Amore mio immenso, anche oggi ci hai fatto un regalo: il dono di stare insieme, quando non era affatto scontato. Ma tu poco prima di andartene, mi avevi fatto comprare 200 euro di carne per fare una grande grigliata, e così è stato. Ti sarebbero piaciute un sacco le costine del Cornetti, adoravi la loro carne. Poi abbiamo fatto una passeggiata nelle nostre campagne, ai tuoi, ai nostri posti. Ci tenevo tanto, per me è stato una sorta di pellegrinaggio. Ho tinto di giallo anche quei sentieri, perché chi ci passa non si perda. E ho tinto di giallo i nostri polsi: per ricordarci che siamo tutti legati l’uno con l’altro; che siamo tutti appesi a un filo, quindi che è davvero inutile perdere istanti di vita incazzati o dietro a cose futili, e che tu sei sempre con noi, spronandoci a essere luce a nostra volta. Non è stata una semplice grigliata, ma non riesco a vivere senza immergermi…
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6 agosto, ore 13.40
Amore mio immenso, manchi da spezzare le ossa e il fiato, ma ti sento in ogni passo avanti che faccio. Perché sto già andando avanti, sai? Mi hai reso forte e consapevole oltre l’inimmaginabile, che a volte vorrei esserlo anche meno, ma sento che ci sei tu con me e non ho paura. Spiega sempre le tue grandi ali su di me, come facevi in vita con le tue lunghe braccia quando recitavi le tue meditazioni e preghiere. L’energia che hai sparso come polvere di stelle non andrà vana. Grazie del dono di te nella tua interezza – corpo, anima e spirito – che mi hai fatto. La tua anima vive in me e sento che mi sta già guarendo da dentro. [6 agosto, ore 13.40: Luce per l’eternità, Angelo per sempre]…
Fino alla fine
Amore mio bellissimo, Facebook sa essere così crudele. Ogni giorno mi propina un ricordo di noi, e io non è che non voglia ricordare, ma ora ho bisogno di capire come andare avanti. Comunque in ogni ricordo c’era molta felicità e molto, moltissimo Amore. Ma tanto. La cosa che mi dà pace è che in ogni foto, qualsiasi fosse l’anno, l’amore non accennava a diminuire, anzi. E infatti ancora adesso arde in me. Abbiamo vissuto un tempo bellissimo insieme. E anche per te, fino all’ultimo, sono stata tutta la tua vita, me l’hai detto tu. Una settimana fa, a quest’ora, ci dicevano che non c’era più nulla da fare. Che dolore ascoltare quelle parole, riferite a chi mi aveva insegnato a riuscire sempre nell’impossibile. Ma non è stata una disfatta: abbiamo affrontato anche l’ultimo pezzo di strada insieme. Tra i ricordi, stasera ho trovato questa frase attribuita a Orazio: “Ah, se una forza prematura mi strappasse violentemente proprio te, che…
C’è così tanta bellezza nel mondo
Amore mio dolcissimo, son giorni strani. Io sono strana, credo. È da domenica sera che non riesco più a piangere. Sento che sale il magone, avverto la tua mancanza, ma non riesco a liberarmi. Avrò esaurito le lacrime: quante ce ne possono stare in due occhi? In tanti si stanno preoccupando per me: mangi? Dormi? Sei stanca? Sei incazzata? Vuoi sfogarti? Vuoi maledire Dio? Quando dico che sto bene, mi guardano come fossi matta. So che la reazione che si aspettano da me è quella di una donna affranta, inconsolabile, incazzata, frustrata, ma non lo so, non lo sono. Sono immensamente triste perché tu mi manchi terribilmente, ma sono serena. Sai quella frase che tutti si tatuano: “Amore è saper lasciare andare”? Ecco, è la cosa più difficile al mondo, perché tendiamo al possesso. Ti avrei voluto tenere qui con me, ma non sarebbe stato giusto. Io ora sono felice perché tu te ne sei andato appagato, pieno di gioia,…
Il testamento di Matteo
Ho cercato stasera di leggere tutti i messaggi lasciatimi online per ricordare Matteo: saran stati circa 5 mila, senza esagerare. Fiumi di parole, gonfie di dolore e di verità. Matteo amava parlare, ma ancor più ascoltare, e soprattutto adesso che non aveva più il dono della voce, amava non sprecare le parole. In uno dei suoi ultimi post invitava tutti alla sfida di vivere con 100 parole al giorno. Io rilancio: proviamoci con 5. Mi rendo sempre più conto di come usiamo le parole come stampella nella vita: mandiamo avanti loro per evitare di esporci noi. Io e Matteo abbiamo apprezzato tutte le parole e gli abbracci di conforto, ma ora è il momento della resa dei conti: parleranno i fatti. Matteo è stato chiaro nel suo percorso nel mostrarci il senso di una vita in pienezza: ci vuole un gran coraggio a vivere davvero, due palle grosse così. Ma abbiamo il dovere di portare avanti la sua missione: sognava…
I nostri alberi gemelli
Amore mio gigante, oggi ho proprio sentito come l’esigenza di andare in un altro dei nostri posti preferiti, ai nostri alberi gemelli. Ci sono venuta con pochi nostri amici perché ho voluto portarci anche le bimbe, ma poi ho voluto restarci da sola per un po’. Sai, qui era dove sognavo che un giorno mi avresti chiesto di sposarti. Un desiderio mai esaudito, ma del quale ultimamente non mi importava più. Non perché non me ne fregasse più nulla, ma perché quando realizzi che hai già un’unione di cuore, anima e spirito come la nostra, non ti occorrono più gesti così esteriori e materiali. Ho chiuso gli occhi e ho respirato a fondo. Ecco una farfalla arancione posarsi sulla tua betulla, quella più possente. Poi ho alzato lo sguardo: il cielo non si vedeva dal tanto che le fronde dei due alberi erano intrecciate tra loro, ma i tronchi erano ben distinti e delimitavano la strada. Noi due eravamo così:…
Alla tua betulla
Amore mio infinito, quest’oggi ho voluto portare la nostra famiglia di cuore alla tua betulla, quella dove ti ritiravi a meditare con Buzz. Dovresti vedere com’è cresciuta, è diventata gigantesca. Ma tu lo sai già, tu ora la vedi dall’alto. Ti abbiamo celebrato con gioia, un picnic improvvisato, un bagno nella roggia, risate a non finire, la voglia di stare insieme e anche una preghiera. Tu eri dappertutto, ma a un certo punto ti sei manifestato sotto forma di farfalla. Arancione. Non sarà stato un caso. Così come non è stato un caso che a cena mi si sia posata addosso una libellula. Due volte. Così come a te un anno esatto fa. Per i samurai la libellula era simbolo di vittoria sul nemico, di forza e di coraggio, tanto da incidersela sull’elmo. Tu hai vinto. E nonostante in questi giorni in molti abbiano voluto sapere come tu sia morto, proprio come ne “L’ultimo samurai” da oggi in poi risponderò:…
Ciao, Amore mio
Amore mio grande e santo, è notte fonda, e dovrei dormire, ma se non faccio prima questa cosa non mi riesce di prender sonno. Sono qui rintanata nel tuo studio, seduta sul tappeto su cui dorme Nara. Qui dove plasmavi tutti i tuoi sogni, li immaginavi, li cesellavi, poi con l’argilla della forza di volontà e di un’indomita determinazione davi loro una forma e li rendevi reali. C’è una tale energia qui dentro, tutto parla di te… Appena seduta, il cuore ha iniziato a battermi all’impazzata, poi ha mancato più di un battito. Nel linguaggio morse tre puntini seguiti da sei trattini alti significano “ti amo”. Il tuo modo per parlarmi ancora. Losino, anche stavolta l’hai fatta grossa: mannaggia, guarda quanta gente c’è qui per te, un immenso mare giallo, una distesa di girasoli che guardano a te perché tu eri, anzi sei, il sole. Ma tu facevi sempre le cose in grande, non eri affatto mediocre, ma nemmeno ti…
Io ora sono Luce
“La vita di ognuno è fatta di spine: certo, non si soffre di meno a condividerle con gli altri fiori, ma almeno non si soffre più da soli”. Dal libro “Piccole fiabe per grandi guerrieri” Il nostro Matteo ora è luce: siatelo sempre anche voi.…
Un anno di Noi
Un anno fa vi abbiamo portato a casa FavoLosa. Di questi 366 giorni, c’è stato più di un momento in cui ho maledetto la decisione di prendervi con noi, ma sono stati molti di più i giorni in cui ho ringraziato il Cielo di svegliarmi al mattino e come prima cosa, vedere i vostri musetti pelosi. Siamo una famiglia sgangherata e malandata, di sicuro atipica, ma grazie che con il vostro entusiasmo e i vostri baci ci fate capire di essere la migliore che potevate sognare. Un anno di voi due: non mi ricordo nemmeno più com’era la vita di prima, come in tutte le vere storie d’amore.…