A.T. e d.T. Ante tumore e dopo tumore: così si suddivide la vita di J, e così era la vita tua. Uno spartiacque ingombrante, così grande che era impossibile da non tenerne conto. Un punto di non ritorno, un Hiroshima, un 11 settembre.
Dicevi sempre che il tumore ti aveva spinto a diventare l’uomo che desideravi e che ti piaceva quello che vedevi. E piaceva tanto anche a me, al punto che è stato difficilissimo separarmene. L’uomo che eri, la presenza che sei, è ingombrante, un punto di non ritorno, un Hiroshima, un 11 settembre.
Non ho timore nel dire che la mia vita si divide in un a.T. e un d.T.: ante Teo e dopo Teo. Ora tu non ci sei più e io devo andare avanti. Così ti ho lasciato andare, non perché tu non faccia più parte di me o non mi serva più, ma perché ora devo disegnare un nuovo percorso che sia solo mio.
Con un rituale di benedizione ti ho lasciato andare: le fiamme hanno trasformato il bene che tu eri nel potere che sarai. Intanto le mie lacrime hanno purificato il passaggio. “Quello che tu desideri per te, consideralo già fatto. Questo momento è una svolta”, mi è stato detto, mentre il tuo nome veniva scolpito sul mio cuore.
Per ricordarmi chi sei stato per me, ma soprattutto per concedermi di essere libera da qui in poi. Ma l’Amore che c’è stato ti ha già scolpito nella mia anima e credo che da lì non te ne andrai mai. Certe cose, che lo vogliamo o no, rimangono per sempre. E io sono molto fortunata che il mio per sempre sia tu.
No Comment