Crisi. Ultimamente ne sentiamo parlare sempre più spesso, peccato che questo ultimamente duri ormai da quasi dieci anni. C’è una crisi generale: a livello sociale, economico, politico, religioso, filosofico e di riverbero, c’è una crisi anche in noi. E tra di noi. Il buon Morgan ai tempi dei Bluvertigo (e quando ancora aveva una voce) cantava che “una crisi c’è sempre ogni volta che qualcosa non va”. Assunto banale ma non scontato.
Perché una crisi può arrivare all’improvviso, quando meno te l’aspetti, ma non è mai subdola o non annunciata, delle avvisaglie te le dà sempre. Può arrivare quando una storia è ben avviata o quando è appena al principio, ma in ambedue i casi mette alla prova. Una crisi è il termometro per misurare la qualità di un rapporto: una crisi superata è sinonimo di un rapporto sano e solido, una crisi ancora in corso è sinonimo che non si è ancora trovato il modo giusto per superarla, che bisogna lavorarci ancora, molte crisi è sinonimo che o si mette in discussione tutto quanto e che forse l’altro (o noi) non ci vanno così a genio come vorremmo farci credere, zero crisi è sinonimo che non ci si parla, o non ci si conosce.
Ho un’amica che è in crisi: insieme da poco, dopo vari tira e molla, lui sta vivendo una crisi personale e questa cosa si riflette giocoforza sulla relazione, messa in discussione alle fondamenta. “Tu meriti di più”, “Cosa ci stai a fare con me?”, “Forse è meglio chiuderla qui”: chi di noi non ha insicurezze che riversa inevitabilmente sull’altro e sul noi? Rassicurarlo non basta, bisognerebbe prendere tutto l’amore che si ha e provare a farlo bastare per entrambi. Ma se questo amore è appena all’inizio, è ancora acerbo? “Non me l’aspettavo subito, così… Non ero pronta, mi sono spaventata”. Non ce la si aspetta mai, una crisi, nemmeno dopo vent’anni di matrimonio. Ma capita. “Aver paura è normale, ma il punto è uno solo: sei innamorata? Perché è solo quello che fa la differenza, ciò che ti fa superare una, cento, mille crisi oppure no…”. “Sì, all’inizio sì, quando non vedevo l’ora di sentirlo, di vederlo, le cene, le uscite… Ma ora, non so, ho paura”. Quando tutto sembrava un gioco, perché è così che nasce un amore.
Ma è dopo che si capisce se si è rimasti in superficie o se si è avuto il coraggio di andare a fondo. È dopo che si realizza se davvero lui è tutto quello che vogliamo per diventare noi, nonostante le sue insicurezze. È dopo che capiamo se il nostro è un amore che può bastare per entrambi, quando dall’altra parte ci sarà scarsa presenza e lucidità. Forse è capitata troppo presto, ma sarebbe potuta capitare anche tra tre anni e avere lo stesso effetto travolgente. Perché se manca la cura, il rimedio, davvero pronti a una crisi non lo si è mai. Perché se manca l’amore, manca la forza per far sì che torni tutto spensierato e senza una nuvola. Proprio come all’inizio, quand’era tutto un gioco.
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