“La costruzione di un amore | Spezza le vene delle mani | Mescola il sangue col sudore | Se te ne rimane | La costruzione di un amore | Non ripaga del dolore | È come un altare di sabbia | In riva al mare”.
L’attrice sul palco interpreta questa canzone che Ivano Fossati regalò a Mimì, il quale nonostante si sforzasse di spiegare che no, non parlava del loro amore, invece sì, dentro c’erano loro. E io piango, perché dentro ci siamo anche noi.
36 ore prima, interno giorno.
La mia ex collega mi chiede: “E quando vi sposate?”. Io: “Ah, bisogna chiedere a lui. Fosse per me…”. “Be’, sei brava a non impuntarti e a non pretenderlo…”. “E una volta che mi impunto e mi metto di traverso, che cambia?”. “Be’, ma è un tuo desiderio!”. Già, è un mio desiderio…
“E a ogni piano c’è un sorriso | Per ogni inverno da passare | A ogni piano un Paradiso | Da consumare | Dietro una porta un po’ d’amore | Per quando non ci sarà tempo di fare l’amore | Per quando vorrai buttare via | La mia sola fotografia”.
“Sì, è un mio desiderio, ma prova a ragionare: noi siamo già oltre, non siamo a quel punto morto in cui una coppia deve decidere se crescere insieme o proseguire da soli. Io ho già scelto di stargli accanto nella gioia e nel dolore, in salute e in malattia. Siamo già arrivati alle parole e ai momenti pesanti, in cui vuoi farla finita. Ma abbiamo scelto di rimanere”.
“E intanto guardo questo amore | Che si fa più vicino al cielo | Come se dopo tanto amore | Bastasse ancora il cielo | E sono qui | E mi meraviglia | Tanto da mordermi le braccia | Ma no, son proprio io | Lo specchio ha la mia faccia”.
A volte mi stupisco, se mi volto a guardare fin dove siamo arrivati. “Ti meriti un amore che sia solo gioia e salute, guarirò e poi ti sposerò”. Dicono che sia impossibile che guarisca. Ma non ho ancora visto una cosa che non sia riuscito a realizzare. Nell’amore per me ha riposto la sua speranza più grande. Il mio desiderio può aspettare.

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