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settembre 5, 2014

Lunedì primo settembre

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Settembre. È già qui. E stavolta è arrivato in grande stile, con prepotenza, cominciando con un lunedì, che più lunedì di così non si poteva: lunedì primo settembre. Ancora con le valigie da disfare, gli occhi pieni di mare, la voglia di rilassarsi e di non fare niente, di rimanere isolati dal mondo, talmente isolati da non sapere nemmeno che il buon Pitt ha impalmato la sua amata Angelina, che il mondo ti risbatte in faccia la dura verità: è lunedì e si deve ricominciare. Ma non un lunedì qualunque: lunedì primo settembre. Quello che porta incognite, impone organizzazione, richiede impegno e grande speranza in un futuro radioso, o perlomeno si spera. Quello che ti mette alla prova, che risucchia gran parte delle energie immagazzinate durante la pausa vacanziera e ti fa rimpiangere di essere tornata dal mare. Che è vero che il tempo non era molto differente da oggi o da quello che ha caratterizzato tutta la stagione, che il mood autunnale poteva aiutare a superare il trauma del rientro, però già affrontare ogni settimana con un lunedì è difficoltoso, figuriamoci con un lunedì primo settembre.

Eppure. Mi sono seduta alla scrivania, ho acceso titubante il pc e ho affrontato le miriadi di mail arrivate, alcune foriere di buone notizie, altre al sapore di sòla, mi son rimessa subito al lavoro, cercando di riorganizzare le idee, di essere subito operativa, ma con la testa ancora persa tra le onde del mare, le focacce smezzate sotto l’ombrellone e i tramonti sulla spiaggia. Una ripresa più faticosa del solito, stimolante e impegnativa come solo i lunedì e i nuovi inizi sanno essere. Che il Capodanno fa di tutto per farsi notare, con i suoi botti, i trenini, i cenoni e le feste, ma non può competere con il vero Capodanno, che per la maggior parte delle persone cade proprio a settembre, abituati come siamo al calendario scolastico, che continua a scandire il nostro rimetterci in moto, il nostro operare, anche se a scuola non ci andiamo più da un pezzo. Un momento di bilanci e di buoni propositi, di nuovi progetti e di grandi dubbi, di decisioni da prendere e di capitoli da chiudere, di buone abitudini da mantenere e di cattive abitudini da abbandonare: un Capodanno più sommesso, più riservato, meno chiassoso, forse, ma più sentito, più partecipato, da gustare lentamente, come una tazza di tè fumante sorseggiata davanti a una finestra d’autunno, con le gambe coperte da un soffice gattino ronfante e lo sguardo rivolto ai prossimi viaggi da fare, ai prossimi impegni da affrontare, ai prossimi incontri da vivere e ai prossimi sogni da realizzare.

Questo inizio d’anno è stato un po’ in salita, ma fa nulla, meglio così: pregusto già il vento tra i capelli, quando comincerà la discesa.

Foto dal sito www.itrentenni.com

capodanno lavoro ricominciare settembre sogni speranza tornare vacanze
by Francesca Favotto | no comment
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Chi sono

"...Non è Francesca", recita la canzone di Battisti. E invece sì, son proprio io.
Nasco a metà degli anni Ottanta, la settimana in cui i Dire Straits dominavano le classifiche mondiali con il loro successo ‘Money for nothing’, sotto il segno della Bilancia, ascendente Leone. Determinata e tenace, innamorata della vita e del bello, appassionata di musica fino al midollo (grazie ai Dire Straits nel mio trigono), sin da piccola preferisco i temi di italiano alle equazioni di algebra, inclinazione che mi porta a intraprendere studi a carattere umanistico. Linguista per necessità, ma giornalista per passione, ben presto scopro quant’è bello e divertente girare come una trottola in cerca di notizie. La serie tv ‘Sex and the city’ dà il colpo di grazia al mio destino: la vita di Carrie Bradshaw è troppo bella per non provare a realizzarla!

Un’insana passione per lo shopping unita alla curiosità per il fashion biz mi aiutano quindi a ‘masterizzarmi’ in Giornalismo di Moda, titolo che mi apre la strada in un settore pieno di sogni e di amore: quello del matrimonio! Fidanzata da quindici anni, cerco di apprendere più nozioni possibili sull’argomento, applicandole nella vita a due. A un rimpianto preferisco un rimorso, a un muso lungo un sorriso, al bicchiere mezzo vuoto sempre quello mezzo pieno, a una vita senza sogni per paura di non riuscire ad avverarli, ne preferisco una piena di cicatrici e sudore nel tentativo di esaudirli. Sognavo la vita di Carrie… e intanto non mi accorgevo che la mia è pure meglio.

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