“Non è più baci sotto il portone,
non è più l’estasi del primo giorno,
è una mano sugli occhi prima del sonno.
È questo che sei per me”.
Niccolò Fabi
L’amore è complicato. Un vero casino. A tratti una merda. Più sacrifici che soddisfazioni. Non sto parlando dell’innamoramento, no. L’amore è un’altra cosa.
È quando il giorno prima lo vorresti picchiare e quello dopo non potresti vivere senza; è quando piangi tutto il giorno e hai gli occhi talmente gonfi da bruciare, ma poi lo vedi e tutto passa; è quando ti giri e ti rendi conto che avete costruito tanto insieme, nonostante ogni giorno sembra che no; è qualcosa che ha a che fare con la pazienza e la lungimiranza e l’aspettare qualcosa che, quando arriva, no, non si esaurisce l’entusiasmo; è quando maledici il giorno che l’hai incontrato perchè mannaggialcazzo, io avevo dei sogni – l’abito bianco, la staccionata bianca, due bambini, un cane – e ora mi ritrovo con la staccionata sì, il cane sì, l’amore sì e un cancro bastardo e la chemio tutti i giorni, ma forse adesso ho anche di più; è quando, cazzo, abbiamo più problemi noi da risolvere che i bambini alle elementari, ma non riusciamo a non sorridere; è quando sai che da un momento all’altro potresti perdere tutto, e hai paura, ma tanta eh, ma te ne fotti, perchè sai che la tua vita senza sì, forse sarebbe più lineare, meno complessa, ma che te ne fai di tutte quelle certezze, se non hai i suoi occhi che ti guardano come il primo giorno? È mettersi in gioco in continuazione, anche quando non hai voglia di scendere in campo.
L’amore è davvero davvero desiderare la sua felicità perchè sia anche la tua: come quando oggi in macchina, io alla guida lui lato passeggero, mi giro verso di lui, finestrino aperto, capelli nel vento, un sorriso gigante, gli occhi verso il futuro. L’altro ieri volevo ammazzarlo, oggi mi sono pentita di aver sprecato un giorno della mia, della nostra vita, odiandolo.
L’amore è perdonarsi in nome della felicità.
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