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luglio 13, 2012

Il mio sogno più grande

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Settimana scorsa ho toccato il cielo con un dito. Sono stata in paradiso. Niente Hawaii, Bora Bora o simili, mi sono solo trasferita 5 km più in là rispetto a casa mia, a casa del mio moroso. Approfittando dell’assenza dei miei suoceri, in vacanza sulla riviera romagnola, abbiamo fatto le prove tecniche di convivenza in vista di un eventuale futuro a due e… Ed è stato dannoso, deleterio, perchè è stato troppo bello.

Ora non riesco a pensare ad altro, non riesco più a farne a meno, come un drogato in crisi d’astinenza. Sapevo già che lui è speciale, ma non fino a questo punto: un uomo che si alza solo per farvi la colazione, che cucina per voi la sera, che vi prepara l’aperitivo, che vi spina il pesce, pur di farvelo mangiare, che vi prepara la schiscetta al mattino… voi come lo definireste? Tutte queste attenzioni, questi piccoli gesti d’amore mi facevano venir voglia di lavare i piatti, rifare il letto, riassettare il salotto, seppure stessi svenendo dalla stanchezza. E così ho pensato, che bello sarebbe iniziare una vita tutta nostra, in cui tornare a casa e trovarti lui sulla porta, che ti dice “Ciao amore!”, in cui ci si trova a tavola per raccontarsi la giornata, in cui ci si accoccola sul divano, guardando un qualsiasi film che la tv propone… quelle cose che fanno tanto casa, tanto famiglia! In una settimana, è vero, abbiamo vissuto solo il meglio di quella che chiamano ‘vita a due’: niente bollette da pagare, niente rata del mutuo, niente bambini urlanti nel cuore della notte, niente diverbi con suocere o cognati vari… però è anche vero che chi va d’accordo un giorno, va d’accordo due, tre, una settimana, un mese, una vita intera!

Mi sento pronta per accogliere definitivamente un’altra persona nella mia vita, nella mia quotidianità: pronta a lavare i panni di un altro, a stirare le sue camicie, a lasciargli il primo turno per la doccia, ad arrivare a casa stanca morta la sera e a preparare la cena, a portare fuori il cane se lui ha mal di testa, a rinunciare all’aria condizionata anche se si muore dal caldo perché lui non la sopporta… a diventare una donna.

Troppo spesso ho sentito politici pressappochisti o superficiali definire noi giovani dei ‘bamboccioni’ o dei fannulloni, buoni solo a reclamare diritti, a farsi mantenere da mamma e papà e a non farsi in quattro per ottenere quello che chiediamo, ma questo è solo quello che vogliono vedere loro. Io vedo amici che lavorano dalla mattina alla sera sottopagati pur di pagare il mutuo della loro indipendenza, vedo amici che si sono sposati nonostante la precarietà e nonostante le condizioni avverse in cui è l’economia, per l’impellenza di proseguire il cammino della vita insieme. Io vedo me stessa lottare e farmi davvero in quattro, pur di ottenere condizioni lavorative migliori e poter aspirare a quella stabilità, che un tempo per i nostri genitori era la normalità.

Il momento più bello della giornata per me era tornare a casa e ricevere il suo bacio di bentornata e non vedo l’ora di riviverlo il prima possibile. Perchè il mio sogno più grande non sta racchiuso in soldi e case, ma nel privilegio dei piccoli gesti quotidiani condivisi con coloro che amo.

convivenza Matrimonio politici sogno
by Francesca Favotto | 4 comments
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4 Comments

  1. L. says:

    Un sogno, un bellissimo sogno per tante e la realtà per te Francy. Siete stupendi. Per voi un mondo di felicità! tvb

    11 anni ago · Rispondi
  2. Rossella says:

    Un pezzo molto bello! Forse per scriverlo basta aver conosciuto la persona giusta: quella del cuore. In realtà io non mi metterei un estraneo in casa pur amandolo: è necessario capire quanto pesa quell’amore che ci unisce. Per convivere nel matrimonio, inteso come vincolo indisolubile, ci si deve corrispondere nel sentimento in maniera perfetta. Altrimenti il rischio è quello che la tua intimità finisca per essere sbandierata ai quattro venti e tu ti possa ritrovare come oggetto di conversazioni sterili, dove cui gente frustrata ha bisogno di un passatempo, di dubbio gusto, per portare avanti un altro giorno della sua misera vita. Non vorrei essere il pagliaccio di nessuno.

    11 anni ago · Rispondi
  3. Ylenia says:

    Concordo pienamente, io sto per cambiare anche stato pur di stare con lui.. abbiamo passato lo scorso mese 6 settimane insieme, due delle quali da soli ed e’ stata la conferma che ci completiamo. A ottobre quindi avremo la nostra casa, magari con qualche sacrificio, ma sappiamo che la scelta e’ assolutamente giusta! 🙂

    11 anni ago · Rispondi
  4. Francesca Favotto says:

    @L.: grazie mille, love you!
    @Rossella: Esatto, conoscere la persona giusta è il segreto. E fregarsene però di quello che potrebbe pensare la gente, concentrandosi invece sul vivere il rapporto stesso.
    @Ylenia: in bocca al lupo! Vivere l’amore della vita è una grande benedizione. Buona vita!

    11 anni ago · Rispondi

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Chi sono

"...Non è Francesca", recita la canzone di Battisti. E invece sì, son proprio io.
Nasco a metà degli anni Ottanta, la settimana in cui i Dire Straits dominavano le classifiche mondiali con il loro successo ‘Money for nothing’, sotto il segno della Bilancia, ascendente Leone. Determinata e tenace, innamorata della vita e del bello, appassionata di musica fino al midollo (grazie ai Dire Straits nel mio trigono), sin da piccola preferisco i temi di italiano alle equazioni di algebra, inclinazione che mi porta a intraprendere studi a carattere umanistico. Linguista per necessità, ma giornalista per passione, ben presto scopro quant’è bello e divertente girare come una trottola in cerca di notizie. La serie tv ‘Sex and the city’ dà il colpo di grazia al mio destino: la vita di Carrie Bradshaw è troppo bella per non provare a realizzarla!

Un’insana passione per lo shopping unita alla curiosità per il fashion biz mi aiutano quindi a ‘masterizzarmi’ in Giornalismo di Moda, titolo che mi apre la strada in un settore pieno di sogni e di amore: quello del matrimonio! Fidanzata da quindici anni, cerco di apprendere più nozioni possibili sull’argomento, applicandole nella vita a due. A un rimpianto preferisco un rimorso, a un muso lungo un sorriso, al bicchiere mezzo vuoto sempre quello mezzo pieno, a una vita senza sogni per paura di non riuscire ad avverarli, ne preferisco una piena di cicatrici e sudore nel tentativo di esaudirli. Sognavo la vita di Carrie… e intanto non mi accorgevo che la mia è pure meglio.

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