Capita. Capita soprattutto quando a maggio c’è un freddo e una pioggia che sembra novembre. Capita quando sei preoccupata per chi ti sta a fianco. Capita quando tutti i tuoi sogni o quelli per cui ti sei fatta un mazzo tanto nell’ultimo periodo sembrano vacillare, essere meno solidi. Capita quando qualcosa nella tua vita cambia, e così facendo, sembra andare a togliere un mattoncino nella fragile torre di Jenga che ti eri costruita. Che sì, starà su lo stesso, perché tu quel vuoto lo saprai andare a riempire comunque, ma adesso che paura che fa, quando sembra essere pericolante. Capita che saltino degli appuntamenti importanti e che questi non vengano rimpiazzati con dei nuovi. Capita che anche il tuo astrologo preferito ti confermi che è un periodaccio, in cui le cose non vanno come dovrebbero e tu sei sempre incazzata con tutto e tutti. E se lo dice lui, che ci azzecca sempre… Capita che anche con lui non ci…
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Mi sento un giorno di primavera
Quand’è che può dirsi davvero primavera? Il 21 di marzo, per prendere una data canonica, quando c’è il sole che splende fuori dalla finestra? Perché oggi piove a dirotto, sembra una tetra giornata autunnale, non è il 21 di marzo, eppure dentro me è primavera. Sento una specie di rinascita e una nuova forza, come fossi un bocciolo pronto a fiorire, una farfalla pronta a uscire dalla sua crisalide. Non so dire come stia avvenendo, ma sento una nuova energia scorrermi dentro. Tanta voglia di fare, tante piccole rivoluzioni da mettere in atto: mi siedo alla scrivania felice di quello che devo fare, di come mi devo guadagnare la pagnotta, tanti i progetti in divenire, tante le novità che ogni giorno mi aspettano dietro l’angolo e un mio grande privilegio è saperle sempre affrontare con il sorriso, senza paura del sacrificio che magari comporteranno. Tanti anche i viaggi che mi aspettano, qualcuno di lavoro, qualcuno di piacere, tutti con nuovi…
Wedding Update: bilancio? Positivo!
In tutte le storie, in quelle d’amore, d’amicizia o di lavoro, si arriva a un punto in cui bisogna fare un bilancio: mettersi al tavolo, ragionare sulle cose e tirare le somme, per vedere se si sono raggiunti gli obiettivi prefissati oppure se si è ancora un po’ lontani, o semplicemente sulla strada giusta. In questo ultimo mese mi è capitato di fare molti bilanci e non tutti si sono rivelati soddisfacenti per me, alcuni a dire il vero anche un po’ deludenti, ragione per cui mi sono messa subito a capire i miei errori e a lavorarci su, per migliorare le cose e me stessa, in primis. Ma uno su tutti mi ha fatto capire quanta passione, quanto impegno e quanta dedizione io ci stia dedicando e quindi di essere sulla strada giusta, una strada intrapresa con grande speranza, ma che non pensavo mi portasse fino a qui: quella lavorativa. Quando iniziai ormai quasi quattro anni fa avevo in…
Venerdì 17
Oggi è venerdì 17. E per me è un giorno bellissimo. Credo che la sfiga ce la attiriamo addosso noi per il nostro modo di vedere e vivere le cose, non certo per alcune credenze o convenzioni sociali, che vorrebbero alcune date o alcune cose portarogne a prescindere. Oggi è il mio giorno della felicità, il giorno della settimana in cui ringrazio per le cose belle che mi sono capitate e che mi hanno regalato un grammo di felicità (ne avevo parlato qui). Ed è venerdì 17. Mentre molti sono lì ad attendere che la prossima sfiga li colpisca solo perché è venerdì 17, io oggi mi sono svegliata con il sorriso. Ed è venerdì 17. O come venerdì 13: c’è chi dice che porti cose buone, chi dice che porti solo negatività. Io l’ho sempre e solo vissuto come un giorno qualunque, che è diventato poi speciale per me: era un 13 quando feci il colloquio in Condè Nast…
La felicità è una scelta
“La felicità è una cosa molto complessa, fatta di istanti, lavoro su se stessi e grande onestà nel riconoscere i propri limiti ma anche i propri desideri”, così scrive Daria Bignardi nel suo ultimo post sul Barbablog. E io non posso che essere d’accordo. La felicità non è una, ma nemmeno trina, è molteplice, sfaccettata, sa camuffarsi molto bene, ama giocare a nascondino, non è continua, è improvvisa, è potente. Insomma, è proprio un gran casino. E ama che le si dedichi attenzione, richiede dedizione e impegno, e occhi ben aperti e cuore ben disposto. E non è vero che non esiste, oggi per me è un giorno felice. Un giorno, troppo? Forse, ma oggi ho vissuto tantissimi attimi di pura beatitudine e gratitudine verso la mia vita, che secondo me, se non era felicità, poco ci mancava. Dovremmo istituire un giorno della felicità, uno alla settimana, in cui si fa un bilancio, si fanno i conti di tutti gli…
La questione del frangettone
Martedì sera, durante la partita di calcetto del mio moroso. Io: “Lui mi ha conosciuto che ero senza frangetta…”. Lui: “Com’era bella, pulcino!”. Io: “Sì, lui vuole che me la levo e faccio ricrescere i capelli davanti…”. Vale: “E perché non lo fai, se piaci a lui?”. Io: “Perché così piaccio a me”. Ieri sera, a cena tra amiche. Ale: “Sì, lei è il classico tipo che se lui le dice: come ti sei vestita? La gonna è troppo corta, lei va a cambiarsi. Io invece sono il tipo che se mi dici: non ti sembra di essere un po’ troppo scollata?, io mi slaccio un altro bottone”. Io: “Sì, anche a me continua a dire quanto non gli piace il mio frangettone, ma io vado avanti ad accorciarlo quando serve, perché mi piace così, fa parte di me”. Ale: “Sì, a me nessuno deve dire cosa fare o come essere. Io sono io, stop”. Oggi, puntata di Scrubs. Drew: “Stasera ti porto a cena.…
Undici
Alle parole ho sempre preferito i fatti. Io che ti vedo contro il frigo dei gelati all’oratorio e rimango fulminata. Il nostro primo esercizio insieme a pallavolo. Tu che imbranato mi chiedi se all’oratorio fanno tornei di calcetto. Io che imbarazzata ti chiedo il numero. Noi che usciamo insieme una volta. Tu che parti. Io che parto, ma ti penso. Io che ti chiamo dall’Irlanda, non una ma cento volte. Noi che ci rivediamo dopo le vacanze. Io che non resisto e te lo devo dire che sì, insomma, mi piaci. Tu che idem. Noi che ci diamo il primo bacio sotto le stelle davanti al nostro castello. Il nostro primo “Ti amo”. Tu che continui a giocare a calcetto. Io che ti vengo a vedere. Tu che mi fai arrabbiare. Io gelosa che ti sto per far cadere cellulare e chiavi della macchina nel tombino. Tu che mi abbracci. Noi che ci amiamo per la prima volta. E poi…
L’amore non ha prezzo
Amore e soldi. Sentimento contro o a braccetto con il materialismo? L’altra settimana mi è capitato di postare su Facebook una dichiarazione fatta da Brad Pitt riguardo sua moglie, la bellissima Angelina, dove raccontava del periodo in cui lei si ammalò di depressione e di come lui, per salvare lei e il loro rapporto, ha cominciato a prendersi cura di lei, coccolandola, facendola sentire importante, come se fosse il suo primo pensiero la mattina e l’ultimo la sera. Conclusione: lei è rifiorita e ha ripreso ad amarlo anche più di prima. La cosa ha scatenato – con mia grande sorpresa – un dibattito acceso in Rete: da una parte, i sostenitori di Brad, per lo più donne e qualche uomo innamorato, suppongo, che gli davano ragione e lo ammiravano per quanto ha fatto; dall’altra, coloro che ritenevano ingiusto che una persona fortunata come Angelina potesse ammalarsi e che per Brad certamente è stato facile prendersi cura di lei, visto il…
Questione di scelta
Inerzia: torpore, indolenza, pigrizia; perseverare in uno stato senza far nulla per cambiarlo. Lo assocereste mai alla parola amore? Verrebbe da rispondere subito di no, ma vi assicuro che l’amore inerte esiste. E a questo punto non so nemmeno più se sia amore. Sapete quando si sta insieme per farsi compagnia, perché non si ha niente di meglio da fare, perché altrimenti da sola che faccio, perché se no chi mi si piglia, perché voglio assolutamente qualcuno che mi sposi, non importa se l’amo o no, perché ormai chi altro dovrei cercare? Ecco, trattasi di amore inerte. Non si ha la forza di cambiare, o all’interno del rapporto o il compagno, non si vuole scegliere la felicità. Perché farlo costa fatica: lo sforzo di essere migliori, di impegnarsi per cambiare, di scegliersi ogni giorno. Ché non è tanto l’abitudine a spaventare, anzi io sono per la routine, la comoda sana routine che fa apparire ogni cosa più confortevole: il divano…
Una risata ci seppellirà
“Durante la notte nessuno dei due muove un muscolo. Restate sdraiati inerti come due sassi. Questa posizione è nota anche come ‘sesso coniugale’”. Rido, e di gusto, anche. Questa è una delle chicche che ho letto di sfuggita, ma continuando nella lettura ne trovo altre, ugualmente divertenti e altrettanto vere. Oggi mi è stato recapitato a casa questo libro dalla copertina azzurra e invitante dal titolo ‘Matrimonio. Un manuale di sopravvivenza’, edito dalla DeAgostini, e l’ho trovato un pensiero graditissimo: primo, perché non riesco a smettere di leggerlo; secondo, perché la copertina ricorda un bel ghiacciolo all’anice, con quell’azzurro che fa cielo e che fa mare, una lettura rilassante, insomma. Un trattato semiserio dove l’autrice Tessa Clayton mette alla berlina un’istituzione seria come il matrimonio, non inteso come cerimonia e giorno dei festeggiamenti, no: tutto quello che ne viene dopo, “finché morte non ci separi”. Una serie di luoghi comuni di cui tutti abbiamo sentito parlare, ma di cui nessuno…