Amore e soldi. Sentimento contro o a braccetto con il materialismo? L’altra settimana mi è capitato di postare su Facebook una dichiarazione fatta da Brad Pitt riguardo sua moglie, la bellissima Angelina, dove raccontava del periodo in cui lei si ammalò di depressione e di come lui, per salvare lei e il loro rapporto, ha cominciato a prendersi cura di lei, coccolandola, facendola sentire importante, come se fosse il suo primo pensiero la mattina e l’ultimo la sera. Conclusione: lei è rifiorita e ha ripreso ad amarlo anche più di prima. La cosa ha scatenato – con mia grande sorpresa – un dibattito acceso in Rete: da una parte, i sostenitori di Brad, per lo più donne e qualche uomo innamorato, suppongo, che gli davano ragione e lo ammiravano per quanto ha fatto; dall’altra, coloro che ritenevano ingiusto che una persona fortunata come Angelina potesse ammalarsi e che per Brad certamente è stato facile prendersi cura di lei, visto il cospicuo conto in banca.
Questa cosa mi ha dato da riflettere e ho lasciato sedimentare in me i pensieri, prima di scrivere questo post, un po’ perché ho avuto problemi con la pubblicazione sul blog, un po’ perché sono stata molto presa in redazione e un po’ anche per vedere come la questione sarebbe andata avanti.
Mi sono trovata a chiedermi: ma l’amore ha prezzo? Ovvero, si può comprare? Certamente sì, se come molti hanno scritto, Angelina ha continuato a stare con Brad solo perché lui poteva permettersi di regalarle una catenina d’oro firmata Chopard, piuttosto che quella comprata sul lungomare di Riccione. Ma allora si tratta ancora di amore o è solo opportunismo? In quest’epoca di grande precariato lavorativo, ma anche sentimentale e psicologico, dove basta un niente per perdere tutto, dove se non appari non sei, siamo arrivati a commisurare la nostra capacità di amare in base al conto in banca. Non posso permettermi di regalarti quell’anello, quindi non ci sposiamo; non posso portarti alle Maldive in vacanza, quindi mi amerai di sicuro di meno; Brad può comprare tutto quello che vuole ad Angelina, quindi perché lei non dovrebbe amarlo? Ma non funziona così. Io stessa mi rendo conto che il precariato sta condizionando la mia, la nostra volontà di metter su casa e famiglia, perché senza una stabilità economica dove vuoi andare? Ma mi rendo conto che è ora di prender coraggio e di lanciarsi, perché la felicità è il premio di chi non ha paura di rischiare e di ascoltarsi dentro. Del resto, ho avuto i miei nonni come esempio: entrambi figli di contadini, dopo la guerra si sposarono senza avere niente e hanno allevato una famiglia numerosa, senza far mancare nulla ai propri figli. Ed erano felici. E sono arrivati a 80 anni ancora innamorati, con mio nonno che nel sonno, cantava le serenate a sua moglie.
L’amore non è questione di soldi. Che questa cosa l’abbia detta davvero Brad oppure un comune Marco Rossi, non fa differenza. L’amore sta nelle piccole cose, nel prendersi cura dell’altro, perché lo si è scelto e non perché ce lo si può permettere. È dichiarare all’altro ogni singolo giorno che è la persona più importante nella nostra vita e che non c’è malattia, non c’è povertà che possa distogliere il mio sguardo da lui. Con Teo le ho vissute tutte queste situazioni e vi posso assicurare che i soldi non hanno minimamente influito sulla nostra relazione. Gli ho stretto la mano quand’era in ospedale, quando era pelle e ossa, quando la malattia è tornata – una, due, tutte le volte. L’ho fatto sentire l’uomo più bello del mondo, anche quando gli si contavano le costole. Gli ho regalato brioche per la colazione, fiori di campo e libri per il suo lavoro (costo totale: forse 10 euro?) per invogliarlo a non mollare mai. E gli ho fatto capire con ogni mio gesto, con ogni mio pensiero, che quello che voglio da lui è che ci concentri su se stesso per stare bene per sempre, e che voglio un figlio da lui, un giorno, con calma. Eppure io non sono Angelina, lui non è Brad, insieme non facciamo un conto in banca decente, ma lo amo infinitamente e lo scelgo ogni giorno, nonostante tutte le difficoltà.
“L’amore conta, l’amore conta, conosci un altro modo per fregar la morte?”, cantava il buon Liga, e non posso che essere più d’accordo. In un’epoca in cui si conosce il prezzo di tutto, ma il valore di niente, forse dovremmo ricominciare a lavorare di più su noi stessi per spenderci come persone, senza per forza riportare tutto alla dimensione di una banconota. Noi non siamo quello che abbiamo, siamo molto di più. Ma ascoltare il nostro compagno o nostra moglie e cercare di andare davvero incontro alle sue esigenze richiede molta più fatica che portarle a casa un gioiello per comprare il suo silenzio. “Considerando che l’amore non ha prezzo, sono disposto a tutto per averne un po’, considerando che l’amore non ha prezzo, lo pagherò offrendo tutto l’amore, tutto l’amore che ho”, disse un altro poeta contemporaneo. Ma richiede impegno, mettiamolo in conto.
Sono assolutamente d’accordo! L’essere umano è molto più di ciò che possiede e che può dare in senso economico agli altri. Non stimo affatto la coppia Jolie-Pitt come personaggi pubblici, per quel loro circondarsi di figli adottivi di tutti i colori (sembra una pubblicità Benetton) che pare tanto una ostentazione e una strumentalizzazione dei bimbi. Nella piccola città dove abito e nel mio ambiente di lavoro molte coppie sono costituite e tenute insieme dall’interesse economico e la cosa si percepisce eccome (un amore amore farlocco è sempre e solo un amore di serie b).
I soldi rendono tutto di serie B: l’amore e le persone.
Felice di trovarti d’accordo con me. Grazie di seguirmi. Un abbraccio!
Io continuo a vivere l’amore in maniera abbastanza adolescenziale. Si capisce immediatamente se un uomo vive di buoni sentimenti: sara’ umile, riservato e onesto!
Forse aver sentito come una risorsa la morale sessuale cattolica mi induce a vedere il sesso e l’amore come due facce della stessa medaglia. La passione non si costruisce a tavolino. Sono contenta di essere bigotta!
Se proprio vivi di calcolo devi mettere in conto il tradimento. Ma con gli anni anch’io potrei arrivare a tradire perche’ quando perdi il punto fermo della famiglia d’origine, perche’ mancano i genitori o non li puoi frequentare, in quel caso o hai la fortuna di avere accanto un uomo capace di amare o cominci a guardarti intorno. Il fidanzamento e’ sempre bello, anche se dura 10 anni, dopo potresti scoprire di avere accanto un iceberg e se sei una persona sensibile potresti vivere male questa distanza emotiva. Ma in linea di massima e’ la classica “cronaca di una tragedia annunciata…” Molti pensano che un sentimento unilaterale possa bastare a tenere in piedi un rapporto! Durante il fidanzamento ci sara’ sempre una piccola mancanza di rispetto! Non si deve subire mai… Se impariamo a rispettarci nessuno ci deludera’ perche’ diventa piccolo piccolo e … Ciao!
Sempre puntuale nei tuoi commenti… Grazie Rossella, mi fanno molto piacere! 😉 Un abbraccio