Ho cercato stasera di leggere tutti i messaggi lasciatimi online per ricordare Matteo: saran stati circa 5 mila, senza esagerare. Fiumi di parole, gonfie di dolore e di verità.
Matteo amava parlare, ma ancor più ascoltare, e soprattutto adesso che non aveva più il dono della voce, amava non sprecare le parole. In uno dei suoi ultimi post invitava tutti alla sfida di vivere con 100 parole al giorno. Io rilancio: proviamoci con 5.
Mi rendo sempre più conto di come usiamo le parole come stampella nella vita: mandiamo avanti loro per evitare di esporci noi.
Io e Matteo abbiamo apprezzato tutte le parole e gli abbracci di conforto, ma ora è il momento della resa dei conti: parleranno i fatti.
Matteo è stato chiaro nel suo percorso nel mostrarci il senso di una vita in pienezza: ci vuole un gran coraggio a vivere davvero, due palle grosse così.
Ma abbiamo il dovere di portare avanti la sua missione: sognava un mondo pulito, buono, vero. E ci ha mostrato che non è impossibile. Forse basta solo un sorriso. E il silenzio, che consente di mettersi in ascolto.
Vi lascio dunque con due compiti: leggetevi un post di Matteo al giorno, e meditatelo nel cuore. Poi agite.
E guardatevi questo video con molta attenzione. I cinefili riconosceranno le parole di Iron Man, che lui ha fatto subito sue. Una sorta di testamento, che dobbiamo ereditare. L’ultimo Avengers si intitolava Endgame: ma per noi non è affatto la fine dei giochi. È solo l’inizio.
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