Amore mio bellissimo, Facebook sa essere così crudele. Ogni giorno mi propina un ricordo di noi, e io non è che non voglia ricordare, ma ora ho bisogno di capire come andare avanti.
Comunque in ogni ricordo c’era molta felicità e molto, moltissimo Amore. Ma tanto. La cosa che mi dà pace è che in ogni foto, qualsiasi fosse l’anno, l’amore non accennava a diminuire, anzi. E infatti ancora adesso arde in me.
Abbiamo vissuto un tempo bellissimo insieme. E anche per te, fino all’ultimo, sono stata tutta la tua vita, me l’hai detto tu.
Una settimana fa, a quest’ora, ci dicevano che non c’era più nulla da fare. Che dolore ascoltare quelle parole, riferite a chi mi aveva insegnato a riuscire sempre nell’impossibile. Ma non è stata una disfatta: abbiamo affrontato anche l’ultimo pezzo di strada insieme.
Tra i ricordi, stasera ho trovato questa frase attribuita a Orazio:
“Ah, se una forza prematura mi strappasse violentemente proprio te, che sei una parte della mia anima, perché mai dovrebbe restare in vita l’altra, che non è altrettanto dolce e pura? Quel giorno tremendo le porterà alla rovina insieme. Non ho nessuna intenzione di violare il giuramento che ho pronunciato: in qualunque momento tu vorrai precedermi noi andremo insieme, per sempre insieme, pronti ad affrontare da buoni compagni di viaggio anche l’ultimo pezzo di strada”.
Non ho violato la mia promessa che ti avrei amato fino alla fine. Il problema è che il vero Amore va oltre, per sempre. Per questo, pochi credono di volerlo, ma tanti lo rifuggono: non basta tatuarsi un nome sulla pelle per amare, bisogna volerci investire il cuore. Ed essere pronti a rischiare di vedersi lacerare l’anima.
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