Prosegue con la quarta puntata – l’ultima prima delle vacanze – il progetto “Startup Mon Amour”, il viaggio alla scoperta di realtà innovative legate al mondo del wedding, ideato da #giovaniconlapiva. Arthur Schopenhauer sosteneva che chi non ha mai avuto un cane non sa cosa significhi essere amato… Che concordiate o meno con il filosofo, oggi parliamo di un’attività speciale dedicata ai matrimoni, che coinvolger e si occupa dei nostri amici a quattro zampe: è Wedding Dog Sitter, 1° servizio in Italia di dog sitting professionale per matrimoni. Nato nel 2010, ha già all’attivo duecento matrimoni in tutta Italia e da pochi mesi è cresciuto, diventando un franchising con tre filiali sparse per la Penisola. La nostra #consulenteatipica Carolina ha scambiato quattro chiacchiere con Elisa Guidarelli, founder del progetto, e ha scoperto che…

Mi spieghi, più nello specifico, in cosa consiste il vostro servizio? “Il servizio consiste nella presenza di una persona esperta (stiamo pian piano selezionando personale in gamba per l’apertura delle filiali nelle varie città d’Italia), che si occupi del cane degli sposi (anche più d’uno) a 360°: dal dog sitting all’accessorio realizzato su misura dal nostro laboratorio, per essere elegante e comodo al tempo stesso, alla presenza del nostro fotografo ufficiale che realizzerà tutte le foto della giornata dal punto di vista del cane!”.
Da cosa nasce l’idea del dog sitting ai matrimoni? “Da un‘esigenza in primis della coppia, che vuole l’amico peloso al grande giorno e così non devono avere il pensiero e la difficoltà di gestirlo, e poi del cagnolino, che così non viene sballottato tra una zia e un cugino, con conseguente stress. Tutto sarà in tinta col matrimonio, in modo che oltre a essere un servizio utile sia anche bello da vedere… Cosa a cui le sposine tengono tantissimo!”.
Come si svolge la giornata tipo di una wedding dog sitter? “Solitamente così: arrivo a casa della sposa/sposo o dove si trovano i cani 2/3 ore prima della cerimonia, così che possano stare tranquilli con me, giochiamo, facciamo passeggiate, togliendoli da una situazione di stress e di confusione che ci sarà in casa. Poi aspettiamo gli sposi durante la cerimonia, una volta che è terminata e vanno a fare le foto, li seguiamo così che possano averle insieme ai loro cuccioli! Alla location mi occupo di loro, con tutto quello di cui hanno bisogno, acqua, pappe, giochi, passeggiate e quant’altro. Mi prendo cura personalmente del cane, gestendo la tensione e lo stress, lavorando sulla sua emotività per far sì che sia felice e tranquillo accanto agli sposi e anche loro lo siano, sapendo che è in mani esperte che sanno gestire anche situazioni particolari”.

Immagino si creino dei ricordi particolari, parlavi di un fotografo pronto a immortalare i momenti più belli e divertenti…: “Nel servizio sono sempre comprese tutte le foto della giornata dal punto di vista del cane, così che abbiano anche un ricordo dei momenti che magari non hanno potuto godersi insieme”.
E ora parliamo della parte amministrativa: nel 2016 Wedding Dog Sitter ha aperto i primi franchising. È stato difficile replicare le stesse dinamiche dal punto di vista contabile – fiscale in regioni diverse, avendo a che fare con enti uguali ma diversi dal punto di vista organizzativo? “Più che altro è stato difficile per molti futuri imprenditori iniziare questa avventura, ci sono difficoltà fiscali obiettive che li frenano nella fase di startup. Stessa cosa vale per l’accesso ai finanziamenti o ai microcrediti”.
Lavorare con gli animali implica adempimenti fiscali o di sicurezza sul lavoro particolari? Se sì, quali? “In realtà adempimenti fiscali particolari no, implica più una questione etica, di rispetto dell’animale e di sicurezza sul lavoro. Proprio per questo viene fatta una formazione molto serrata e ci sono delle linee guida molto rigide”.

Ideando un lavoro così particolare non ancora sviluppato in Italia hai avuto la possibilità di cercare informazioni in autonomia o c’è molta disinformazione e hai dovuto per forza appoggiarti a uno studio? “Ho iniziato da sola buttando giù quello che era il mio ‘sogno’ di espandermi con il franchising, ma una volta arrivata al punto di concretizzare mi sono appoggiata a uno studio di consulenza”.
È stato difficile trovare dei professionisti competenti nel tuo settore? “A livello di franchisee, ho fatto moltissimi colloqui, forse più di 30 in pochi mesi, ho fatto moltissima selezione in quanto ho avuto non poche difficoltà a trovare persone in gamba che volessero in primis abbracciare il progetto a livello empatico e non solo vedendolo come un business. Essendo un lavoro completamente fuori da ogni standard ho dovuto decidere con il cuore chi potesse entrare a far parte di Wedding Dog Sitter, rinunciando a monetizzare nell’immediato. Ma sono sicura al 100% che mi pagherà nel lungo termine”.

Chi è Carolina: Carolina Casolo, ovvero #carolinaconsulente, è una consulente un po’ atipica, che ama poter assistere aziende o persone fisiche che iniziano una propria attività seguendo un sogno, fornendo punti di vista differenti e trovando soluzioni innovative per rispondere alle sempre più particolari esigenze dei clienti. Ecco da dove è nato il suo interesse per il settore del wedding e in particolare per le startup. È la founder di #giovaniconlapiva, la società di servizi e consulenze dedicata ai giovani under 35 che si approcciano al lavoro autonomo.
[Grazie a Rachele Mandarano per la collaborazione]
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