Mi manca andare a fare la spesa nel mio supermercato preferito, perdendomi tra le corsie e i miei pensieri.
Mi manca il mio papà, non lo vedo da quasi un mese. Così come mia mamma e mia sorella, anche se le ho potute salutare da lontano una settimana fa. Ho una paura fottuta che possa succedere loro qualcosa, perché non potrei prendermi cura di loro. Ma non ci penso, se no non vivo.
Mi manca la cena a casa dei miei il martedì sera a base di bresaola e insalata.
Mi mancano gli allenamenti, le mie compagne di squadra.
Mi mancano i miei alunni, le nostre lezioni a base di fiabe e giornalismo.
Mi manca la domenica mattina, con la messa e l’aperitivo con gli amici.
Mi manca Milano, le colazioni e i pranzi con le colleghe-amiche, gli appuntamenti di lavoro, gli eventi, le conferenze, i corsi, gli aperitivi, le mostre.
Mi manca uscire quelle rare volte con Matteo, i nostri hamburger e il nostro cinema o le nostre colazioni in paese.
Mi manca Sotto il Monte e i nostri weekend da Umberto e Lucy. Questi mi mancano come l’aria.
Mi mancano le serate giochi in scatola con gli amici, una pizza e poi via, sulle ali della fantasia con Dixit o tutti investigatori con Scotland Yard.
Ho paura che ogni giorno succeda qualcosa a chi amo, per questo scrivo a tutti in continuazione per sapere se stanno bene.
Ho paura per chi è solo, come mio zio Mauro: l’altra sera l’ho chiamato e lo farò anche in questi giorni. È già difficile sopportare tutto questo in famiglia, la solitudine unita alla paura può essere letale.
Sono tante le cose di cui ho paura e che mi mancano. Ma questo periodo di reclusione forzata mi sta facendo riscoprire tante cose di cui mi ero dimenticata. Cosicché quando tutto questo sarà finito e potrò recuperare tutto quello che mi manca, sarò finalmente intera.
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