“A vedere come vanno le coppie oggigiorno, la velocità con cui si tradiscono, si mollano, si stufano, son felice di essere single”, mi ha confessato una mia amica ieri sera.
Io invece son felice di essere in coppia, ma felice da impazzire. Metà della mia vita l’ho passata con quest’uomo, che ha trasformato in realtà ciò che ero in potenza. Senza essere mai un limite, ma un volano della mia energia, della mia fantasia, dei miei sogni. Se volevo rischiare, mi spingeva a farlo; se volevo cambiare, mi spronava; e lo fa ancora oggi.
Sono giorni questi di grandi turbamenti: qualcosa potrebbe cambiare nella mia vita, e la novità, si sa, scombussola, soprattutto in una normalità conquistata a fatica. Ebbene, non ho mai sentito Teo mettermi di fronte ai nostri, ai miei limiti: “Sei brava, sogna in grande, ce la farai. Io ti aiuterò a scegliere ciò che ti valorizza. Insieme costruiremo il nostro futuro”.
Ci sono giorni in cui per cercare di dare un senso alla malattia mi dico che in qualche modo dovevamo pagare lo scotto di un amore così puro e così grande. Poi mi dico che no: una cosa così bella non si può compensare con una cosa così brutta. Una cosa così bella sarebbe stata bella a prescindere. Perché alla base c’è la fortuna di essersi trovati, e infine riconosciuti.
[Now playing: “Thank you” – Alanis Morissette]
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