Quand’è che può dirsi davvero primavera? Il 21 di marzo, per prendere una data canonica, quando c’è il sole che splende fuori dalla finestra? Perché oggi piove a dirotto, sembra una tetra giornata autunnale, non è il 21 di marzo, eppure dentro me è primavera. Sento una specie di rinascita e una nuova forza, come fossi un bocciolo pronto a fiorire, una farfalla pronta a uscire dalla sua crisalide. Non so dire come stia avvenendo, ma sento una nuova energia scorrermi dentro.
Tanta voglia di fare, tante piccole rivoluzioni da mettere in atto: mi siedo alla scrivania felice di quello che devo fare, di come mi devo guadagnare la pagnotta, tanti i progetti in divenire, tante le novità che ogni giorno mi aspettano dietro l’angolo e un mio grande privilegio è saperle sempre affrontare con il sorriso, senza paura del sacrificio che magari comporteranno. Tanti anche i viaggi che mi aspettano, qualcuno di lavoro, qualcuno di piacere, tutti con nuovi orizzonti, nuove persone, nuovi volti da conoscere, e nuove esperienze da fare. Ed è incredibile come l’entusiasmo richiami entusiasmo: impensabile fino a qualche giorno fa, dopo una trasferta di lavoro appena conclusasi, ho deciso di mettermi a dieta. Un’indefessa golosa come me, che guai a toglierle la pasta, ha deciso che vuole mettersi alla prova e vedere fino a che punto arrivano i suoi vizi e fino a che punto le sue virtù. Ma una dieta seguita pedissequamente, senza sgarri, puntualmente, per darmi un nuovo obiettivo: quello si stare meglio nella mia pelle.
Perché dal punto vista umano e introspettivo, sto già bene. Mi guardo allo specchio e quello che vedo mi piace: vedo una persona più riflessiva, meno vendicativa, più equilibrata, una che non se la prende più se le cose non vanno come dice lei, che prova a trovare il lato positivo nelle cose sempre, che non si arrabbia più se non riceve ciò che pensava meritasse, perché spesso quello che crediamo di meritare noi, gli altri non sono in grado o disposti a darcelo. Vedo una persona felice, risolta, realizzata, propositiva e ottimista nei confronti della vita, che ha un po’ sempre paura che a una certa curva vi sia la cantonata pronta a farti sbandare, che ancora un po’ di ansia le viene quando non ha tutto sotto controllo, che ancora è molto tentata di guardare in dispensa la notte per sgranocchiare qualcosa, ma che ha anche tanta voglia di imparare cose nuove, non teme le sfide, ha sempre voglia di mettersi in gioco e ha un sorriso e una parola buona (e anche una cattiva) per tutti.
Quest’anno sarà cifra tonda, i fatidici enta si stanno avvicinando, ma non sono mai stata così serena come in questo periodo. Sarà che di burrasche ne ho attraversate tante e spesso mi sono dovuta aggrappare alla cima per non volare giù dalla nave. Ma ora so come si fa a rimanere su: non si deve a tutti i costi puntare i piedi, così si rischia di perdere l’equilibrio; meglio abbandonarsi al movimento e seguire le onde, così come vengono.
Mi sento un giorno di primavera: piena di sole, di profumi e di energia, ma anche pronta ad affrontare un temporale improvviso, qualora le nubi scure dovessero presentarsi all’orizzonte. Consapevole che porterà una scossa alla mia vita, ma anche mi ritemprerà nella forza di attaccarmi alle mie radici e mi darà da bere, là dove ci sarà la siccità del cuore.
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