Sono le 18.30 dell’antivigilia e sono ancora al pc a lavorare. È stata una giornata di imprevisti da risolvere, di telefonate non risposte, di lavori monotoni, così come nelle ultime settimane. Niente a che fare con il Natale, insomma. Eppure. Proprio oggi ragionavo sulla magia di questo periodo: le luci accese, il camino che riscalda la casa, i regali sotto l’albero, le musichette che riempiono l’aria di gioia… Sembra facile vedere la magia, eppure tanti sono ciechi a questo richiamo. Perché forse non basta. Non basta cercare di crearla, la magia bisogna averla dentro nel cuore. E se il cuore è schiacciato da un macigno che ne rallenta il battito? Allora bisognerà volerlo un po’ di più.
Oggi una mia amica mi scriveva che anche quest’anno il Natale non lo sente perché ha il cuore pesante. Non può immaginare quanto la capisco: il mio cuore ultimamente è affaticato e mezzo azzoppato dalle mille preoccupazioni, eppure proprio questo mi ha spinto a cercare nel Natale un motivo in più per essere felice. E non erano le luci, le canzoncine o i regali in arrivo: sono proprio i sorrisi che nonostante tutto riesco a procurare ciò che mi dà più gioia. Cercare di esserci, e in modo propositivo ed entusiasta, per non perdermi nemmeno un istante di vita.
Perché questa credo sia alla fine la lezione del Natale: ricordarci che abbiamo un motivo per essere felici sempre, nonostante le difficoltà e le preoccupazioni; che non basta una lucina accesa per dare calore, ma che può aiutare; che bisogna saper attendere per le cose belle, ma che alla fine ripagano di ogni sacrificio; che dobbiamo sforzarci di essere leggeri e migliori del giorno precedente tutto l’anno: solo così riusciremo a sentire il Natale quando arriva. Avere il cuore acceso: ecco cosa fa la differenza, a Natale e tutto l’anno.
Buon Natale e buon 2017!

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