Matteo era testimonial Airc, il primo non guarito della storia della fondazione. Il primo che doveva portare il messaggio che una vita bella fosse possibile nonostante il cancro. L’ha fatto bene al punto che Matteo continua a essere testimonial Airc anche se non c’è più. E la cosa incredibile è che io raccolgo il suo testimone, pur non essendo malata. “Vogliamo continuare a portare la sua storia come esempio fulgido di speranza e resilienza – mi hanno detto gli amici di Airc – E allo stesso tempo, raccontare la battaglia di chi sta affianco ai malati: ti va di dar loro voce?”. È una gran bella responsabilità, perché di noi caregiver non si parla mai. Di chi sta sommessamente accanto e non può mai esternare paure e lacrime non si racconta mai. Ho detto subito di sì perché è ora di dire che i malati vivono meglio anche grazie a noi. E alla ricerca. Oggi hanno trasmesso questo nuovo video…
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Pantera nera e SuperTeo
Ti eri tatuato la Pantera nera sul braccio, perché quella notte a Torino, nel freddo dell’inverno, a vedere “Black Panther” da solo, dicevi che era stata la più bella della tua vita. Perché avevi realizzato che eri l’uomo che volevi diventare e lo sei diventato davvero. Era tra i tuoi supereroi preferiti, il primo nero. Così come amavi Deadpool, il primo e unico supereroe col cancro, ma immortale. Anche Chadwick, l’attore che ha dato il volto alla Pantera nera, non ce l’ha fatta. Cancro al colon preso troppo tardi, se ne è andato troppo presto. Come te. Anche qui però muore la persona, ma il supereroe che era rimane per sempre. Come te. Ora vi sarete incontrati nelle savane eterne. Comincia a essere un posto sicuro lassù. Non dimenticatevi di noi.…
Voglio essere leggera
Nell’armadio ho un paio di shorts e una salopette di jeans, messi una volta e poi accantonati perché non mi salivano più. Li conservavo nella speranza che mi sarebbero riandati a pennello un giorno. Li tenevo lì come monito a prendermi cura di me, senza in realtà trovare mai la spinta per farlo. Il solo fatto che fossero tra i miei pezzi preferiti non bastava come sprone. Fino a che una cinta che non si allacciava più e l’inasprirsi della malattia di Teo non mi hanno fatto scattare qualcosa. Gli ultimi mesi sono stati l’inferno: sapete, il cancro è un’enorme montagna di merda che ti piove addosso, e più cerchi di spalarla via da te, più cresce e ti sommerge. E la combo cancro più pandemia è stata un incubo. Così mentre il mio cuore e la mia testa si facevano sempre più pesanti, io ho capito che per contrasto dovevo diventare più leggera. Perché aggiungere zavorre a un’anima pesante…
Risplendo
Non vivrò fino alla vecchiaia. Spesso mi trovo a dirlo come battuta, ma non troppo. A 10 anni avevo responsabilità di una ventenne, a 20 i pensieri di una cinquantenne, a 35 le preoccupazioni che non augurerei a nessuna età. Sono sempre stata misurata, dentro le righe, responsabile. I miei coetanei mi definivano seria, in realtà volevano dire vecchia. Anche sfigata a tratti: tra le amiche non ero mai quella che spiccava, nascosta sotto maglioni lunghi, occhiali spessi e pile di libri. Ho sempre saputo contrastare però la mia serietà con la battuta pronta e una voglia innata di ridere, nonostante tutto. Infatti, ero anche quella simpatica. Simpatica, seria e un po’ sfigata: Teo mi ha sempre detto che ero bella, ma ho finito per credere alle voci dentro di me. Mi bastava essere bella per lui, ma per me? Continuava a dirmi che ero bella anche quando sono arrivata a sfiorare l’obesità. Mangiavo per lenire il dolore: prendendo i…
Nuovo nato in casa FavoLosa
Circa un anno fa abbiamo concluso il tour di “Piccole fiabe per grandi guerrieri”. Poi è stata salita, 30% di pendenza a 4000 mt d’altitudine. È mancato l’ossigeno per tutto il tragitto, letteralmente. Il tumore ha cercato di costringere Teo alla resa a più riprese, poi il Covid ha cercato di metterlo ko. Nel mentre, qualcuno ha tentato più volte di nuocere alla nostra felicità, facendo del male alle nostre cucciole. Ma Teo è ancora qui. Le nostre bimbe anche. Io mi reggo in piedi a stento per tutte le botte, ma ci sono. Oggi alle 14.30 ha suonato il campanello. Il corriere. “Il corriere a quest’ora?”. Un piego libri per Matteo Losa: “Urgente”. Lo tocco. So cos’è. Lo apriamo insieme. Eccolo. È lui. La copia staffetta del suo nuovo libro. Esiste. Esisterà. Teo ha scritto questo libro in un anno, l’anno più brutto della sua vita. Un anno è poco per scrivere un romanzo di quasi 400 pagine, tra…
Una storia coraggiosa
“Franci, ciao. Senti, il direttore vuole fare un numero tutto incentrato sul coraggio. Ti va se racconto di te e Matteo?”. Non capita mai che si parli di me, infatti inizialmente avevo capito fosse un’intervista per Teo. E invece stavolta no, sono io. Volevano parlare di me. E ho acconsentito per due motivi principalmente: il primo è che a chiedermelo è stata una collega della quale ho una stima e ammirazione immensa. Quindici anni fa, quando sognavo di fare questo mestiere, sfogliavo Elle – una delle mie riviste preferite – e quando incappavo in uno dei suoi articoli, mi soffermavo per leggerli tutti, dall’inizio alla fine, auspicando di diventare brava almeno la metà di quanto lo era (ed è) lei. Il secondo è che si parla tanto dei malati, ma poco di chi sta loro accanto. E così, eccoci qui, a doppia pagina sul numero di F in edicola questa settimana: c’è la nostra storia, che è una storia di…
Io sono quella
Quest’azalea era per Teo, è lui il testimonial di Airc. Io non sono malata di tumore. Io non sono un cazzo di nessuno. Però. Io sono quella che gli è stata accanto ogni singolo giorno di questi quasi 14 anni di calvario. Io sono quella che a ogni attesa dell’esito della tac mangia ansia e lacrime. Io sono quella che ha dormito per terra in ospedale. Io sono quella che l’ha aspettato fuori in sala d’attesa a ogni operazione. Io sono quella che la notte a ogni attacco di tosse violenta gli massaggia il cuore per calmarlo. Io sono quella che a ogni colpo di tosse corre a vedere come sta. Io sono quella in quarantena autoimposta da quasi tre mesi per evitare che ogni pericolo gli si avvicini. Io sono quella che ha messo in standby la possibilità di diventare madre, in attesa di condizioni migliori. Io sono quella che piange sotto la doccia per non farsi sentire. Io…
L’amore ti cambia gli occhi
Stanotte Teo si è messo a russare. Forte. Capita di rado, ma capita. Così l’ho toccato dentro, per farlo girare. Ma niente. Mi ha svegliata. E mi sono messa a guardarlo. Non arrabbiata ma felice. Perché significa che stava riposando – cosa molto rara, ultimamente. E soprattutto che respira. Non ce n’è: la malattia ti cambia la prospettiva. L’amore ti cambia gli occhi.…
Cammina nelle mie scarpe
Interno, notte. Io, a letto: “Certo che con sta situazione non so più nemmeno che giorno sia, domani inizia il weekend, ma non cambia nulla rispetto a questi giorni…”. Teo, serafico: “Questa è la mia vita, tutti i giorni. Capisci ora che significa?”. È difficile persino per noi che camminiamo accanto a un malato ogni giorno capire la sua condizione di prigionia. Perché sì, la malattia ti mette in catene. In questi giorni alla fatica della croce quotidiana si aggiunge anche la paura, che batte più forte del solito. Nostra, ma soprattutto di chi è più fragile. Per questo sarebbe buona cosa tacere tutti e portar rispetto. Ho sentito dire in questi giorni: “Ma sì, tanto crepano loro, gli anziani e gli ammalati…”, come fossero un peso, uno scarto. E invece se avessimo dato loro ascolto, ci avrebbero fornito tutte le risposte di cui avevamo bisogno. Perché loro sanno cosa vuol dire convivere col nemico, sanno come affrontare una crisi.…
Se ci sono limiti non è amore
“A vedere come vanno le coppie oggigiorno, la velocità con cui si tradiscono, si mollano, si stufano, son felice di essere single”, mi ha confessato una mia amica ieri sera. Io invece son felice di essere in coppia, ma felice da impazzire. Metà della mia vita l’ho passata con quest’uomo, che ha trasformato in realtà ciò che ero in potenza. Senza essere mai un limite, ma un volano della mia energia, della mia fantasia, dei miei sogni. Se volevo rischiare, mi spingeva a farlo; se volevo cambiare, mi spronava; e lo fa ancora oggi. Sono giorni questi di grandi turbamenti: qualcosa potrebbe cambiare nella mia vita, e la novità, si sa, scombussola, soprattutto in una normalità conquistata a fatica. Ebbene, non ho mai sentito Teo mettermi di fronte ai nostri, ai miei limiti: “Sei brava, sogna in grande, ce la farai. Io ti aiuterò a scegliere ciò che ti valorizza. Insieme costruiremo il nostro futuro”. Ci sono giorni in cui…