È stato qualche settimana fa. È successo, così, all’improvviso. Ho aperto l’agenda, lì dove segno i regali di Natale. I primi erano sempre quelli per te. Compleanno e Natale, mi andava via la tredicesima che non ho mai avuto. Ho richiuso l’agenda con un groppo alla gola che non ti dico. Ho realizzato che non ci sarebbe stato nessun compleanno. Il Natale sì, quello arriva sempre. Ma che cazzo di Natale, però. La tredicesima che non ho mai avuto sarebbe rimasta intatta. Per chi?
Sono le 00.30 del 15 dicembre. Ho passato metà serata sul divano in silenzio a leggere un libro che mi parla di me senza di te, poi mi sono addormentata per la stanchezza, poi mi sono risvegliata di colpo e ho ricominciato a piangere, poi mi è venuto da vomitare.
Fanculo, Teo. Non avevi alcun diritto di lasciarmi sola, non dopo avermi illusa che non l’avresti mai fatto. Mi avevi promesso che saresti guarito, che saremmo stati felici. Ora tu lo sei. Ma io? Chi cazzo mi abbraccia di notte quando ho freddo? Chi asciuga le mie lacrime? Chi mi ascolta, quando ho bisogno di essere fragile? Chi mi impacchetterà i regali? Chi mi cucinerà gli hamburger? Chi indosserà con me il maglione brutto di Natale, baciandomi sotto l’albero? Chi mi bacerà e basta?
Ho 35 anni e tutto c’è da fare. E tutto sto già facendo. Ma mi sento come Benjamin Button: una vecchia di 95 anni che sta vivendo al contrario. Devo solo intercettare chi non si spaventerà di fronte alla mia esistenza anomala.
A quest’ora ti avrei dato il mio regalo di compleanno, adesso staremmo facendo l’amore. E invece sono qui, che fisso quelle cazzo di lucine sull’albero e sento che mi è stato tolto tanto. Sto aspettando la mia ricompensa, Teo. Converrai con me che questo giro per il tuo compleanno il regalo me lo farai tu. Intanto la tua tredicesima la spenderò per me, se non ti dispiace.
Fossimo stati nel mondo di prima, stasera avrei organizzato una specie di fiaccolata in tuo onore e lanciando nell’aria le lanterne cinesi, avrei fatto partire “Anima fragile” di Vasco Rossi: “E la vita continua, anche senza di noi…”. Già, continua.
Fanculo Teo, buon compleanno. Ti amerò per sempre. Sperando che sto per sempre non mi fotta.
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