“Franci, mia nonna è negativa. Le hanno fatto il tampone ed è negativa. È solo bronchite normale, ora si spera le passi, ma sta bene”. Questa è una mia amica, la quale ieri mi ha confidato le sue pene per la nonna, una persona di quelle che attualmente rientrerebbe tra i “sacrificabili”. Alle sue parole ho pianto, come fosse stata la nonna mia. Ieri sera ho pregato: oltre che per Teo e la mia famiglia, anche per questa signora che nemmeno conosco. Oggi la mia amica mi ha scritto: “Io stanotte le tue preghiere le ho sentite, davvero. Mi hanno aiutato a riposare un pochino”. Ecco, credo nella scienza, ma credo anche in quell’energia positiva che pervade la nostra anima. Chiamatela Dio, aura, destino, Amore… Poco importa. Io credo che quando invii Amore, questo arriva. E cura. Ecco perché insieme con Matteo, ho avuto l’idea di lanciare un’iniziativa di speranza: due momenti a settimana – martedì e giovedì – per…
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Come stai?
Sia la nonna Isetta che la nonna Teresa avevano un’abitudine. Prendevano la rubrica del telefono, si avvicinavano al telefono a rotella, inforcavano gli occhiali e facevano il giro di telefonate ai parenti vicini e lontani per sentire come stavano. Un’abitudine ereditata dalla mia mamma e per cui la prendevo in giro. Oggi, in questa situazione d’emergenza, ho preso il cellulare e mi sono messa a chiamare: amiche, colleghe, persone che non sentivo da un po’. Ho mandato messaggi, vocali, ho fatto almeno una decina di telefonate. E solo per sapere come stavano. Solo due settimane fa avrei considerato questa giornata tempo perso; oggi invece la considero una giornata che mi ha arricchito, che mi ha lasciato qualcosa. Una mia amica, dopo il mio vocale, mi ha richiamato, dicendomi: “Ma tu hai scritto a me solo per sapere come stavo? Ma non ero abituata, nessuno l’ha mai fatto. Grazie”. Nel mondo di prima non eravamo più abituati alle cose più ovvie,…
A story about love
Io credo che nulla nella vita succeda per caso, ma che tutto contribuisca a un disegno più grande, che sul momento fatichiamo a comprendere, ma che poi presto o tardi si rivela. Per esempio, prendete me: negli ultimi mesi me ne è successa di ogni. Cani scappati e investiti, ospedale un giorno sì e un giorno sì, lavoro traballante, Teo dalla salute incerta… Ho avuto più volte la tentazione di fuggire dalla mia vita. Ma è proprio in questo periodo che mi hanno contattata per due progetti diversi, ma che hanno entrambi lo stesso minimo comun denominatore: il coraggio e l’esempio. Il primo è un’intervista che leggerete presto e che mi ha fatto Clemente Donadio per la rubrica “Storie uniche”: “Sai, sei una persona che ha qualcosa da dire e da insegnare” e io non ho potuto che acconsentire lusingata. Il secondo è la partecipazione come speaker al grande evento “A story about love”, ideato e organizzato da Elisa Mocci:…
Le cose che contano
Le cose che mi hanno svoltato la giornata, ma no che dico, la settimana, ma no che dico, la vita nell’ultimo periodo: le colleghe che si sono offerte di aiutarmi in casa o mi hanno dato una mano con il lavoro; la signora che mi ha rincuorato, dicendomi che ce la faremo, che usciremo da questo periodo nero; il nuovo responsabile che mi ha detto che sono tra le contributor più preparate e brave; l’hugo e il cinema dopo giorni difficili; la famiglia, che c’è sempre; la signora che stamattina in posta mi ha fatto i complimenti per la punta di rosa della mia borsa; il messaggio del figlio della mia amica che voleva chiedere subito a Gesù di guarire Teo; gli amici che si prendono in carico i miei compiti nell’associazione di cui facciamo parte; le telefonate sincere e affettuose da parte di colleghe che non sono più soltanto quello; gli amici che ogni giorno si fanno sentire; le…
La casa sulla roccia
Abbiamo tutti paura di invecchiare. Quando facciamo gli anni, la frase più ricorrente è: “Stavo meglio gli anni scorsi”. Gli acciacchi, la perdita di lucidità, la minor resistenza e vigore… Fa paura vedersi cambiare. Ma tu no, tu hai voglia di scoprire come sarà con i capelli bianchi e la schiena curva. Ogni volta rimproveri chi si lamenta dell’età, rispondendo: “Invecchiare è una conquista e un privilegio, ringraziate per ogni compleanno che passa”, rimettendo nella giusta prospettiva noi e le nostre inutili lamentele. Hai rimesso in carreggiata tanto di me. Ero una che pensava solo alla carriera, ma poi cosa me ne faccio di un lavoro prestigioso se non ho una famiglia dove tornare? Ero una che pensava solo ai soldi, ma poi che me ne faccio se non ho con chi condividere emozioni e ricordi? Ero una che si lamentava del tempo che scorre, ma poi ho capito che è bello svegliarsi ogni giorno più vecchi se si ha…
Accendete il Natale
Quest’anno sto faticando e non poco a sentire lo spirito del Natale, nonostante tutt’intorno sia già festa. E non perché voglia fare la bastian contrario. Ma ultimamente la vita mia e di chi amo è una strada inerpicata e faticosa, piena di rovi e pericoli. Il fatto di non sapere come arriveremo a Natale, e come lo festeggeremo, mi inquieta. Perché per me Natale son le piccole tradizioni che in questa vita abbiamo creato insieme e che la malattia sta provando a portarci via. Anche stamattina pareva cominciata nel peggiore dei modi – Nara è scappata, causando un crepacuore a me e una caduta a mio suocero -, ma poi la giornata ha preso una piega diversa, con un complimento da parte di una collega e con una mail di una persona che ha rispettato la parola data, facendomi un regalo enorme. E poi c’era il sole, dopo giorni di pioggia. E una giornata di sole non può essere una…
Il Golden Ticket di Willy Wonka
Esterno, giorno. “Guarda, guarda, la pasticceria dell’anno scorso… e vendono ancora le tavolette di Willy Wonka!”. “La compriamo, vuoi?”. “Sì, sì! Ma poi ci sarà davvero dentro il golden ticket? E chi lo vince, che vince? Che poi noi due non possiamo nemmeno più mangiarlo, il cioccolato…”. “Già! A dire il vero, quello dell’anno scorso non l’abbiamo nemmeno mai scartato per vedere se c’era il biglietto d’oro…”. “Perché non abbiamo bisogno di aprirlo per sapere che siamo già fortunati, nonostante tutto”. Bacio, mano nella mano. “Andiamo, ti amo”. “Ti amo”.…
Come musica
Avete mai sentito suonare da solo un basso? Note profonde, perforanti, apparentemente senza tonalità. E il violino? Grazioso, per carità, ma stridente. Persino la chitarra da sola perde di fascino. Ma se li unisci tutti insieme, si raggiunge la pienezza, tutto ha più senso. Sabato ho assistito al concerto estivo dell’Ente Filarmonico di Guidizzolo: una raccolta delle colonne sonore più belle di sempre, magistralmente eseguite da un’orchestra sinfonica di 90 elementi, accompagnati da soprano, coro giovanile e coro gospel. In alcuni passaggi ho faticato a trattenere le lacrime: per i ricordi, per le emozioni, per le evocazioni, per la musica nell’insieme. È incredibile come ogni strumento suoni per sé, ma in realtà va a perfezionare la melodia, e in alcune parti suona uno e un istante dopo, quello strumento si fa da parte per lasciare spazio a un altro. Così è nella vita: da soli suoniamo certo, ma la melodia non sarà mai così bella, perfetta ed emozionante come quando…
Ogni giorno è buono per festeggiare
“Hai già messo su i ceci?”. “Sì, adesso adesso. Perché?”. “Avevo voglia di uscire a pranzo. Andiamo al Punto felice?”. “Bella idea”. “Ho voglia di festeggiare, anche se non so bene cosa”. “Festeggiamo i nostri progetti, il mio contratto, il tuo sorriso, la tua bellezza, la primavera, la nostra vita insieme, il sole, la felicità. Il nostro amore”. “Giusto, andiamo”. “Ti amo”. “Ti amo”.…
La felicità della semplicità
Tanti pensano che la felicità stia a km di distanza. Che se non sono felici è perché non hanno la felicità a portata di mano. Ebbene, l’altro giorno avevo il cuore che mi scoppiava di gioia, tanto da pensare di aver vissuto la giornata perfetta. Nonostante fosse lunedì, nonostante mi sia svegliata prestissimo. Siamo andati in un liceo a parlare con degli adolescenti pieni di sogni, poi giretto nel centro di una delle mie cittadine del cuore, poi abbiamo comprato il regalo a una delle nostre più care amiche. Poi, due spaghi lungo il Naviglio, una passeggiata in mezzo alla natura, l’avvistamento di uno scoiattolo e una papera che provava a difendere il suo stagno, morsicando il calcagno di Teo. Tante risate e il sorriso di Teo, che mi ha riempito il cuore. Ero felice, a soli 5 km da casa. Perché avevo con me tutto il necessario per esserlo.…