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maggio 9, 2013

Sì, cambiare

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Sei. E ripeto, sei. Per fare il marito perfetto servono sei personalità diverse. Oggi stavo leggendo Elle di marzo – da notare la puntualità con cui sono ‘sul pezzo’ – e mi sono imbattuta in questo articolo sul nuovo libro dello psicologo Steven Craig intitolato ‘I sei mariti che ogni donna dovrebbe avere’ , in cui l’autore sostiene che per far durare un matrimonio un buon marito dovrebbe saper cambiare il suo carattere e adattarsi alle diverse situazioni almeno sei volte nella vita. Poi se volete tentare la strada della immortale Liz Taylor, che invece che trovarsi un marito camaleonte, se ne è sposati anche più di sei, di uomini, beh fate pure.

Il pezzo riportava che la soluzione affinché un matrimonio sia felice e immortale è che la coppia impari a crescere insieme, che lui soprattutto sappia plasmare il suo carattere per supportare la famiglia nel processo di evoluzione, dall’altare alla… tomba.

Voi direte: “Che cce vò?” e invece non è così automatico. Sono circondata da coppie che si sono lasciate, anche dopo anni, perché lui o lei non avevano saputo crescere con il rapporto, erano rimaste le stesse persone di molti anni addietro e così, la relazione era diventata sterile, senza via d’uscita. Per far crescere un amore, ci vuole impegno, dedizione e il coraggio di cambiare. Che non è da tutti. Spesso ho sentito persone di tutte le età pronunciare le fatidiche parole: “Ormai alla mia età sono fatto così, non posso più farci niente”. Ecco come fare a involvere e diventare solo la brutta copia di se stessi. Cambiare significa mettersi in gioco, diventare altro da se stessi, anche migliori. E in coppia significa – ora c’è anche l’evidenza scientifica! – divertirsi insieme, innamorarsi di nuovo ogni volta e salvare il rapporto.

Anch’io mi rendo conto di essere molto diversa da come ero undici anni fa, quando iniziò la mia avventura con Teo: mi sono lasciata plasmare dai giorni che passano, dalle cicatrici che lasciano, dai sorrisi che regalano. E sento nel profondo di non essere la Francesca di molti anni fa, ma una migliore, credo. Del resto, anche lui non è rimasta la stessa persona: ha saputo farsi roccia, e poi amante, e poi compagno, e ancora amico, e poi sostenitore, e a volte mentore. Che non è vero che noi si rimane quello che si è dopo una certa età: non si finisce mai di imparare, e di cambiare, se davvero lo si vuole.

Ora aspetto il momento in cui vivremo accanto l’uno all’altro tutti i giorni, e quando succederà, mi lascerò cambiare da quello che la vita ci vorrà regalare. Che cambiare significa uscire dalla propria comfort zone e scoprire un mondo diverso, aprire gli occhi e vedere il mondo da una prospettiva nuova. E farlo insieme, e l’uno per l’altro, significa intraprendere un cammino alla scoperta di quel viaggio infinito che chiamano vita.

cambiare coppia crescere Liz Taylor Matrimonio sei mariti Steven Craig
by Francesca Favotto | 4 comments
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4 Comments

  1. Rossella says:

    A me sembra meno complicato di cosi! Sara’ che ho una mentalita’ molto open, il fatto e’ che sono consapevole che esistono diverse concezioni della coppia e quindi non passo la vita a strapparmi i capelli se non incontro una persona che ha i miei principi. C’e’ poco da faticare… Io non cambiero’ mai vita per amore di un uomo. Ho le mie abitudini e quelle resteranno fino a quando Dio vorra’.
    Io la penso in questo modo e devo dire che mi sono trovata sempre bene! Infatti la lealta’ e’ una grande arma di seduzione. Quindi io dico che e’ sufficiente essere onesti. La coppia e’ una cosa che non mi spaventa.

    10 anni ago · Rispondi
    1. Francesca Favotto says:

      Ma inevitabilmente un po’ si cambia, se si tiene all’altro e a quello che si ha insieme. Nessuno dice di modificare completamente chi sei, ma di migliorare, quello ci si può provare. Un abbraccio!

      10 anni ago · Rispondi
      1. Rossella says:

        Hai ragione! Parlavo di cambiamenti sostanziali.
        In realtà si cambia eccome! Però magari è un cambiamento dettato dal fatto che cominci una vita di coppia! Si cambia insieme e quindi non si cambia. Un po’ come canta Venditti, si tratta di un’esigenza dettata da quell’insostenibile leggerezza dell’essere! Magari adesso su alcuni punti sembro più intransigente perché ho cara la mia libertà e quindi conservo un senso alto dell’amore. Lo vedo come un sentimento che non si sovrappone al desiderio che sento forte di manifestare me stessa senza censure ma nel rispetto della buona educazione. Io sono una persona molto tollerante ma non quando penso al matrimonio.
        Il matrimonio -per me- deve essere un sodalizio o si trasforma in una gabbia, entrano in gioco tante dinamiche nuove.
        Ti saluto e ti auguro un buon fine settimana!

        10 anni ago · Rispondi
        1. Francesca Favotto says:

          A questo punto, sono totalmente d’accordo con te! Un abbraccio e buona domenica a te!

          10 anni ago · Rispondi

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Chi sono

"...Non è Francesca", recita la canzone di Battisti. E invece sì, son proprio io.
Nasco a metà degli anni Ottanta, la settimana in cui i Dire Straits dominavano le classifiche mondiali con il loro successo ‘Money for nothing’, sotto il segno della Bilancia, ascendente Leone. Determinata e tenace, innamorata della vita e del bello, appassionata di musica fino al midollo (grazie ai Dire Straits nel mio trigono), sin da piccola preferisco i temi di italiano alle equazioni di algebra, inclinazione che mi porta a intraprendere studi a carattere umanistico. Linguista per necessità, ma giornalista per passione, ben presto scopro quant’è bello e divertente girare come una trottola in cerca di notizie. La serie tv ‘Sex and the city’ dà il colpo di grazia al mio destino: la vita di Carrie Bradshaw è troppo bella per non provare a realizzarla!

Un’insana passione per lo shopping unita alla curiosità per il fashion biz mi aiutano quindi a ‘masterizzarmi’ in Giornalismo di Moda, titolo che mi apre la strada in un settore pieno di sogni e di amore: quello del matrimonio! Fidanzata da quindici anni, cerco di apprendere più nozioni possibili sull’argomento, applicandole nella vita a due. A un rimpianto preferisco un rimorso, a un muso lungo un sorriso, al bicchiere mezzo vuoto sempre quello mezzo pieno, a una vita senza sogni per paura di non riuscire ad avverarli, ne preferisco una piena di cicatrici e sudore nel tentativo di esaudirli. Sognavo la vita di Carrie… e intanto non mi accorgevo che la mia è pure meglio.

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