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gennaio 1, 2021

Fame di vita

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Ad aprirmi i barattoli e i vasetti da sola. Che devo sempre portarmi il cellulare appresso in casa, perché se mi faccio male potrei rimanere lì senza che nessuno se ne accorga. Che son caduta dal duecentesimo piano, come il Falling Man delle Twin Towers, ma io sono ancora viva. Che se mi schianto dal 50esimo, chi se ne fotte. Che è bello dire no quando non voglio qualcosa. Che la tua assenza non è più mancanza, ma presenza. A ballare quando ne ho voglia e a cantare a squarciagola e a urlare vaffanculo dal balcone quando è giusto per me. Che non pensavo potessero mancarmi così tanto i concerti. E gli abbracci. E i baci. E il sesso. Oh sì, anche il sesso. Che l’amore che mi faccio spesso ha a che fare con il corpo, ma sempre ha a che fare con la mia mente. Che gli orgasmi più belli li ho provati con le parole: lette, ascoltate, cantate, ballate. Sussurrate. Mantenute. Che le persone che ti amano davvero non sbagliano i regali a Natale. Che leggere un libro per me rimane uno dei piaceri più sottili. Che ballare fino a sputare l’anima è liberatorio. Che la prima cosa che farò appena si potrà sarà preparare lo zaino e partire. Che ho voglia di provare che effetto mi fa volare. O affidare la mia vita a qualcun altro, io che ho sempre avuto il controllo su tutto. Che ho già perso il controllo da mo’ e che ho voglia di perderlo del tutto. Che sono ancora qui, con il cuore sulla pelle, che se mi sfiori lo puoi sentire battere, e negli occhi, che se li guardi, ci vedi quello che non riesco a nascondere. Che ho voglia di sincerità, di verità. Che le persone sono il vero regalo. Che se lascio andare, creo spazio per cose nuove. Che se mando segnali, l’universo mi risponde. Che i sogni è meglio scriverli verde su bianco perché così li realizzi meglio. Che non so stare ferma, ma non vago senza meta. Che non sono per tutti, e che le mie fragilità meritano di vederle in pochi. Che non ho il cuore anestetizzato, impietrito. Che il dolore mi ha plasmato, ma non mi ha vinta. Che ho la vita che mi scappa tra le dita, ma che son stata brava a non sprecarla. Che non voglio più trattenere: quello che ho nella pancia e nel cuore io te lo devo dire e dare. Che a vivere così ci si brucia, ma mi arde la vita.

Ecco ciò che ho imparato da questo 2020, che ringrazio con tutta me stessa per avermi restituita. “Tu riesci a tenere alzate le persone di notte ad aver fame di vita”, così mi hanno descritta. Ecco, vi auguro la stessa cosa. E auguro a me stessa di avere al mio fianco qualcuno che voglia bruciare con la stessa intensità. Tutta la notte. Tutta la vita.

2021 buon 2021 buon tutto buon viaggio buona vita consapevolezza eternamente grata felicità gratitudine grazie questa è la mia vita questa sono io solo cose belle
by Francesca Favotto | no comment
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Chi sono

"...Non è Francesca", recita la canzone di Battisti. E invece sì, son proprio io.
Nasco a metà degli anni Ottanta, la settimana in cui i Dire Straits dominavano le classifiche mondiali con il loro successo ‘Money for nothing’, sotto il segno della Bilancia, ascendente Leone. Determinata e tenace, innamorata della vita e del bello, appassionata di musica fino al midollo (grazie ai Dire Straits nel mio trigono), sin da piccola preferisco i temi di italiano alle equazioni di algebra, inclinazione che mi porta a intraprendere studi a carattere umanistico. Linguista per necessità, ma giornalista per passione, ben presto scopro quant’è bello e divertente girare come una trottola in cerca di notizie. La serie tv ‘Sex and the city’ dà il colpo di grazia al mio destino: la vita di Carrie Bradshaw è troppo bella per non provare a realizzarla!

Un’insana passione per lo shopping unita alla curiosità per il fashion biz mi aiutano quindi a ‘masterizzarmi’ in Giornalismo di Moda, titolo che mi apre la strada in un settore pieno di sogni e di amore: quello del matrimonio! Fidanzata da quindici anni, cerco di apprendere più nozioni possibili sull’argomento, applicandole nella vita a due. A un rimpianto preferisco un rimorso, a un muso lungo un sorriso, al bicchiere mezzo vuoto sempre quello mezzo pieno, a una vita senza sogni per paura di non riuscire ad avverarli, ne preferisco una piena di cicatrici e sudore nel tentativo di esaudirli. Sognavo la vita di Carrie… e intanto non mi accorgevo che la mia è pure meglio.

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