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dicembre 6, 2020

Io sono il Natale

  • Strettamente personale

Sapete come si fa a scacciare un pensiero brutto? Semplice, con un pensiero bello. Spesso ci crogioliamo nel dolore, perché amiamo poter lamentarci di quanto sia meschina la nostra vita, senza poi in realtà far nulla per cambiarla davvero.

Oggi era il 6. Ma non un 6 qualunque. Il 6 di dicembre, il tuo mese, il nostro mese. Un anno dacché Shibu ha rischiato di morire, 4 mesi dacché tu sei morto. Davvero. A volte mi sveglio e mi dico: tra poco si sveglierà anche lui. Ma quel momento non arriva mai.

Sai, quaggiù stanno cercando di rubarci il Natale in nome di un bene superiore. Ma in questo momento il mio bene superiore sarebbe avere qui con me la mia famiglia, che sei tu. Che eri tu.

Oggi avremmo fatto l’albero e il presepe insieme. C’è stato un momento in cui mi son detta: “Non farlo, non hai nessun cazzo di motivo per farlo”. Ma poi oggi, un richiamo fortissimo. Ho acceso la playlist con le canzoncine sceme. Ho tirato fuori l’albero dalla cantina e ho appeso le nostre palle, una a una. Avevano addosso il tuo profumo. Ho fatto il presepe sulla mensola in alto, così le bimbe non ce lo distruggono. Poi ho messo le lucine, in tutto il salotto, tanto che sembra il Terminal 1 di Malpensa ai tempi belli. Poi ho acceso il camino, come facevi tu. Perché mi rendeva felice, perché faceva Natale. Mi son fatta la cioccolata calda, mi son seduta accanto al camino e mi son goduta quel piccolo attimo di felicità. Densa, rotonda, piena. La sera mi son cucinata la griscia, quella con i prodotti che faccio arrivare direttamente da Amatrice. Piaceva tanto anche a te, che non amavi questi piatti così… ricchi.
Poi mi son seduta sul divano, mi son guardata intorno e mi son detta: “Questo è il paradiso”. Ma tu non ci sei, qui siamo in prigione, la gente è arrabbiata e muore. Dentro ho l’inferno. E l’inverno. Eppure.

La vita ha provato a rubarmi il Natale, ma il Natale non è un periodo dell’anno, è uno stato d’animo. E il mio non l’avrà mai. Oggi e sempre, non posso vivere fuori dal mio cuore. Oggi e sempre, scelgo di essere felice.

Casa FavoLosa famiglia favolosa felicità insegnamenti Natale riflessioni ti amo un altro giorno insieme x force per sempre
by Francesca Favotto | no comment
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Chi sono

"...Non è Francesca", recita la canzone di Battisti. E invece sì, son proprio io.
Nasco a metà degli anni Ottanta, la settimana in cui i Dire Straits dominavano le classifiche mondiali con il loro successo ‘Money for nothing’, sotto il segno della Bilancia, ascendente Leone. Determinata e tenace, innamorata della vita e del bello, appassionata di musica fino al midollo (grazie ai Dire Straits nel mio trigono), sin da piccola preferisco i temi di italiano alle equazioni di algebra, inclinazione che mi porta a intraprendere studi a carattere umanistico. Linguista per necessità, ma giornalista per passione, ben presto scopro quant’è bello e divertente girare come una trottola in cerca di notizie. La serie tv ‘Sex and the city’ dà il colpo di grazia al mio destino: la vita di Carrie Bradshaw è troppo bella per non provare a realizzarla!

Un’insana passione per lo shopping unita alla curiosità per il fashion biz mi aiutano quindi a ‘masterizzarmi’ in Giornalismo di Moda, titolo che mi apre la strada in un settore pieno di sogni e di amore: quello del matrimonio! Fidanzata da quindici anni, cerco di apprendere più nozioni possibili sull’argomento, applicandole nella vita a due. A un rimpianto preferisco un rimorso, a un muso lungo un sorriso, al bicchiere mezzo vuoto sempre quello mezzo pieno, a una vita senza sogni per paura di non riuscire ad avverarli, ne preferisco una piena di cicatrici e sudore nel tentativo di esaudirli. Sognavo la vita di Carrie… e intanto non mi accorgevo che la mia è pure meglio.

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