattere umanistico. Linguista per necessità, ma giornalista per passione, ben presto scopro quant’è bello e divertente girare come una trottola in cerca di notizie. La serie tv ‘Sex and the city’ dà il colpo di grazia al mio destino: la vita di Carrie Bradshaw è troppo bella per non provare a realizzarla!

Un’insana passione per lo shopping unita alla curiosità per il fashion biz mi aiutano quindi a ‘masterizzarmi’ in Giornalismo di Moda, titolo che mi apre la strada in un settore pieno di sogni e di amore: quello del matrimonio! Fidanzata da quindici anni, cerco di apprendere più nozioni possibili sull’argomento, applicandole nella vita a due. A un rimpianto preferisco un rimorso, a un muso lungo un sorriso, al bicchiere mezzo vuoto sempre quello mezzo pieno, a una vita senza sogni per paura di non riuscire ad avverarli, ne preferisco una piena di cicatrici e sudore nel tentativo di esaudirli. Sognavo la vita di Carrie… e intanto non mi accorgevo che la mia è pure meglio.

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