Sono distrutta. Anzi, disperata. Doppiamente disperata. Desperate Housewives, una delle mie serie tv preferite, è finita. L’ultima puntata è andata in onda mercoledì scorso e il finale è stato non deludente, di più. Ecco la ragione della mia disperazione al quadrato.
Dopo Sex & The City e le quattro amiche superfashion sessopatiche di New York, ora mi abbandona anche il quartetto di casalinghe di Wisteria Lane. E le mie serate non hanno più senso di esistere. Dopo di loro, il diluvio: non mi sono più affezionata a nessuna serie, anche perché non ho più avuto il tempo di stare incollata alla tv la sera (ma questo è un altro discorso). Io sono una superfan accanita dei misteri di Wisteria Lane: ho iniziato a seguire le vicende di questo ‘tranquillo’ sobborgo di non si sa di quale città americana proprio otto anni fa, quando lo trasmettevano su Rai2. Non mi perdevo una puntata e se la perdevo, la registravo (ai tempi si usava così!). Poi, ho scoperto Santo Streaming e allora anche le mie serate fuori ne hanno beneficiato: potevo permettermi di uscire qualche volta in più, tanto poi potevo vedere le puntate perse in differita sul pc. Usanza che si è tramandata fino ai giorni nostri, quando è diventata proprio una tradizione della coppia FavoLosa, ovvero io e il mio fidanzato: una sera a settimana prendevamo il nostro computer e sul letto, sotto le copertine, ci gustavamo le tragicomiche avventure di Lynette, Bree, Susan e Gabrielle, piangendo, ridendo, tifando per l’una o per l’altra. Insomma, due pazzi.
E ora? Cosa faremo? Chi riempirà le nostre serate? Oddio, qualcosa da fare la troviamo sicuramente, però quello era un piccolo rituale di coppia, che aspettavamo con ansia di settimana in settimana per commentare e fare congetture su cosa sarebbe successo la volta dopo. Era anche un modo carino per ragionare sulla nostra storia: vedere come si evolvevano i matrimoni delle quattro protagoniste e fare un confronto con la nostra relazione. M. mi dice sempre che noi siamo come Tom e Lynette: lui, un pezzo di pane idealista e sognatore, ma anche un marito devoto e paziente e un padre premuroso e affettuoso; lei, una specie di caporal-maggiore sforna bambini (5 figli!), grande lavoratrice e supermamma, i cui due ruoli non si escludono l’un l’altro, anzi, riesce a farli entrambi egregiamente. Nella realtà, è proprio vero: io e lui siamo un po’ così, io dal piglio decisionista, workaholic, ma anche molto innamorata e lui più paziente, più buono, più idealista, più tutto. E sarebbe davvero bello se diventassimo come Tom e Lynette: il grande e unico amore della vita l’uno dell’altra, vent’anni di matrimonio, cinque figli, una forte crisi, ma poi… ci si risceglie e si diventa più forti di prima. Guardare loro nel telefilm, non lo so, mi dava la forza e la speranza di credere che un giorno anche noi saremmo diventati così, sapendo di essere già a buon punto. So che quella era finzione, ma era come credere in una favola contemporanea, la cui storia mi veniva narrata settimana per settimana.
Ora sono rimasta orfana di questo fantastico telefilm, ma so che se ne sentirò la mancanza potrò andarmi a rivedere i miei dvd delle otto serie quando vorrò, per dare anche una rispolverata al mio sogno della “casetta piena di figli con accanto il mio maritino strafigo e un lavoro appagante che mi aspetta durante la settimana”. Giusto per non farsi mancare nulla, olè.
Un appunto agli autori, però: ok, queste quattro donne in questi otto anni si sono trasformate, hanno intrapreso un percorso individuale e lavorativo che da semplici casalinghe le ha fatte diventare delle donne alle prese con il lavoro, la famiglia e altre incasinate vicissitudini. Tutto questo ha portato noi sfigatissime telespettatrici a immedesimarci e a fare il tifo per l’una o per l’altra, sognando appunto un giorno di riuscire a mantenere un’intera famiglia, solo facendo la disegnatrice di libri per bambini (Susan) o aprendo una società di catering dal nulla (Bree). Però, quando poi nel super finale ci fate vedere che Lynette diventa direttore di un’azienda a New York con superattico su Central Park, Bree governatrice del Kentucky e Gabrielle imprenditrice di abbigliamento in California, non vi sembra di stare un po’ esagerando? Va bene l’American Dream, ma c’è la crisi e i sogni vanno ridimensionati anche lì, suvvia. Avete voluto fare gli sboroni? Ok, vi perdoniamo. Basta che ci ridate le quattro casalinghe disperate. Anche in versione cinematografica. Pensateci.
Firmato: casalinga forse no, ma disperata tantissimo Franci.
Come ti capisco!!Ierei sera io e mio marito (il quale si è appassionnato quanto e più di me alla serie) abbiamo visto l’ultima puntata e mi è sembrato d’aver perduto un arto..ank’io cm te , mi sento orfana senza le loro battute travolgenti e le loro vite particolari (mio marito dice ke sn un mix tra Susan e Lynette)..anke x noi diventava occasione di confronto e riflessione sulla nostra vita di coppia e sul modo di relazionarci cn gi altri..e rivedo noi ke avvolti dal piumone ci gustavamo le puntate, scaricate da mio marito, sul mio portatile! Concordo sul finale..decisamnete orrible!!
Rivoglio le mie Desperates!
anch’io lo guardavo desperate housewives!!!di sex and the city mi e’ piaciuto un sacco il film “sex and the city 2” troppo forti,la scena in cui samantha si ritrova in mezzo agli uomini arabi nel souk di abu dhabi,con la sua borsa firmata rotta,con i suoi oggetti caduti per terra,tra cui i preservativi e urla arrabbiata e disperata :- si’ faccio sesso!!! ect!!_ e’ troppo forte!!!!!
Donnine, come vi capisco! Per me questi due quartetti di donne erano una boccata d’ossigeno alle mie serate, un’occasione per condividere interessi e opinioni con il mio moroso! Ora che sia Sex & the City e Desperate Housewives sono finiti… Come farò? Devo trovarne un’altra che le rimpiazzi, ma non sarà facile!
@elena: hai ragione, quella scena lì è stata troppo forte, da scompisciarsi! Ma il mio preferito rimane sempre il primo film, molto più romantico!
@Ariel e Elena: le vostre preferite quali erano delle protagoniste? Le mia in Desperate era Lynette (non so se si era capito dal post, eh eh! ;)), mentre invece in S&TC era Carrie per la professione, ma Charlotte per gli ideali: w il matrimonio! 😉