Amore mio dolcissimo, son giorni strani. Io sono strana, credo. È da domenica sera che non riesco più a piangere. Sento che sale il magone, avverto la tua mancanza, ma non riesco a liberarmi. Avrò esaurito le lacrime: quante ce ne possono stare in due occhi?
In tanti si stanno preoccupando per me: mangi? Dormi? Sei stanca? Sei incazzata? Vuoi sfogarti? Vuoi maledire Dio? Quando dico che sto bene, mi guardano come fossi matta.
So che la reazione che si aspettano da me è quella di una donna affranta, inconsolabile, incazzata, frustrata, ma non lo so, non lo sono. Sono immensamente triste perché tu mi manchi terribilmente, ma sono serena.
Sai quella frase che tutti si tatuano: “Amore è saper lasciare andare”? Ecco, è la cosa più difficile al mondo, perché tendiamo al possesso. Ti avrei voluto tenere qui con me, ma non sarebbe stato giusto.
Io ora sono felice perché tu te ne sei andato appagato, pieno di gioia, felice. E non sono nemmeno incazzata, non mi viene da dire: “Perché a me, perché a noi?”. Ho ricevuto una grazia grande: un Amore sovrabbondante in grado di darmi tutte le risposte. E queste risposte risuoneranno in ogni mia decisione da qui in poi.
Pochi giorni prima della tua partenza, hanno ridato in tv “American beauty”. Il monologo finale dice:
“Potrei essere piuttosto incazzato per quello che mi è successo, ma è difficile restare arrabbiati quando c’è tanta bellezza nel mondo. A volte è come se la vedessi tutta insieme ed è troppa. Il cuore mi si riempie come un palloncino che sta per scoppiare. E poi mi ricordo di rilassarmi, e smetto di cercare di tenermela stretta. E dopo scorre attraverso me come pioggia, e io non posso provare altro che gratitudine, per ogni singolo momento della mia stupida, piccola, vita“.
Mi hai educata alla consapevolezza con la tua sapienza, probabilmente perché mi volevi vedere così: non si può rimanere arrabbiati davanti a tanta fortuna.
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