Estate 2006. “Mi spiace, ma se non lo operate subito, non supera le due settimane. E dopo comunque non è detto che vada avanti per molto”. Capodanno 2008. “Dev’essere operato d’urgenza. Ai 30 anni? Non sappiamo se arriverà…”. Primavera 2013. “Non so se arriverai ai 50 anni, noi ci proviamo”. È una vita che ti marchiano a fuoco con la data di scadenza, nemmeno fossi uno yogurt. È una vita che mandi a fanculo come il peggiore dei rompicoglioni tutti i pronostici. Ai 30 non ci dovevi arrivare, siamo quasi ai 40. Non so cosa ci riserverà il futuro, ma so cosa mi ha insegnato il passato: a me che non amo festeggiare il mio compleanno, mi hai insegnato invece che ogni anno conquistato è un anno di vita in più. Non so se ai 50 ci arriveremo – ma a dirla tutta, non so nemmeno se ci arriverò io -, però so che non ho più paura di morire,…
Tag Of ti amo
Io credo nelle fate, lo giuro, lo giuro
Voi credete nella fatina magica? Lasciate che vi racconti una storia. “Cosa facciamo stasera?”. “Possiamo andare al cinema, se ti va”. “Sììì, così non è più il mio giorno spreferito”. Dopo cena. “Ma sai che secondo me possiamo rimanere a casa? È bello con l’albero acceso e il plaid e il pigiamino…”. “Vuoi che ti accenda il camino?”. “Sì, sarebbe uno dei miei sogni da esaudire…”. “Bimba sogna, Bimba ha”. Ecco fatta la magia.…
Come sul Titanic
Voi lo sapete che cos’è l’amore? Lasciate che vi racconti una storia. M. è sposata da 37 anni e qualche anno fa suo marito è stato paralizzato da un aneurisma, che l’ha costretto su una sedia a rotelle. Qualche anno fa, il loro paese è stato stravolto dal sisma. In piena notte una violenta scossa ha sballottato le mura della loro casa. “All’1 c’è stata una prima avvisaglia, ma poi alle 4 il finimondo. Le mura si muovevano visibilmente. In preda al panico, sono corsa giù dalle scale e sono uscita in strada. Ma poi illogicamente ma razionalmente sono tornata in casa, su in camera. Mio marito non poteva muoversi, come potevo portarlo fuori? Così mi sono sdraiata accanto a lui e mi son detta: sarà quel che sarà“. I miei occhi si son velati. Conosco bene quella sensazione: sapere che tutto crollerà, come un castello di carte, ma avere il coraggio di rimanere a puntellare le mura con le…
La libertà di abbracciare
Teo durante le sue presentazioni abbraccia forte e a lungo tante persone. Teo frequenta spesso e da solo molte donne, per lavoro o per salute. Teo ha una sensibilità molto spiccata e particolare, che lo rende amabile, all’istante. Ieri sera mi hanno chiesto, mentre assistevo all’ennesimo abbraccio: “Ma tu non sei gelosa?”. E io: “No, per niente”. E sono sincera. Perché so che lui con quegli abbracci si ricarica di energia e felicità. Perché Teo ha gli occhi che parlano e capirei se in quegli abbracci ci investisse di più. Perché insieme abbiamo costruito tanto, tutto. E vale infinitamente di più di qualsiasi istinto o effimera affinità. Perché io in questo rapporto ho investito e sto continuando a investire tutto, e se dovesse fallire per un abbraccio andato storto, non sarebbe solo colpa sua, ma anche mia, ché avrei potuto dare di più. Perché come mi guarda lui, nessuno mai. E finché continuerà a guardarmi con quegli occhi pieni di…
Hai mangiato?
Quando sono via per lavoro e chiamo Teo per sapere come sta, la prima cosa che gli chiedo è “Hai mangiato?”. E non solo perché questa cura è molto debilitante e ha bisogno di energie, ma perché se mangia, vuol dire che ha appetito, quindi che sta bene. Oggi a mezzogiorno non aveva molta fame, essendosi svegliato tardi, così a metà pomeriggio lo vedo passare dal corridoio con del tè e dei biscotti: “Posso?”, mi chiede con occhi dolci. “Devi”. Perché se mangia vuol dire che ha appetito, quindi che sta bene. Lui è l’unico per cui potrei sperimentare in cucina, per cui mi metto a cucinare col sorriso. Perché se mangia sta bene. Perché così mangia anche il mio amore. Elsa Morante sosteneva che la più bella, la più vera, l’unica frase d’amore è: “Hai mangiato?”. Oggi il mio Amore si misura in grammi di pasta, biscotti e fettine di pollo. E va bene così.…
Tu sei la mia pace
Che belli gli anniversari di matrimonio, io mi commuovo sempre. Che belle quelle coppie che scelgono giorno dopo giorno di starsi accanto. Per 10, 25, 50, 70 anni. Oggi che tutto dura qualche anno o appena 24 ore. Che belle quelle coppie che allo scambio della pace, si danno un bacio. Come a dire: “Tu sei la mia pace”. Teo lo fa sempre, intendo il bacio, e una volta me l’ha anche detto: “Tu sei la mia pace”. Mi ci vedo ancora tra 50 anni a scambiarci la pace, in un mondo di guerre. Che belle le coppie che si amano, ma di quell’amore che resiste. E proprio per questo esiste. Grazie per l’esempio.…
Le coppie felici
Non è vero che le coppie felici sono quelle che non discutono o che non desiderano mai separarsi. Sono quelle che un giorno sì e l’altro anche vogliono mandarsi a quel paese. Ma poi gli basta guardare l’altro di soppiatto, seguire i suoi occhi tesi verso l’infinito per innamorarsi di nuovo.…
Come Benjamin Button
Tutti vivono perennemente tesi al futuro, curiosi di vedere cosa ci sarà. Anche nelle storie d’amore tutti si domandano se si ameranno ancora tra 50 anni, quando il corpo si farà grinzoso e rovinato e la mente vacillerà. Bene, noi nel futuro ci siamo già: a noi è già stata riservata la cattiva sorte in cui tutti si promettono di esserci, in un perenne vivere al contrario, come Benjamin Button. Nemmeno il tempo di capire se eravamo fatti l’uno per l’altra che il fato avverso ha bucato la clessidra, per far scorrere più velocemente il tempo che ci è stato dato insieme. È così che non abbiamo dovuto capire niente, ma solo vivere. Solo viverci. Prima della gioia, il dolore; prima della salute, la malattia; prima della buona, la cattiva sorte: come in una eterna rincorsa alla felicità, come se per noi dovesse essere un traguardo da meritare e non dato in dote come a tutte le altre coppie. Oggi…
Se stai male tu, sto male io
Quando sta male chi ami, tremi. Quando sta male chi ami, sapendo che già sta male, lontano da casa, in un Paese in cui sei straniero, muori. Letteralmente. Ieri non è stata una buona giornata. Teo non è stato per niente bene, così ci siamo dovuti fermare una notte in più in un posto che da paradiso si è presto trasformato in inferno. Perché quando sei in vacanza e va tutto bene, essere tra le montagne a respirare aria pulita ti sembra la cosa più bella, ma quando stai male e hai bisogno di aiuto, essere a 50 minuti di tornanti dall’ospedale più vicino, è la notizia che mai avresti voluto sentire. Ieri in una bettola trovata all’ultimo momento, in una fredda hall, con di fianco un karaoke che proiettava lucine sui muri e in cui vi erano dei giapponesi stonati, ho pianto le lacrime più amare della mia vita. Ho temuto di non farcela: è una vita che mi…
Ricordati di non dimenticare
Ieri era San Valentino. E non mi sono nemmeno accorta che lo fosse. Niente puzza sotto al naso, io amo festeggiare l’amore e ogni occasione che me lo ricorda è la benvenuta. Ma sono giorni che non va. Tante le cose che si accumulano, tante le cose da fare, gli scazzi sul lavoro, i clienti che non rispondono, altri che non pagano, la salute che gioca qualche scherzo. Il morale era sotto i piedi e San Valentino è passato in secondo piano. Fino a ieri sera. “Che hai?”. “Niente, mi fa male il cuore. Ho uno scompensino…”. “Uh, e quindi? E se muori?”, prendendolo in giro. “Mi dispiacerebbe. Ho vissuto tutto questo tempo, ho fatto tutto questo, solo per essere qui, con te”. Così all’improvviso, mi sono ricordata di San Valentino in extremis. Che poi San Valentino sono le cose che davvero contano, nient’altro. Che stupida a essermene dimenticata.…