Sono uscita dalla sala profondamente turbata. Ammutolita. Sconquassata. Volevo piangere, ma non ci sono riuscita. Come quando attraversi un dolore troppo forte. Come quando attraversi un lutto.
Ho avuto il magone per gran parte del tempo. Quando lo prendevano a calci, quando si prendevano gioco della sua ingenuità, quando nonostante tutto provava a credere ancora nel sorriso, nella speranza. È solo un film, il personaggio è appunto un personaggio, dei fumetti tuttalpiù.
Eppure non riuscivo a non pensare a quanti vivono ai margini, reietti e derisi dalla società, spezzati e poi gettati, cui non resta che rimanere aggrappati alla propria dignità, e spesso viene tolta pure quella. Al punto che, non avendo più niente da perdere, non gli resta che provare a farsi giustizia da sé.
Un film è solo un film, tutto resta circoscritto al grande schermo. Ma quando ti lascia un interrogativo che non ti dà pace, allora ha fatto un buon lavoro.
Quante volte con un mio gesto, una parola buona, avrei potuto salvare qualcuno? Quante volte avrei potuto fare la differenza? Joker l’ho creato anch’io. Joker sono io.

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