Spesso non occorre capire qual è il momento giusto per fare le cose, perché il momento giusto si rivela da sé. Solo siamo troppo concentrati sul far succedere le cose invece che semplicemente ascoltare il nostro cuore. È da qualche mese che sto lasciando accadere senza preoccuparmi delle conseguenze e assillarmi per il futuro. Semplicemente vivo il momento. Questo stato di grazia ha portato la mia mente a intuizioni che mai avrei pensato di poter avere. Un’intuizione è un pensiero del cuore che se accettato dalla mente diventa un obiettivo. Ecco, ora ho un’agenda zeppa di obiettivi che non ho più paura di raggiungere, perché è il momento. Guardo con tenerezza alla vecchia me stessa e al tempo stesso con immensa benevolenza, perché non ha mai mollato il colpo nonostante tutto e perché ha preparato il terreno a questa nuova me. Sto cambiando pelle, e su quella nuova ho inciso per sempre le cose per me essenziali. Zaino in spalla…
Tag Of viaggio
Voglio essere leggera
Nell’armadio ho un paio di shorts e una salopette di jeans, messi una volta e poi accantonati perché non mi salivano più. Li conservavo nella speranza che mi sarebbero riandati a pennello un giorno. Li tenevo lì come monito a prendermi cura di me, senza in realtà trovare mai la spinta per farlo. Il solo fatto che fossero tra i miei pezzi preferiti non bastava come sprone. Fino a che una cinta che non si allacciava più e l’inasprirsi della malattia di Teo non mi hanno fatto scattare qualcosa. Gli ultimi mesi sono stati l’inferno: sapete, il cancro è un’enorme montagna di merda che ti piove addosso, e più cerchi di spalarla via da te, più cresce e ti sommerge. E la combo cancro più pandemia è stata un incubo. Così mentre il mio cuore e la mia testa si facevano sempre più pesanti, io ho capito che per contrasto dovevo diventare più leggera. Perché aggiungere zavorre a un’anima pesante…
Risplendo
Non vivrò fino alla vecchiaia. Spesso mi trovo a dirlo come battuta, ma non troppo. A 10 anni avevo responsabilità di una ventenne, a 20 i pensieri di una cinquantenne, a 35 le preoccupazioni che non augurerei a nessuna età. Sono sempre stata misurata, dentro le righe, responsabile. I miei coetanei mi definivano seria, in realtà volevano dire vecchia. Anche sfigata a tratti: tra le amiche non ero mai quella che spiccava, nascosta sotto maglioni lunghi, occhiali spessi e pile di libri. Ho sempre saputo contrastare però la mia serietà con la battuta pronta e una voglia innata di ridere, nonostante tutto. Infatti, ero anche quella simpatica. Simpatica, seria e un po’ sfigata: Teo mi ha sempre detto che ero bella, ma ho finito per credere alle voci dentro di me. Mi bastava essere bella per lui, ma per me? Continuava a dirmi che ero bella anche quando sono arrivata a sfiorare l’obesità. Mangiavo per lenire il dolore: prendendo i…
Vacanze estive? Sul Lago di Garda, a Desenzano!
Sono stata a Desenzano per la prima volta 6 anni fa, e subito mi innamorai di questa cittadina affacciata sul Lago di Garda, ricca di storia, natura, negozi e movida. Merito anche della mia amica Valeria Ferrari, bravissima wedding planner (qui il suo sito per vedere le meraviglie che fa!), desenzanese doc, innamorata della sua città e del suo territorio. Ci sono tornata l’anno scorso con Teo: per lavoro (ricordate il progetto del libro realizzato per la Filarmonica di Guidizzolo, grazie all’intuito della meravigliosa Silvia Lugana?) eravamo nell’entroterra mantovano, ma avevamo preso come base Desenzano, per far finta di essere in vacanza. E un po’ in vacanza ci sentivamo davvero, tanto da collezionare alcuni dei ricordi più belli, insieme ai nostri amici che ci avevano raggiunti per passare una giornata in spiaggia. Ci sono tornata in questi giorni per un press tour che ha come obiettivo la promozione della città e del territorio. Ne ho scoperto ancora una volta, se…
#StartupMonAmour: Onivà e i suoi viaggi fatti a mano
Ed eccoci con una nuova puntata della nostra rubrica più seguita e letta: “Startup Mon Amour”, il viaggio alla scoperta di realtà innovative legate al mondo del wedding e delle donne in generale, ideato da #giovaniconlapiva. Oggi la nostra Carolina Casolo ci presenta ancora una volta una donna, titolare di una realtà davvero curiosa: lei è Francesca D’Urbano ed è la founder di Onivà, un’agenzia di viaggi, che non è proprio quello che sembra. Pronti a scoprire di che si tratta? Buona lettura! Chi è Francesca D’Urbano? Presentati!: “Sono la persona dietro Onivà – Viaggi fatti a mano, ho 36 anni e un bellissimo bambino”. Da quando hai iniziato a occuparti di viaggi?: “Professionalmente da poco più di due anni. Personalmente, da sempre”. Si viaggia fisicamente, si viaggia mentalmente , si viaggia virtualmente, l’importante è viaggiare. Cosa vuol dire viaggiare per te?: “Semplicemente, è la cosa più bella del mondo, perché dentro un viaggio trovo tutte le cose che mi…
Se stai male tu, sto male io
Quando sta male chi ami, tremi. Quando sta male chi ami, sapendo che già sta male, lontano da casa, in un Paese in cui sei straniero, muori. Letteralmente. Ieri non è stata una buona giornata. Teo non è stato per niente bene, così ci siamo dovuti fermare una notte in più in un posto che da paradiso si è presto trasformato in inferno. Perché quando sei in vacanza e va tutto bene, essere tra le montagne a respirare aria pulita ti sembra la cosa più bella, ma quando stai male e hai bisogno di aiuto, essere a 50 minuti di tornanti dall’ospedale più vicino, è la notizia che mai avresti voluto sentire. Ieri in una bettola trovata all’ultimo momento, in una fredda hall, con di fianco un karaoke che proiettava lucine sui muri e in cui vi erano dei giapponesi stonati, ho pianto le lacrime più amare della mia vita. Ho temuto di non farcela: è una vita che mi…
Tu, la mia Itaca
“L’uomo, cantami, dea, l’eroe dal lungo viaggio, colui che errò per tanto tempo dopo che distrusse la città sacra di Ilio. Vide molti paesi, conobbe molti uomini, soffrì molti dolori, nell’animo, sul mare, lottando per salvare la vita a sé, il ritorno ai suoi compagni. Desiderava salvarli, e non riuscì; per la loro follia morirono, gli stolti, che divorarono i buoi sacri del Sole: e Iperione li privò del ritorno”. Odissea Il suo odore, più forte lì proprio nell’incavo del collo. Il suo respiro, che si muove ritmicamente in armonia con il mio: quando lui inspira, io espiro, e viceversa. L’incastro perfetto. E poi, le sue braccia forti intorno a me, a offrirmi riparo. Viaggiare è bello, bellissimo, ma niente per me batte il suo sguardo, il lungo bacio e il suo abbraccio stritolante sulle scale, in stazione. Tornare a casa. Tu, la mia Itaca.…
A casa
Per voi, la casa dov’è? Essere a casa cosa vuol dire? Avere quattro mura intorno e un tetto sopra la testa, certo, ma forse per me è di più. In questi giorni ero a casa mia, ma non mi sentivo a casa. Ero insofferente, perché lui era via. È andato a Madrid per quattro giorni, una cazzata, è stato via per molto più tempo di così, ma stavolta era tutto diverso: lui che ha affrontato la paura di volare da solo, lui che è stato male là e non aveva nessuno che lo potesse aiutare, io qui preoccupata per lui a tenere tranquilla me stessa e sua mamma. Ma forse non era nemmeno questo a rendere tutto diverso: forse è il fatto che ormai senza di lui non riesco più a stare, senza sapere che sta bene, che si sta divertendo. Mentre lui affrontava i suoi fantasmi, io affrontavo i miei: la paura di perderlo negli anni non si è…
In viaggio
Ci siamo. Siam qui a 300 km dal casino, dai problemi, dalla stanchezza, dalle preoccupazioni (non dal lavoro, che per quello c’è sempre il wi-fi a portata di click, ma del resto a noi piace quello che facciamo, quindi nessun peso). Siamo io e lui e una settimana per ritrovare noi stessi. Dopo tutto il trambusto degli ultimi mesi, e gli ospedali e il lavoro e le operazioni e le notti insonni, ora abbiamo deciso di premiarci con una minivacanzina. Una settimana in cui saremo solo io e lui, cucinerò io, farò il bucato (se occorre), ci sfonderemo dei nostri film preferiti e ci coccoleremo e parleremo, tanto. Che l’unico problema che non ho mai avuto da quando sto con lui è quello di non sapere che dirgli. Sì ok, già di mio sono logorroica, ma non è questione di parlare tanto e a vanvera, è proprio che abbiamo sempre avuto qualcosa da condividere, di cui parlare, da progettare. Spesso…